Nella tana del serpente

7 3 0
                                    


"Naruto, aspettatemi lì. Esco subito."

Naruto fece un passo indietro come se il cancello della villa di Madara fosse diventato incandescente, si voltò verso Sakura che non aveva avuto neanche il coraggio di salire il gradino del marciapiede. Stava lì con le sopracciglia aggrottate, le mani che ancora tormentavano il bordo del giubbotto come quando si era presentata a casa sua in lacrime. Anche se sembrava essere passato un secolo, era accaduto quella mattina e la ragazza aveva sempre gli stessi vestiti.

Naruto accennò un sorriso, aprì la bocca per dirle qualcosa ma fu interrotto dal lieve cigolio del cancello.

Madara era apparso in meno di un minuto, più silenzioso dell'aria. La sagoma alta appariva minacciosa ora che il viso era oscurato dalle ombre della notte. Maglione blu scuro aderente, anfibi, gilet tattico reso gonfio da innumerevoli arnesi al momento invisibili.

Naruto deglutì a fatica con il viso deformato dall'improvvisa inquietudine. Madara era armato fino ai denti.

Non c'era da scherzare con Orochimaru.

Sasuke...

"Salite, partiamo subito. Se avrete bisogno di qualcosa dietro ho acqua e qualcosa da mangiare. Meglio non fermarsi per la strada, ci sono telecamere in agguato ovunque e neanche io conosco tutte le loro posizioni."

Naruto trasalì, dal suo computer Madara riusciva a scovare anche quello che sembrava non esistere.

Madara aveva aperto la portiera di guida di un Ford Explorer parcheggiato a pochi metri di distanza. Malgrado ciò che stavano per fare, la sua voce era rimasta calma e gentile. Si muoveva veloce e fluido, la straordinaria quantità di capelli di cui era dotato sembrava non dargli fastidio.

Una persona molto diversa da quella sepolta dietro al computer vista da Naruto la prima volta.

Madara in passato era stato così, ma era successo qualcosa che lo aveva cambiato.

Naruto prese posto sul sedile del passeggero, guardò Sakura attraverso lo specchietto. I loro occhi si incrociarono, quelli della ragazza gridavano domande, Naruto cercò di trasmetterle la rassicurazione che le risposte sarebbero giunte presto.

Sasuke aveva un sacco di persone che gli volevano bene. Tre erano nell'Explorer, la quarta forse lo stava attendendo a casa nell'angoscia.

Itachi...

Naruto strinse i denti, farsi prendere dall'ansia adesso sarebbe stato deleterio. Madara gli aveva assicurato che avrebbero riportato a casa Sasuke in poche ore e lui si fidava.

Madara avviò il motore immettendosi in strada deciso, probabilmente aveva già scoperto dove si nascondeva Orochimaru, se non lo aveva cercato prima era stato perché non aveva avuto motivo di farlo.

Il calcio di una pistola era spuntato da una delle tasche del gilet di Madara, Naruto lo poteva scorgere alla fioca luce del cruscotto. Il cuore ricominciò a battergli a mille.

"Posso?" chiese Naruto con la voce tremante mostrando una sigaretta a Madara. Aveva bisogno di scaricare la tensione o sarebbe esploso.

"Certo" usando il consueto tono gentile, Madara gli aveva aperto il posacenere.

Naruto era sollevato sapendo Sakura dietro, avrebbe potuto non restare salda davanti a uno che sembrava recarsi in guerra. Già era complicato per lui che ne aveva viste di tutte i colori da quando era nato.

"Non ho portato a termine la gara" disse Naruto d'un fiato, lo sguardo basso, ma non ammise i veri motivi che lo avevano spinto a tale decisione. Lui aveva avuto paura di morire, ma adesso voleva evitare che questo condannasse Iruka "Il professore ha fatto tanto per me, aiuterà anche Sasuke una volta che lo avremo riportato indietro. Non voglio che corra rischi a causa mia."

Hold onto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora