Capitolo 25

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CAPITOLO XXV: A terrible unexpected arrival

Passarono giorni, trasformandosi in settimane.

In Thorin cominciavano ad intravedersi dei leggeri segni di miglioramento dalla malattia, in quanto il nano era forte e convinto di riuscire a sconfiggerla. Per fortuna c'era Thrain al suo fianco. Buona parte del merito andava proprio al vecchio nano, dato che, grazie alla sua presenza, Thorin aveva potuto riscoprire il calore che solo l'amore di un padre poteva dare. Mi sorpresi a vederlo sorridere sempre più spesso, almeno nei momenti in cui si trovava con i suoi parenti.

Per quanto mi riguardava, per me i giorni che trascorsero furono i più brutti e angoscianti della mia vita, dato che si avvicinava sempre più il momento dell'arrivo di Dis e Fris a Erebor. Il pensiero che potessero entrambe comparire da un momento all'altro mi dava letteralmente i brividi.

Thorin poi non mi aiutava di certo: si era messo in testa di tenermi all'oscuro della data di arrivo delle due nane e qualunque cosa avessi provato, anche quelle più intime e maliziosa, non ero riuscita a farlo cedere.

Mi resi però conto in quei giorni, nonostante la costante ansia, ero io stessa più sorridente e rilassata. A detta del mio nano era solo grazie a lui e al bambino che stava continuando a crescere nel mio ventre sempre più tondo e evidente, ma io non ne ero convinta.

La vita per il resto scorreva monotona.

Nella montagna tutti lavoravano senza sosta, atti a ricostruire il più possibile e anche di più. Per quanto mi riguardava, sotto ordine tassativo di Thorin, me ne stavo rinchiusa nelle mie stanze a riposare, leggendo un libro che ogni tanto Balin riusciva a farmi arrivare.

Il re si rinchiudeva nelle fucine per quasi tutto il giorno, tornando a sera tarda stanco e sporco. Dopo un paio di sere che lo vedevo tornare in quello stato, mi balenò in mente un'idea. Dopotutto, oltre al fisico, anche la mente sarebbe stata debole e malleabile, giusto quello che mi serviva per mettere in atto il mio piccolo piano.

Anche quella sera la porta si aprì lentamente, lasciando intravedere sulla soglia Thorin, il volto stanco e spossato, il quale oltrepassò l'uscio con passo quasi strascicato.

-Ciao atamanel.- mi salutò.

-Ciao amore!- ricambiai io, saltandogli al collo e iniziando a riempirlo di baci.

Con probabilità lui capì le mie intenzioni, dato che si avvicinò di più a me e prese a baciarmi con più ardore e passione. Riuscivo quasi a distinguere un piccolo sorriso schiudersi sulle sue labbra e mi domandai il motivo di quel gesto.

Poi però avvertii qualcuno tossire sonoramente da un punto alle nostre spalle. Mi allontanai allora da lui e mi voltai, capendo immediatamente il motivo di quel sorriso furbo.

I miei piani avrebbero aspettato: Dis e Fris erano qui.

* * *

Rimasi interdetta per qualche minuto, osservando la figura che se ne stavano in piedi sulla soglia della stanza. Non riuscii a decifrare con esattezza la sua espressione, soprattutto quella di colei che ci aveva interrotto tossendo: sembrava arrabbiata, ma allo stesso tempo divertita.

Si trattava di sicuro di una donna, o meglio, una nana. Indossava abiti dal taglio quasi maschile. I suoi occhi erano blu come quelli di Thorin, ma molto più scuri e profondi. La peluria sul viso era stata intrecciata finemente e le guancie era rosee e paffute. I capelli castani erano raccolti in una complicatissima treccia che partiva dalla sommità del capo e finiva sulla spalla destra. Era un po' più bassa di me, ma mi sentii comunque a disagio in sua presenza. Era decisamente la sorella di Thorin.

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