Mi risveglia da quello stato di trance dove mi ero persa in quegli occhi verdi smeraldo dato il proiettile che ci passò accanto. Barin mi prese e mi strinse per schiacciarmi contro il muro con lui.
Io... Io avevo provato... Avevo provato qualcosa di strano. Come se fossi sicura a fare quel salto, come se mi potessi fidare di lui. Fidare del diavolo.
Scossi la testa, non era il momento. Ci avrei pensato più avanti. Forse.
"Ora dobbiamo raggiungere la macchina e andarcene e nel mentre faremo saltare in aria questo cazzo di edificio" disse Barin facendo un respiro profondo come se anche lui come me in quell'attimo avesse trattenuto il fiato per non disturbare quella bolla di silenzio in un mondo di caos. "Se mi dai due minuti posso modificare una bomba a mano e farla diventare con un attesa di due minuti prima dell'esplosione" dissi io ancora appiccicata a lui.
Quel calore... Il suo corpo sul mio. Stava diventando troppo famigliare.
"Fallo" disse lui annuendo e guardando ai nostri lati. Io alzai le braccia e tastai il cappotto capendo dopo il mio errore. Lui si irrigidì di colpo "Aspetta almeno che siamo soli per quello tesoro" disse lui ghignando con l'attenzione completamente su di me.
Un calore mai provato mi si diffuse... Mi si diffuse in parti del corpo a cui non volevo neanche pensare.
Mi sentivo la faccia bollente."La bomba è nel cappotto, e se non ti sposti te la faccio esplodere addosso" ringhiai io cercando di nascondere il rossore che mi si era formato sul viso, ma vanamente perché il suo sorriso si fece più profondo.
Con felicita mai vista presi tutto dal suo capottò e ringraziai per aver qualcosa da fare e non dover stare ancora appiccicata a lui.
In un minuto emmezzo feci tutto, gli spari si erano attenuati e uno dei SUV se n'era già andato. Sarà stato quello con Gwendon, per evitare che si facesse male, o peggio.
"Fatto" dissi passandogli la bomba e tenendo la sicura in mano. "Al mio tre sganciala, lanciala dentro e corri a più non posso va bene?" mi chiese Barin. Io annuii e il suo tre arrivò. Mi aspettò che lanciai la bomba e poi mi prese dal braccio mentre correvamo.
Eravamo alla macchina quando un proiettile mi strisciò sul fianco facendomi digrignare i denti dal male. Barin non se ne accorse e mi accompagnò al posto del passeggero e corse al suo.
Accese la macchina e con una velocità invidiabile a un guidatore di formula uno, uscì da quel quartiere infernale subito prima che arrivasse l'esplosione.
Pov Barin.
CE l'avevamo fatta per un pelo.
Ma eravamo salvi. Guidai come un forsennato ancora per un po' per scaricare ladrenalina, ma quando arrivai vicino a un centro abitato rallentai per evitare anche la polizia.
Guardai Olimpia è quasi mi venne un infarto a vedere la sua mano insanguinata che si stringeva il fianco. Mi bloccai di colpa in mezzo alla strada deserta. "Perché cazzo non me lo hai detto" sbottai io girandomi verso di lei e avvicinando le mie mani alle sue. Se fosse stata una ferita potenzialmente mortale, avrei venduto l'anima allinferno pur di riportarla a suo fratello.
"Perché non è niente" disse lei con una smorfia di dolore togliendo le mani dal costanto e alzando il maglIone.
Il proiettile non l'aveva trapassata ma solo sfiorata, ma c'era bisogno di punti e il sangue usciva comunque. Non sarebbe morta, ma io non me lo sarei comunque perdonato.
Le abbassai il maglione e con una mano guidai e con l'altra le premetti appena sotto il segno dove c'era la ferita, sentire quel corpo fragile e piccolo sotto la mia mano mi fece uno strano effetto, come se fossi diventato un uomo primitivo che doveva proteggere. Era perché era la sorella del mio migliore amico, mi convinsi.
"So farlo da sola" disse lei prendendo il mio polso. Tesoro non ti consiglio di mettermi le mani in nessun luogo in questo momento, me ne rimasi però zitto a cercare di scacciare il desiderio di chiuderle la bocca, ma non spostai mai la mano per tutto il tragitto.
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revenge
ChickLitIl mio corpo grida vendetta. La mia anima freme aspettando quel momento. La redenzione e il perdono non sono contemplati. Olimpia Swan fin da piccola ha conosciuto odio, distruzione e perdita. E ora vuol far vedere al mondo che l'errore più grand...