Dear Liv

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«Cara Liv,
Volevo fare qualcosa di romantico per il nostro anniversario, il nostro terzo anniversario, ma a quanto pare non ne sono capace. Ci credi che sono passati già tre anni? A me sembrano solamente pochi giorni.. Non so precisamente il motivo di questa lettera, queste parole potrei dirtele direttamente, ma non mi va di svegliarti ora, alle quattro meno un quarto della mattina.

Ti guardo dormire, come ogni notte quando non riesco a prendere sonno velocemente, e mi chiedo cosa ho fatto di buono nella mia vita per avere te al mio fianco, perché non potrei chiedere di meglio. Sto ridendo in questo momento, rido di me stesso perché non sono veramente tagliato per dire -o fare- cose dolci o romantiche come nei film, o nei libri, che ti piacciono tanto. Potrei prendere ispirazione da quelli, ma so che te ne accorgeresti subito, penso però che una domanda da film sia d'obbligo in questo momento.

Ti ricordi come ci siamo incontrati? Non dico conosciuti, quello è successo dopo, molto dopo.
Io sì, lo ricordo: ero nel cortile dell'Università, stavo ascoltando Niall parlare di Malia, a dir la verità non parlava di molto: lei o lo sport e nonostante preferissi il golf o il calcio lo lasciavo parlare perché mi piaceva vederlo così felice.

Delle risate da dietro di me mi distrassero qualche secondo dal suo monologo sulla voce melodiosa di Malia e non ci feci molto caso all'inizio, fino a che anche Niall non rise guardando oltre le mie spalle.
Mi sono girato e ti vidi insieme a Harry e ad un'altra ragazza -che non ho più visto- e i due ti indicavano ridendo perché eri vestita in maniera veramente buffa, ma da come sbuffavi penso che fosse per una scommessa, persa ovviamente.

Non sei neanche ora brava con le scommesse se vogliamo dirla tutta.

I tuoi abiti erano vistosi e direi vintage, molto stile disco a dirla tutta per non parlare dei capelli, mai visti di più voluminosi. Malia venne a chiamare Niall e io rimasi solo, impalato in mezzo al giardino ridendo come un'idiota, fino a che non arrivò Holland che non si trattenne dallo sbattersi una mano sulla fronte dopo averti vista. Ci avvicinammo, tu continuavi ad insultare Harry e l'altra ragazza Alexis se non ricordo male, probabilmente è così, ma hai smesso appena ti sei accorta di noi.
Il tuo trucco era anche peggio dei tuoi abiti ma nonostante ciò non riuscì a non notare le tue guance farsi sempre più rosse. Abbassasti lo sguardo, imbarazzata, e ti schiarii la voce prima di guardare nuovamente nella nostra direzione. I tuoi occhi erano indescrivibili già allora.
Holland rimproverò sia te che Harry per l'atto idiota e una volta calmata ci ha presentati, una volta per tutte dopo mesi che le chiedevo se potessi almeno conoscere il nome della sua coinquilina.

È stato l'incontro più stano e divertente della mia vita.

Da allora non ci siamo rivolti molto la parola, forse lo stretto necessario e mi pento amaramente di questo perché avrei potuto passare più tempo in tua compagnia. Fino a che non è arrivato quel benedetto giorno, quello che -non puoi negarlo- ha cambiato la vita di entrambi.

Ricordi com'è iniziato tutto?
Volevi cambiare, diventare Regina di Mean Girls -sono felice di averti abolito di vedere il film dopo quella volta- e hai chiesto aiuto a me, volevi dimagrire e io non capivo il perché, non trovavo nessuna imperfezione.
Eri bellissima ai miei occhi, nonostante la tua pancia non fosse completamente piatta. Iniziai ad aiutarti, perché nonostante tutto sentivo il bisogno di farlo e durante la nostra ora e mezza in palestra iniziammo a conoscerci e per me fu come recuperare quei due anni persi inutilmente tra chiacchiere che non avevano il ben che minimo senso.
La fortuna volle che al contrario tuo, io fossi una schiappa in letteratura e ti chiesi aiuto, nonostante potessi chiedere perfettamente a Zayn. Così da un'ora e mezza di trasformarono a tre.

Tre ore per conoscerci. Ventuno ore a settimana passate con te, e tu inconsciamente iniziavi a far parte di me.

La prima nostra cena insieme senza i libri davanti, e la prima volta che ti vidi vestita elegante ed eri bellissima, è stata quella di beneficienza, vederti interagire in modo maturo con gli adulti e cambiare atteggiamento non appena un bambino ti si presentava davanti era indescrivibile, ero felice perché ti sentivi a tuo agio nonostante io sapessi che quello non era il tuo posto.

Personal Trainer || Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora