Capitolo 11

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Capitolo 11: Let the work of the thief to Bilbo...

Non mi andava molto l'idea di seguirli, ma dovevo pur aiutare Gandalf dopo tutto quello che ha fatto per me e la mia famiglia infatti, eccomi qui, arrampicata su un' albero, a osservare in un piccolo spazio i nani indaffarati a fare ogni genere di cosa ma nessuno dei quali rivolge la parola a Thorin da quando hanno lasciato Gran Burrone quasi tre settimane fa... Se ne sono andati poco dopo di me e senza dir nulla agli elfi e lasciando Gandalf a discutere con il Bianco Consiglio su argomenti segreti. Mi riscuoto dai miei pensieri e guardo in basso, ora Bombur è indaffarato ad ammorbidire delle bistecche prima di cuocerle sulla brace e se l'è presa soprattutto con una, visto che la sta massacrando di martellate. Mi lascio sfuggire una lieve risata a quella vista, era strano che il nano si arrabbiasse con qualcuno e se proprio, dava sfogo alla sua rabbia con il cibo e non con un martello! Gloin era impegnatissimo a pelare un bastone, Dwalin stava tirando l'ascia addosso a un povero albero che a quanto pare doveva avergli di recente ucciso la famiglia il tutto coronato dalle quasi impercettibili imprecazioni di un piccolo Ori che era ai piedi dell'albero su cui mi sono appostata io, 'Oh Ori se ti sentisse Dori! Che putiferio!'

Provo a cercare Thorin con lo sguardo ma non lo trovo, è dalla partenza dall'ultima casa accogliente che non si vede né di giorno né di notte... spostarmi adesso per andare a cercarlo sarebbe una cazzata colossale, per questo rimango rintanata nel mio piccolo nascondiglio godendomi la vista delle mie piccole formichine...

Dopo cena i nani si sono coricati e quasi nessuno ha parlato, il turno di guardia tocca a Thorin e finalmente riesco a osservare il nano per più di venti minuti... ha delle grosse occhiaie e dalla piega della bocca, noto che non deve aver sorriso molto negli ultimi giorni, gli occhi sono spenti e le trecce sfatte, cosa molto strana se lo si conosce almeno un po'. Si alza lentamente e tira fuori qualcosa dalla tasca, è molto piccolo, sarà grande si e no due centimetri ed è fatto di metallo vedendo il bagliore che emana quando riflette la luce del fuoco. Non ci metto molto a capire che è quel fermaglio che mi ha prestato a Imladis e una copiosa lacrima gli solca la guancia mentre osserva il piccolo oggetto che rigira tra le dita, mi fa quasi un po' pena vederlo in quello stato, e sapendo che la colpa è mia. Un leggero scricchiolio mi fa girare verso la foresta e tendo l'orecchio 'no deve essere stata la mia immaginazione' torno a scrutare il nano, si è appena alzato e si sta dirigendo da Kili, lo sveglia e poi va a dormire lasciando il nano di guardia. Ovviamente Kili non dura più di mezz'ora infatti si addormenta iniziando a ciondolare da una parte e dall'altra. Ma un nuovo scricchiolio più vicino mi fa preoccupare, seguito poi da un tanfo terribile, 'orchi'. Mi alzo dall'albero e mi attacco ancora di più al tronco, prendo il mio arco e preparo una freccia e quando uno si avvicina troppo ai nani, lo colpisco alla testa, ne prendo un'altra e miro a un altro che si è avvicinato di soppiatto a Bilbo, cadendo sopra di lui e svegliandolo, il piccolo hobbit urla e sveglia tutta la compagnia che appena capisce cosa sta succedendo, Ogni nano brandisce la propria arma e reagisce. In pochi minuti tutti gli orchi sono morti.

"Kili bravo."

"Cosa zio?."

"Hai ucciso tu i primi orchi."

"Ehm mm no."

"Come no! Stavi dormendo vero?!."

"Potrebbe essere..." risponde timidamente il nipote

"Allora chi..."

"La Bea!." Urla d'un tratto Ori, e indica l'esatta posizione in cui mi trovo, io non ci penso due volte e scendo dall'albero con un balzo e poi inizio a correre nella direzione opposta a loro, qualcuno mi sta seguendo a gran velocità e pochi secondi dopo mi ritrovo distesa a terra con un dolore lancinante alla gamba destra con Thorin sopra di me che mi blocca

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