Chill Out

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Liam entra in camera e alza gli occhi al cielo divertito quando nota Olivia dormire ancora, nonostante sia andato a svegliarla venti minuti fa. Si avvicina e gattona fino al suo fianco.
"Liv"la chiama, scuotendola. "Olivia se non ti svegli ti ritroverai veramente bagnata da capo a piedi"

"Sappi che stai rischiando la tua vita, e ammiro il tuo coraggio, ma se provi a svegliarmi un'altra volta con una minaccia, passerò il mio tempo libero ad ammirare la tua lapide"apre gli occhi di scatto, incatenandoli a quelli di Liam, che nel frattempo si è sdraiato affianco a lei.

"Me lo segnerò per la prossima volta"scherza divertito. "Ma è l'unico modo per svegliarti a quanto pare"

"Non è vero"sorride lei, sistemandosi meglio sul fianco, premendo il gomito contro il materasso per appoggiare la guancia sulla mano.

"Io dico di si. È da tre giorni che siamo qui e ci metto dieci minuti per farti almeno aprire gli occhi, ed è successo solamente perché ti ho minacciata"le fa notare.

"Fidati, non è l'unico modo"sorride enigmatica.

"E quali sarebbero?"chiede curioso, avvicinandosi di poco, facendo battere velocemente il cuore di Olivia.

"Non penso te li dirò"sussurra e Liam sorride, vedendola deglutire quando la distanza tra i loro volti è minima.

"Dai, la colazione è già sul tavolo"si alza, e sta per uscire dalla stanza quando sente Olivia mugolare qualcosa di incomprensibile alle sue orecchie.
"Liv, alzati"ride quando non vede la ragazza muoversi.

"No"piagnucola lei nascondendosi sotto il piumino bianco.

"Okay, l'hai voluto tu"si avvicina a grandi falcate, le toglie la coperta di torno facendola urlare sorpresa. La alza con facilità dai fianchi e la carica sulla spalla.

"Liam!"urla dimenandosi, non facendo che aumentare le risate del ragazzo, che cammina tranquillamente verso la cucina, per poi farla sedere sul bancone di marmo. Olivia incrocia le braccia al petto, guardandolo male, fingendosi arrabbiata.

"Se ti fossi alzata non ti avrei portata di forza"si difende lui con un sorriso.

"Idiota"lo colpisce sul petto con un pugno.

"Dovremmo lavorare sul tuo gancio sinistro, fa abbastanza pena"la deride, facendola sbuffare, ma un piccolo sorriso cresce sul suo viso.

"Ti odio"borbotta.

"Si si, certo, ora mangia"prende il vasetto di yogurt e il cucchiaino mettendoglieli in mano. "Su, che aspetti?!"la incita non vedendola muoversi. "Devo imboccarti?"Olivia scuote la testa veemente, facendolo ridere e inizia a mangiare, mentre lui al suo affianco beve tranquillamente il caffè, ancora tiepido.

"Sta per piovere"mormora Olivia, osservando il paesaggio fuori dalla finestra.

"Peccato, avevo intenzione di fare un giro in canoa"arriccia il naso, in un'espressione che Olivia trova dannatamente dolce.

"Quindi, cosa facciamo oggi?"gli chiede.

"È un programma molto complicato, a dir la verità"inizia.

"Ti prego, niente squat"lo prega facendolo sorridere.

"Avevo intenzione di qualcosa di più complicato"Olivia alza un sopracciglio e scoppia a ridere quando "Relax" dice Liam.

"E quello è complicato?"

"Per me si"ride lui.

"Bene, allora, visto che non abbiamo i libri di letteratura con noi, ti insegnerò a rilassarti"una fossetta che il ragazzo non aveva mai notato, si fa viva sulla sua guancia destra, mentre quella frase fa nascere pensieri poco casti nella sua mente. Deglutisce, mandando giù l'ultimo sorso di caffè.

"Aspetta, significa che fai altro oltre a studiare?!"si porta le mani al viso, fintamente stupito.

"Ehi, stai parlando con me, non con Holland!"ride perdendo il sorriso subito dopo a quel nome.

"Liv"sussurra lui, alzandosi e mettendosi davanti a lei. La stringe a se, circondandole la vita con le braccia muscolose.

"Devo smetterla"sussurra più a se stessa che a Liam.

"Di far cosa?"chiede a bassa voce, per non rovinare il momento.

"Ho sempre odiato fare la vittima, eppure da quando è iniziata questa storia non faccio altro"mormora, premendo la fronte contro la spalla di Liam, che scuote la testa in disaccordo con le sue parole.

"Solo tu puoi pensare a qualcosa di simile. Liv, essere triste perché si è praticamente sottomessi dalla propria migliore amica non è fare la vittima, affatto. Ti ho vista piangere una sola volta e ricordi quando? Quando hai detto di odiare te stessa e la causa era proprio Holland. Quindi, non dire mai più qualcosa di simile, o ti faccio pentire di avermi conosciuto"la guarda, fissandola negli occhi, facendole capire che non sta scherzando. "Chiaro?"sussurra, spostandole una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio. Olivia annuisce. "Non ho sentito"scherza.

"Trasparente"risponde facendolo sorridere.

"Perfetto"le bacia la fronte, preso dal momento. "Finisci la colazione, poi andiamo di là"indica con un cenno io soggiorno e lei annuisce, riprendendo in mano lo yogurt e lo termina in un paio di cucchiaiate. Sparecchia quel poco che hanno usato mentre Liam indossa qualcosa di più pesante di una canotta blu.

Entra in soggiorno, Liam è già seduto sul divano, mentre cambia costantemente canale in cerca di qualcosa da guardare.

"Iniziano i film di vent'anni fa"ride quando la sente sedersi affianco a se, e portare le gambe al petto, come suo solito.

Il fuoco nel camino scoppietta mentre la pioggia comincia a battere contro la grande finestra che da sul lago. Olivia sorride, non ascoltando minimamente la televisione e chiude gli occhi.
"Senti?"gli chiede e Liam arriccia le labbra per poi annuire. "Questo è rilassante"sospira non togliendosi il sorriso dal volto.

Liam la imita,spegnendo il televisore e ammette che Olivia ha ragione, è veramente rilassante.
"Direi che se è questa la lezione, merito un dieci"scherza facendola ridere.

"No, è solo il primo punto. Il silenzio solitamente è tutto ciò che cerchiamo per mettere in ordine i pensieri e farlo senza distrazioni, ma quando uno non vuole pensare? Vuole solo scappare dalla realtà? Cerca la musica, ma anche questa può essere rilassante solo per poco, perché poi arriverà sempre quella canzone che descrive il tuo stato d'animo e il cervello torna a sfornare pensieri su pensieri"inizia e Liam la ascolta, rapito come ogni volta.

"Mentre l'acqua, le fronde degli alberi che si muovono al vento o anche il camino, sono perfetti. Ti mandano quasi in trans e non puoi pensare, perché non ha parole e non è vuoto: è una via di mezzo. E tu puoi solo rimanere ad ascoltare quel suono, perdendo anche la cognizione del tempo."termina prima di sistemarsi meglio, aprendo gli occhi e appoggiando i piedi sul tappeto rosso.

"Sdraiati"istruisce e Liam, dopo qualche secondo, esegue gli ordini mettendo la testa sulle sue gambe.
"Ora chiudi gli occhi"sussurra dolcemente "Ascolta la pioggia che batte sui vetri"sposta una mano sulla sua fronte "Che si abbatte sul suolo e sul lago"fa una pausa guardando Liam che ha ancora il corpo teso, come sempre. "Lasciati andare, rilassa i muscoli"l'alta mano si sposta sul braccio sinistro, accarezzandoglielo leggermente.

"Mi sto per addormentare"ride Liam.

"No, è qui che ti sbagli, si cade in uno stato di dormi-veglia, ma non ci si addormenta, fidati"accarezza ancora il suo braccio, cercando di farlo rilassare nuovamente.

Liam le prende la mano, stringendola delicatamente nella sua, portandola sul petto, che si alza e si abbassa dolcemente. Quella ancora sulla sua fronte si sposta verso l'attaccatura dei capelli, passando le dita tra essi.

Liam non sente più nessun muscolo, nessun arto, i nervi per la prima volta dopo due anni, sembrano inesistenti e vorrebbe rimanere così per sempre.

Personal Trainer || Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora