Capitolo 6

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Ormai era mezzanotte, ma il sonno non arrivava, e io pensavo ancora a quel "Ti voglio bene" in quel preciso istante presi il telefono e mandai un messaggio ad Alex:

*Anche io ti voglio bene*.

Subito dopo il mio telefono squillò:

"Ciao" risposi io cercando di restare calma.

"Ciao piccola, affacciati al balcone" Mi dice lui è dal tono di voce posso capire che è abbastanza felice.

Appena affacciata c'era Alex che mi salutava con la mano.

"Che ci fai qui?" Chiedo io sentendo uno sorriso prendersi spazio sulle mie labbra.

"Sono venuto a trovarti, mi fai salire? Qua giù si muore di freddo" Mi dice lui ridacchiando.

"Dai muoviti" Gli dico sorridendo.

"A quest'ora non dormi?" Mi chiese lui una volta entrato.

"No, perchè?" Gli risposi io infilandomi di nuovo sotto le coperte.

"Chiedevo...allora ci prepariamo a dormire?" Mi chiede lui togliendosi la giacca.

"Ci? Perchè ci? Tu non dormi con me vero?" Chiesi io un po' confusa.

"Invece sì" Mi disse lui facendosi spazio vicino a me.

"Ok...siccome il letto e piccolo, io dormo sul letto e tu per terra, e ora notte" Gli rispondo io girandomi dall'altra parte.

Appena finita la frase mi sdraiai  iniziai a pensare alle sue morbide labbra.

"A cosa pensi?" Mi chiese lui improvvisamente.

"Alex che spavento!"

"Dai piccola posso dormire con te? Non mi piace dormire solo..."

"Ok però devi fare il bravo!" Gli risposi facendomi un po' più in là.

Le sue labbra così morbide si unironò alle mie, le nostre lingue si incontrarono immediatamente come se si conoscessere da tempo, il suo corpo ormai era sopra il mio, i nostri respiri erano sempre più affannati, la sua mano si infilò sotto la mia maglia mentre Alex si spostò dalle mie labbra.

"Ti amo piccola" Mi disse guardandomi dolcemente.

Ti amo? Perchè a me?

"Anche io" Gli risposi...ormai mentire non serviva più a niente.

"Non lasciarmi mai per favore" Mi disse lui nascondendo la faccia nel incavo del mio collo.

"Non l'ho mai fatto e mai lo farò" Gli rispondo stringendolo a me.

Quella notte è stata fra le più belle che io abbia mai passato. Il giorno seguente mi svegliai con Alex che mi dava dei dolci baci sul collo per poi arrivare alla mia bocca.

"Giorno piccola" Mi salutò lui con uno dei suoi splendidi sorrisi.

"Giorno amore" ricambiai io.

"Mi hai chiamato amore?" Chiede lui stupito ma senza perdere il sorriso.

"Si perchè? Se non ti piace non ti chiamerò più così, però tu non chiamarmi più piccola!" Gli risposi io facendo la finta offesa.

"Ok allora mi arrendo piccola" dice lui dandomi un altro bacio sul collo.

Continuò così finché le nostre labbra non si unirono in un dolce bacio.

"Allora sta mattina mia mamma non c'è perciò andiamo a fare colazione e poi a scuola...se non ti dispiace tu prepara la colazione e io mi faccio la doccia" Gli dissi io dopo avergli lasciato un ultimo bacio sulla guancia per poi alzarmi.

"Perchè non facciamo insieme la doccia? Così almeno facciamo prima" propone lui.

"No mi spiace niente doccia insieme" Gli risposi io prendendo dei vestiti dall'armadio.

"Allora facciamo così: se arrivi prima tu fai la doccia da sola, se arrivo prima io facciamo la doccia insieme, ci stai?" Dice lui divertito.

"Ok..." Gli rispondo roteando gli occhi.

"Ma prima guarda un po'fuori dalla finestra che..." Mi dice per poi scappare.

"Ma non c'è niente fuori! Ma quanto sei imbroglione?!" Dico io ridendo.

In quel preciso istante Alex entrò in bagno:

"Dopo di lei signorina" dice lui fiero di se.

"Non è valido voglio la rivincita!" Mi lamento io.

"Troppo tardi, ora entra e stai zitta"

"Ok...questa volta hai vinto tu, ma la prossima volta vincerò io!"

"Ora però entra"

Quella doccia insieme a lui era stroppo bella, io e lui soli nella vasca con lui a torso nudo e io rossa dalla vergogna. Non sapevo se credere alla nostra storia, ho avuto fin troppe illusioni, tanti ragazzi dicevano di amarmi, ma tutti scapparono per andare con altre puttanelle perchè io non ero abbastanza, ma la cosa principale e che io non aprirò le gambe a tutti e questo che non piaceva ai ragazzi, quindi prima dicevo ad Alex che ero vergine, prima mi sarei tolta questo peso di dosso. Il momento opportuno era la colazione.

"Amore ti devo dire una cosa..." Gli dissi io diventando sicuramente rossa.

"Ok, intanto vieni a fare colazione " dice lui mettendomi un piatto davanti.

"Non so come dirtelo...bhe ecco vedi io....io sono vergine" lo dissi tutto d'un fiato.

"È per questo che ti preoccupavi così tanto? Sappi che io ti aspetterò e non ti lascerò per nessuna ragione al mondo perchè per me sei importatante!" Dice lui guardandomi dolcemente.

Appena sentii quelle parole mi sentii più sollevata.

"Avevo paura che te ne andassi e mi lasciassi sola, ti amo tanto e tu sei tutto quello che ho!" Dissi io abbracciandolo.

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