Capitolo 5

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Capitolo 5: Everything has a meaning , even a kiss

Aprii gli occhi svogliatamente, avevo dormito così placidamente che alzarsi era un vero e proprio peccato, ero così assorta dai pensieri della bella nottata appena passata che non mi accorsi di dove stavo dormendo.

-Buongiorno.- mi sussurrò dolcemente all'orecchio una voce roca e assonnata, alzai leggermente la testa e rendendomi conto di quanto Thorin poteva essere scomodo in quella posizione, tentai di alzarmi, ma sia le sue braccia che la sua giacca mi impedivano ogni movimento. Incominciai a farfugliare scuse su scuse ma un imperativo -Stai tranquilla- mi ammutolì, era un tono che Thorin non aveva mai usato prima, stranamente e dannatamente gentile e lì per lì ci rimasi di sasso.

Dopo aver raccimolato una grossa dose di coraggio chiesi -Sei scomodo?- fu una domanda molto titubante, non sapevo come affrontare quella nuova situazione, lui si limitò a borbottare qualcosa che suonava molto simile ad un: Oh Mahal non potevi farla dormire ancora un po'? Mi dolono le orecchie!; ma lo disse in una maniera così buffa che mi lasciai andare ad una fragorosa risata, seguita poi da una cascata rombante delle sue.

-Hai dovuto fare il turno di guardia?.-

-Si, ma a farlo domani sarà uno dei miei nipoti, prego Mahal sia Fili, suo fratello si addormenta troppo facilmente.- lo guardai di sbieco, certe volte era troppo duro con i suoi parenti, soprattutto nei confronti del nipote più piccolo, non che con Fili non lo fosse, anzi, Fili aveva su di se molte più responsabilità del fratello minore.

Decisi di lasciar decadere l'argomento, far ragionare Thorin a quei tempi era un' impresa più ardua della riconquista di Erebor, decisi di limitarmi a chiedere l'orario. La risposta non tardò a giungere -Penso le sei di mattina.- lasciai che la mia testa si schiantasse letteralmente sul suo muscoloso petto, era così frustrante essersi svegliati ad un orario in cui nessun anima viva vagava per il bosco.

Il nano prese un respiro, sollevando il petto –Se preferisci dormire ancora un po' aspetto a svegliare tutti gli altri.- ponderai attentamente il da farsi, un'altra ora di sonno sarebbe stata altamente gradita, ma non potevo assolutamente permettere che Thorin mi credesse la classica ragazzina viziata buona solo per passare del tempo a letto. Assottigliai lo sguardo su un pezzo del suo collo e proclamai trionfante per aver trovato un ottimo modo di sviare l'argomento -Hai dimenticato di tagliarti la barba qui.- e sfiorai un lembo del collo, sotto il mento, dove qualche ciuffo ribelle tentava di nascondersi sperando di non essere notato. Il nano chiuse gli occhi appena le mie dita sfiorarono la sua pelle, inspirò dalle narici e ringhiò sommessamente. Senza chiedere alcun permesso presi il coltellino dal mio stivale, mi misi a cavalcioni su di lui, e con cura li rimossi.

Osservai attentamente il lavoro appena compiuto, cercando qualche rivoletto di sangue, ma rimasi delusa nel constatare che non avevo fatto alcun danno al regale collo. Fui soddisfatta di me stessa. Il re si passò una mano per controllare e annuii pensieroso -Quando arriverò a Erebor questo sarà il tuo nuovo lavoro.- lo fulminai immediatamente con lo sguardo, ma la mia concentrazione andò lentamente scemando quando le sue mani incominciarono a scendere lentamente lungo i miei fianchi, alzai lo sguardo al cielo e pregai Ulmo di fermare in un qualche modo quel nano -Thorin no.- dissi frermamente lui mi guardò sorpreso, non si aspettava un contegno così ferreo da parte mia -Svegliamo gli altri?.- chiesi per evitare altre sue domande, non mi rispose, si limitò a sbottonare la giacca ed alzarsi senza tante cerimonie, quasi offeso.

Ci dirigemmo nella radura dove gli altri si erano accampati, ma appena facemmo capolino dal bosco Kili ci raggiunse e guardò con astio lo zio -Vedo che, sire, ha trovato un modo per rendere il viaggio più piacevole.- rimasi spiazzata dal tono di sfida che vi era nelle parole di Kili, sembrava molto arrabbiato, provai a spiegare a Kili cosa fosse realmente successo ma venni subito fermata da lui -Non pensavo fossi una ragazza così di facili costumi Betrys, lui non ti ama, vuole solo usarti come sfogo.- spalancai gli occhi a quelle parole, stavo per ribattere o comunque dare una mia spiegazione quando una mano sopraggiunse dal nulla per portarmi via.

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