“La vita non consiste nell'aspettare che passi la tempesta, ma saper ballare sotto la pioggia.”
Lemon
Mi ha fatto piacere parlare con Kathlyn. Sarei più contenta se diventassimo amiche, perché in fondo non ne ho. Polin non mi piace proprio come persona. Ogni volta che andiamo a comprare qualcosa, mi critica gli abiti che acquisto, che secondo lei sono troppo da "signora".
Non voglio sembrare una passeggiatrice a lavoro e scelgo sempre outfit semplici come una gonna a tubino nera, una camicia bianco perla e la giacca dello stesso colore della gonna. Poi si sa che dovrò indossare il camice, quindi perché vestirmi provocante?
Amo il mio lavoro e voglio che i pazienti mi rispettino e non che mi dicano che vesto volgare.
Scaccio questi pensieri e vado a prendere Lulù. Mi dirigo nell'ufficio di Peter, e prima di entrare busso. Una volta ottenuta la sua attenzione, varco la soglia e scopro mia figlia seduta al suo fianco, ma che si nasconde.
«Lulù per favore. Kanon arriverà a momenti.»
Oggi è monella e non capisco il motivo. Non vuole venire, è chiaro.
«Dove devi andare con Kanon?» chiede Peter.
«A pranzare fuori. L'ho invitato io.»
«Se vuoi posso pensarci io a Lulù.»
«Sei sicuro?»
Annuisce convinto, ma ripenso alle parole che mi ha detto Kanon.
Voglio che con Kathlyn risolvano. Tu porti lui, io porto Kathlyn e tra un boccone e l'altro dovranno pur parlarsi, no?
Mi mordo il labbro inferiore e faccio un passo avanti, lasciando il cappellino nero di mia figlia sul tavolo.
«Peter, perché non ti unisci a noi?»
«Sicuramente ci sarà anche Kathlyn.»
«E allora? Pranziamo tutti insieme. Lo diciamo anche a Ramon se vuoi.»
«Che bello. Il suo ex e il suo concubino. Mi viene la nausea. Sono sempre stato uno stupido ad aspettarla, a non farmi toccare da nessuna e lei? Sta ceppa.» ora sai come ci si sente ad essere l'ultimo bottone della cerniera.
Avrei voluto dirglielo, ma pur di non ferirlo ingoio un bel boccone e me ne sto zitta aspettando che prenda una decisione piuttosto che insistere.
Rimango impallata qui ad attendere.
«Vengo soltanto se ti siedi con me, altrimenti col cavolo che ci vengo.»
«Va bene, mi siederò accanto a te.» riprendo il cappellino e glielo passo, «puoi farglielo indossare per favore?»
Chiude il portatile e lo afferra. Intanto io mi volto e ritorno nella sala comune. Appena noto Del Toro entrare in azienda gli vado incontro, appoggiando le mie mani sui suoi addominali. Lo riporto fuori e lo guardo con attenzione.
«Ho convinto Peter ad andare a pranzo tutti insieme. Vai a dirlo a Kathlyn.»
Mi fa un sorriso dolce.
«Tu sei come me... Ti sacrifichi per il bene degli altri.»
Non so cosa dire. So solo che mi sento male. Avrei voluto avere una chance con Peter, ma non me l'ha mai concessa. Ho atteso quell'uomo per tanto tempo e ho il cuore in mille pezzi.
Credo che non si possa riparare un cuore spezzato. Ci puoi appoggiare sopra un cerotto, ma non sarà sempre lo stesso. Continuerà a sanguinare. Forse morirò senza mai aver concluso nulla nella mia vita perché non riuscirei ad amare nessun altro come amo Peter.
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𝐇𝐢𝐭𝐦𝐚𝐧 ➳ ᴄᴏᴍᴇ ᴠᴇʟᴇɴᴏ
RomansPrimo Volume della saga dei Difensori di Menfi: Hitman - Come Veleno. Questa storia parla di molti sosia che avranno a che fare con la mafia, con persone che farebbero di tutto per il potere, anche togliere l'amore ai propri figli, distruggendoli ps...