Pov Olimpia
erano 13 ore ormai che vagavo su algoritmi seduta su una sedia a cercare tra codici fatti di numeri.
Era più difficile di quel che credevo, era come cercare una particella nell'aria, l'unica cosa che me lo permetteva era che questa particella era diversa dalle altre, e quindi scoprendo ogni caratteristica delle altre, avrei capito la posizione dell'errore.
Non avevo mangiato, non mi ero alzata, se non per andare in bagno, ma quando mi mettevo in testa una cosa, non me la toglieva più fuori nessuno.
Arrivate le dieci di sera la mia quiete venne disturbata da Asher e Barin che entrarono senza neanche bussare. "Cosa volete" chiesi io facendo volare le mie dita sui tasti. Amavo quel rumore. "Ti va di fare una pausa?" chiese sempre con quell'aria preoccupata Asher.
"Quanto ti manca?" chiese invece seccamente Barin. Si vedeva lontano un miglio la differenza tra i due. "Ci sono quasi" dissi dando l'ultima botta. C'ero così vicina... "Ti porto la cena, vuoi qualcosa di particolare?" chiese Asher a quel punto avvicinandosi. Non potevo vederli perché ero di spalle, ma sentivo ogni singola cosa.
Erano entrati nella mia bolla, e la cosa non mi piaceva per niente, ma d'altronde quella stanza non era mia, quelle attrezzature non erano mie quindi non potevo lamentarmene.
"Non ho fame ora" dissi io in risposta concentrandomi sui codici.
Bingo.
"Trovate" dissi io mostrando la planimetria della casa e i punti segnati in rosso. Barin si avvicinò e si abbassò per vedere la schermata sfiorandomi la spalla con la sua.
Doveva starmi lontano.
C'era qualcosa in lui, che mi faceva sempre stare sull'attenti. Qualcosa che mi drizzava i peli e mettere in posizione di guardia.
Come se lui avesse avuto il potere di spezzarmi.
Doveva starmi lontano.
"Una nelle studio, una nella sale riunioni e una nella sala da pranzo" riflette lui. "Hanno un campo di ascolto di 10 metri, quindi anche ciò che è successo nei corridoi sottostanti è stato spiato" li informai io segnando con altri punti rossi le aree che prendevano.
"Riusciresti a disattivarle?" chiese Asher che si era spostato dietro di me. "Si, riuscirei anche a vedere cosa è stato ripreso nel frattempo e forse potrei anche provare a individuarne la provenienza, ma quello non è sicuro" dissi pensando mentalmente a tutto ciò che quella serie di numeri avesse potuto fornirmi. "Inoltre c'è un fatto positivo" informai io loro. "Ovvero?" chiese Barin girandosi verso di me con una strana luce negli occhi "queste sono telecamere che non si possono accendere da lontano, appena tu le metti, devi accenderle manualmente" iniziai io facendo intendere loro a cosa volevo arrivare.
"Chiunque le abbia messe lì è stato ripreso" disse Barin sorpreso. "Si, ho controllato i video delle telecamere della casa e hanno subito un interferenza ieri come mi aspettavo, ma queste ci possono dire chi le ha messe" dissi io confermando la teoria di Barin
"Puoi vederlo ora?" chiese lui con uno strano entusiasmo nello sguardo. La riconoscevo quando la vedevo, la voglia di vendetta e di punizione per chiunque avesse fatto un torto simile. È proprio perché sapevo a cosa ti potesse spingere quella sete, annuii verso di lui.
"Mi ci vorranno 10 minuti" dissi io sentendo già il mal di testa salire per essere stata così tanto davanti a uno schermo. "Ti vado a prendere qualcosa da mangiare nel mentre" disse Asher non aspettando conferme e uscendo dalla stanza.
Barin prese una sedia e si mise accanto a me.
La tensione crebbe in me al solo fatto di pensare a me e lui soli in una stanza, ma non le feci fare molta strada e buttai tutto fuori per concentrarmi sul mio lavoro.
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revenge
ChickLitIl mio corpo grida vendetta. La mia anima freme aspettando quel momento. La redenzione e il perdono non sono contemplati. Olimpia Swan fin da piccola ha conosciuto odio, distruzione e perdita. E ora vuol far vedere al mondo che l'errore più grand...