Capitolo 26

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CAPITOLO XXVI:

Non sono mai stata famosa per la mia pazienza, ne avevo poca e soprattutto si esauriva molto in fretta. Per quel motivo mi stupii di me stessa, evitando di uccidere mia sorella e le sue brilanti idee dell'ultimo minuto, come era stata quella del mio abito da sposa.

L'idea di dovermi sposare non mi dispiaceva, anzi, ma l'aver mia sorella tra i piedi e le sue insistenze riguardo a vestiti che a me non piacevano affatto mi stavano facendo decisamente innervosire.

Ci trovavamo tutti nel negozio della vecchia Adanel ed ero felice, nonostante tutto. Dwalin mi afferrò per un braccio e mi condusse in uno dei camerini, porgendomi diversi abiti già confezionati. Ne provai qualcuno, non con poca difficoltà data la quantità di lacci e merletti, per non parlare della lunghezza di alcuni o della poca capienza di altri. Erano tutti molto belli, ma nessuno mi aveva colpito abbastanza, soprattutto perchè tutti mi rimanevano alquanto stretti sulla pancia.

Mentre tentavo di uscire dalla trappola dell'ennesimo abito, sentivo all'esterno i borbottii di Gleowyn, la quale non pareva affatto entusiasta di quella mia indecisione.

Così, indossando solo una semplice sottoveste, mi diressi verso il retro, dove vi era la sartoria. Per qualche minuto mi guardai attorno, ormai assuefatta a tutto quella sfarzosità, quasi da non riuscire a distinguere nient'altro. Poi lo vidi, in un angolo, solo e abbandonato, il quale mi gridava di essere quello giusto. Così lo afferrai e tornai nel camerino per cambiarmi.

Quando scostai la tenda che mi teneva nascosta agli occhi dei presenti, tirai un sospiro, emozionata. Eppure l'abito che avevo scelto non era un granchè, era semplice, con pochi brillanti e ancor meno merletti od organza. Però mi faceva sentire diversa, più bella, più donna. Un sorriso mi si aprì spontaneo sulle labbra e probabilmente lo stesso effetto fece sui miei accompagnatori: Dwalin, non appena si fu accorto della mia presenza ed ebbe alzato lo sguardo, strinse talmente il bicchiere che aveva tra le mani che lo frantumò; Kili e Fili si scambiarono un'occhiata furba, la quale, per fortuna, non capii cosa stesse a significare; Bofur fischiò di apprezzamento, mentre Thrain continuava a sorridere inebetito; persino la moglie e la figlia persero per un attimo la facoltà di parlare.

L'unica che non pareva entusiasta della mia scelta era ovviamente mia sorella, la quale continuava a scuotere la testa con disapprovazione.

-Posso almeno vedermi?- domandai scocciata, ma tentando di essere il più cordiale possibile.

Lei sbuffò di nuovo, ma si spostò per lasciarmi la visione dello specchio alle sue spalle. Osservai la mia immagine riflessa.

Il vestito era in effetti molto semplice, bianco candido, anche se il tessuto pareva stropicciato, rendendolo quasi vecchio. Lo scollo non era molto profondo e lasciava scoperte le spalle. La cosa però che mi aveva colpito era il fatto che cadeva morbido sulle ormai pronunciate curve del mio pancione, facendo apparire la mia intera forma quasi naturale, non costretta o forzata. Adoravo quell'abito.

-E' perfetto per te, bambina.- mormorò Balin alle mie spalle, quasi con le lacrime agli occhi.

Cercai uno sguardo di approvazione da parte dei miei fratelli, i quali però si limitarono ad un cenno di assenso con la testa, lo sguardo colmo di commozione. Bombur mi paragonò ad una torta perfetta, Bifur ad una principessa, ma quando fu il turno di Dwalin di dire la sua, Furgast mi saltò al collo e mi baciò le guancie con forza, piangendo:

-Oh, la mia sorellina è cresciuta!!-

Dopo quella chiara dimostrazione di affetto, finalmente il nano riuscì a riprendere la parola.

-La prima volta che ti ho vista ho pensato che saresti stata solo un problema per noi tutti, dato che era insolito per una donna umana intrattenersi con un gruppo di nani. Man mano che tenevi testa al caratteraccio di Thorin però ho capito che eri una tipa tosta, con un bel caratterino e una lingua tagliente. Ho cominciato a considerarti poi un'amica, anche se in breve quella visione del nostro rapporto è cambiata, soprattutto dopo che mi hai confidato di vedermi come un padre. In quel momento ho deciso di essere quello per te, di proteggerti anche a costo della vita. Per questo affermo qui e ora che se Thorin oserà farti soffrire, lo ucciderò con le mie mani, amico o no.-

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