Capitolo 2

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CAPITOLO II : THERE IS AN INN, A MERRY OLD INN


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La mattina della partenza venne qualcuno a svegliarmi, bussando con una tale enfasi sulla porta da farmi temere che l'avrebbe buttata giù.

-Svegliati ragazzina!! Tra poco partiamo.-

La voce di Dwalin mi rimbombò in testa facendomi mugolare dal fastidio. Scesi quindi dal letto, dirigendomi nel piccolo bagno adiacente alla stanza che occupavo. Dopo aver scansato pile di abiti sporchi e sudaticci, finalmente riuscii a raggiungere lo specchio e guardarmi.

Sussultai non appena riuscii a mettere a fuoco la mia immagine: avevo i capelli completamente in disordine, assomiglianti sempre di più alla brutta copia di un nido d'uccello, gli occhi cerchiati dalle occhiaie e la pelle pallida come uno spirito. Sospirando, tuffai le mani nella bacinella colma d'acqua gelida e mi ci sciacquai il viso, sperando in quel modo di riassumere un aspetto presentabile.

Dopo essermi dunque vestita e aver radunato nuovamente le mie cose, scesi finalmente al piano di sotto, entrando nella sala da pranzo. Là trovai quasi tutti, intenti a strafogarsi con ciò che rimaneva delle scorte del povero Bilbo.

-"Bonfiorno"...- disse qualcuno al mio fianco.

Mi voltai, trovandomi davanti Bofur, una salsiccia per metà all'interno della bocca, una faccia talmente buffa che mi fece sorridere.

-Buongiorno a lei, mastro nano. Dormito bene?-

-Decisamente! Ho scoperto che i letti hobbit sono molto comodi. Immagino però che per te non sia stato lo stesso.-

-Perchè?-

-Beh, sei decisamente più alta di un hobbit.-

-Li ho trovati comunque molto comodi e riposanti. Inoltre non sono molti centimetri più di lei, Bofur.-

-Non è normale che una fanciulla umana sia alta quanto un nano, non trovi?-

-Neanche un nano più alto del normale, oserei dire.-

Bofur rise, credendo sinceramente che la mia fosse una sorta di battuta. Arretrai di un passo per evitare di essere colpita da avanzi di cibo che partirono dalla sua bocca ancora piena per metà, per poi sorridere a mia volta.

-Troppo arguta, ragazza mia!! Darai a tutti filo da torcere, soprattutto a Nori.- continuò poi, puntandomi il dito contro, accusatorio.

Ci pensai un attimo, poi chiesi:

-Nori? Il nano con i capelli strani?-

-Già. Riesci a ricordarti i nomi dopo appena un giorno?- domandò sorpreso.

-Ho una buona memoria, soprattutto visiva, anche se devo ammettere che voi siete tanti e molto simili tra di voi.-

-Facciamo una scommessa: se mi saprai dire almeno cinque nomi di membri della compagnia, allora ti darò...cinque monete d'oro!!-

Lo guardai storto. Non era mia abitudine scommettere, ma se un nano metteva in palio oro, allora significava che era certo di vincere. Quindi chi ero io per negarmi la visione della sua faccia quando avrebbe perso?

-Facciamo dieci monete ed è fatta.- risposi allora, tendendogli la mano per siglare l'accordo.

-Ho sentito male, o qui si fanno scommesse?- domandò una voce dal fondo della sala e in un attimo eravamo stati affiancati da uno degli altri nani, Gloin mi ricordai si chiamasse.

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