Capitolo 3

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CAPITOLO III: WHAT GOES AROUND CAMES AROUND

Mi sentii scuotere e, mugolando, aprii gli occhi, vedendo Bofur sopra di me. Sbadigliai e farfugliai un buongiorno.

-Buongiorno a te.- rispose il nano.

Poi continuò, scherzando:

-Che bocca grande che hai.- rise.

-E' per mangiare di più in un solo boccone. Dovresti provare.- risposi, sfidandolo.

-Ahahah, c'è già mio fratello Bombur che mangia già abbastanza.-

Poi, dandomi un'occhiata intorno e notando che Bilbo non c'era, chiesi:

-Dove sono gli altri?-

-Sono scesi di sotto due minuti fa.- mi rispose il nano, osservandomi mentre mi stiravo come un gatto.

Dopo che mi fui rinfrescata e vestita, ovviamente facendo uscire in malo modo Bofur dalla mia stanza, scendemmo entrambi al piano di sotto. Solo allora notai la sala completamente vuota.

-Ma non c'è più nessuno qui?- constatai.

-Dopo il nostro piccolo spettacolo di ieri sera, quasi tutti hanno preferito continuare il loro viaggio. Quindi nella locanda siamo rimasti solo noi della compagnia.-

-Ci siamo divertiti però, ammettilo.- aggiunsi, tirandogli una gomitata amichevole su un braccio.

-Puoi giurarci.- rispose lui, regalandomi uno dei suoi famosi occhiolini.

-Oh, ecco che arriva Bilbo.- dissi poi, rivolgendo la mia attenzione allo hobbit che ci stava raggiungendo da un punto dall'altra parte della stanza, tra le mani un vassoio colmo di vivande, ad una prima occhiata, alquanto appetitose.

-Ecco qua, servitevi. Tra poco arriverà il resto.-

-Vuoi dire che c'è ancora roba?- chiese Bofur, senza riuscire a staccare gli occhi da tutte quelle pietanze.

-Penso di si.-

In quel mentre giunse Dori con indosso un completino rosa. Cominciai a pensare che il mio sospetto che gli piacessero gli uomini fosse fondato.

-Ragazzi, come mi sta?- esclamò voltandosi verso di noi con fare equivoco.

Presi a passarmi nervosamente una mano tra i capelli, osservando inorridita la scena: ma che diamine stava succedendo? Per i Valar, cosa era accaduto in una sola notte?

Dopodichè Dori iniziò ad ancheggiare in modo femminile e provocante, rivolgendosi a qualcuno al quale non avevo fatto ancora caso.

-Signor Dwalin, venite a prendermi!-

Impietrii. Immediatamente il nano interessato varcò la soglia della cucina, strofinandosi le mani e borbottando:

-Il maiale è mio. Chissà quanto è buono fatto arrosto.-

Iniziò a rincorrere Dori per la stanza, mentre quello urlava:

-Oh, signor Dwalin, come è focoso, e che muscoli!!-

-Dori, guarda che non vuole portarti in camera.- ridacchiò Bofur, ancora al mio fianco.

-E tu cosa ne sai, tesoro?- rispose civettuolo.

-So che solitamente non si infila l'amante sullo spiedo e lo si fa girare su un fuoco per cuocerlo, lentamente.- replicò il primo, ma il nano era ormai lontano.

D'un tratto saltarono fuori Kili e Fili, i quali si erano invece travestiti uno da belva, mentre l'altro da grande bistecca, cominciando ad azzannarsi a vicenda. Nel frattempo, Nori continuava ad rubare oggetti a caso: un centrino, delle pentole, un frutto, per non parlare di dove poi se li stava infilando.

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