Perché non vuoi tornare a casa?

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Eppure tu mi avevi capito, sei stato l'unico.

Dopo lo scappellotto dietro alla nuca era arrivata una risatina, alla prima se ne erano susseguite altre due. Naruto non aveva alzato gli occhi per vedere di chi si trattasse, si accanivano contro di lui così tante persone che ormai aveva perso il conto delle loro facce.

Non li aveva degnati di uno sguardo non per codardia, ma perché all'età di otto anni aveva già iniziato a intuire come le sue reazioni andassero a buttare benzina sul fuoco del bulli. Quelle non erano persone di cui valesse pena, se avesse mostrato loro la sua sofferenza li avrebbe nutriti proprio con il cibo che stavano cercando. Si limitava a immaginare le tre facce ghignanti.

Non si era alzato dal sedile dell'altalena e quello forse poteva essere il vero gesto vigliacco, non gli andava che gli scappellotti si trasformassero in calci nel sedere.

"Ehi troglodita, se quest'anno sarai bocciato ci libereremo di uno straccione che fa passare la nostra classe da manica di pezzenti."

"Già, non vedo l'ora" rincarò la dose un'altra voce "Sono stufo di rischiare di prendermi i pidocchi ogni volta che ti passo vicino. Apri il dizionario e cercati il significato della parola doccia."

Altre risate. Naruto strinse i denti armandosi di pazienza e sperando che le lacrime non lo tradissero proprio ora.

Un lieve tintinnio sulla struttura metallica dell'altalena, Naruto si chiese solo per un istante cosa potesse essere, poi la risposta venne da sé.

Una pioggia di ghiaia appuntita gli colpì la testa bionda. Chiuse gli occhi, peccato non si potessero serrare anche le orecchie per escludere quelle tre voci odiose.

"Sei solo uno straccione ignorante."

"Puzzi più del porcile di mio nonno!"

"Farai una brutta fine, morirai giovane e ci dispiacerà da matti."

Lo sghignazzare sembrava non finire mai. Quei tre avevano una famiglia che li attendeva a casa, cosa spettavano a raggiungerla visto che ormai il sole era tramontato da un pezzo?

Naruto avrebbe dato via metà della sua vita per sentire, almeno una volta, come sarebbero potuti essere i rimproveri di due genitori preoccupati per il loro figlio di soli otto anni che ancora si attardava in un parco inghiottito da un pezzo dalle tenebre.

Lo sbeffeggiamento e la pioggia di sassi si arrestarono all'improvviso.

"Dai, filiamo!" esclamò uno dei tre. Aveva usato un tono basso come se non volesse farsi udire da qualcuno.

Si allontanarono velocemente anche se apparentemente senza fretta, sembravano voler camuffare la reale situazione facendo finta di niente. Qualcosa che li aveva intimoriti, Naruto pensò di essere stato lui stesso dal momento che nei paraggi non c'era nessuno.

Animato da nuovo vigore, era balzato in piedi sul sedile dell'altalena: "Andate via con la coda tra le gambe, piagnoni. Vi grazio solo perché non avreste mai nessuna possibilità contro di me."

Lui per primo era consapevole di aver appena gridato una fanfaronata, se quelli avessero voluto sul serio fare a botte certamente avrebbe avuto la peggio essendo in minoranza e molto più piccolo sia come età che fisicamente. Ma, siccome qualche aspetto di lui era riuscito a farli desistere, la cosa più saggia da fare adesso era approfittarne, nel vuoto della sua solitudine avrebbe avuto tutto il tempo per pensare a cosa potesse essere stato.

Il secondo grido che mandò Naruto fu di stupore, dovette agguantarsi alle catene per non ribaltarsi.

Si rimise seduto con cautela osservando il ragazzo che aveva preso posizione sull'altalena accanto alla sua in totale silenzio.

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