1# Trasferimento

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{Consiglio l'ascolto di Monster- Imagine Dragons}

Annoiata.
Annoiata oltre ogni dire.
Ecco come mi sento, da quando io e mia madre ci siamo trasferite in un buco di città. Sono passati ben due giorni dal trasloco e non ho nemmeno provato a mettere fuori piede da camera mia.
Una tipa solitaria, oserei descrivermi così.
Amo stare chiusa in quattro mura per aggiornare il mio blog, piuttosto che andare fuori a non fare niente. Morley è una piccola città situata nel Michigan, dove per grazia divina risiede una scuola, un supermercato e una chiesa. Sono andata a vivere con mia mamma per non farle un torto, dato che ho vissuto maggior parte della mia vita con mio papà, che tutt'ora abita in Arizona per il suo lavoro. È stato tragico per me abbandonare quel paradiso per venire in questo buco, ma per mia madre farò questo sforzo. Spero che non si accorga di niente, detesto vederla stare male.
Mentre aggiorno il mio blog con la recensione di un altro libro, penso a tutto quello che vorrei poter fare. Giornalismo. È il mio sogno poter comunicare alle persone ciò che penso. L'idea di poter scrivere qualcosa di reale è un'idea che mi alletta molto, ma per ora mi limito a fare video e scrivere sul mio computer decadente.
'Dovrei cambiarlo' continuo a ripetermi, ma ogni volta che ci provo non ci riesco mai per vari e futili motivi. Devo trovarmi un lavoro. Un lavoro che mi consenta l'indipendenza, anche se ho solo 17 anni.
Qualcuno bussa alla mia porta.

"Tesoro, la cena è pronta."

Finalmente, la mia pancia iniziava a reclamare cibo. Decido di spegnere il mio computer e dirigermi verso le scale, che danno al piano terra.
Cercando di non inciampare nella moltitudine di scatoloni ancora imballati, arrivo in cucina, mentre mia mamma spiattella con le pentole.
Margareth è sempre stata un po' stravagante, ma mai come quando si ritrova una pentola in mano. Non riesce a cucinare un pasto decente per me dal tempo delle medie, dunque mi tocca sempre arrangiarmi. Girandosi verso di me, noto con dispiacere che sta facendo delle uova strapazzate.. Ma più che strapazzate le sta bastonando a morte, schizzando pezzi di uovo ovunque. Rinuncio alla possibilità di dare vita alla cena e mi siedo con fare teatrale. Mamma mi posiziona davanti un piatto con due uova, che ingoio amaramente per non ferirla. Lei mi sorride, iniziando un audace discorso, ma sapevo che sarebbe finito male.

"Astrid, come mai non esci? Potresti conoscere nuove persone prima della scuola."

"Mamma..mancano tipo due settimane all'inizio della scuola. Ho tempo."

"Si, ma non aspettare troppo, insomma..nuova città, nuova scuola..nuovi ragazzi."

Sul volto di lei si stampa un sorriso furbetto. Non riesco a capacitarmi a cosa sta pensando mia mamma. Faccio una smorfia.

"Ti prego. Sto mangiando."

Lei si appoggia al frigo con in mano la sua cena, alzando le spalle.

Il cielo si fa sempre più scuro e io sparecchio, mettendo tutto in lavastoviglie.
Facendo le scale, prendo un elastico da uno scatolone per legarmi l'ammasso aggrovigliato castano scuro, che mi ritrovo sulla capoccia. Apro la porta che da alla mia camera da letto.
Nonostante la marea di scatole mezze vuote, la stanza non è niente male.
Entrando, davanti alla porta c'è una scrivania appoggiata al muro azzurro, in legno scuro e molto larga.
Dalla parte opposta, un letto accostato al muro e di fianco a questo una libreria quasi tutta piena.
'Dovrei trovare un altro posto per i miei libri'.
Ne avevo davvero tanti, amo leggere, vivere mille vite diverse, provare emozioni nuove.
Adoro l'odore delle pagine sfogliate.
Leggere mi da tranquillità,pace.. Tutto ciò che la mia vita non mi consente.
La mia camera ha anche un balcone.
Bellissimo. Poter respirare aria pura, senza dover incontrare persone.
Eh si..devo comprare un po' di fiori e una sedia per abbellirlo, e poi è spazioso.
Mentre ispeziono il balcone, l'occhio mi cade sulla casa accanto alla mia. Bassa e larga, con i muri bianchi e le finestre beige. Le tende sventolano leggere.
Un uomo mi sta osservando con aria cupa e interessata. Da quello che posso vedere  ha capelli corvini leggermente più lunghi della norma, i suoi lineamenti molto spigolosi, come se fossero stati scolpiti da un noto artista. I suoi occhi mi perforarono da parte a parte, scavandomi un buco nel petto e facendomi saltare il cuore.
Misterioso, lui sembrava il mistero fatto persona.
Inizia a inquietarmi, poi si scansa dalla sua finestra, lasciandomi respirare.
Ecco perché non voglio vedere mai nessuno.
Odio questa sensazione di essere fuori posto.
Rientro in camera mia, buttandomi a angelo sul letto, come un sacco di patate, per poi dare attenzione al mio nuovo libro 'Cime Tempestose', un capolavoro secondo il mio punto di vista.
Mi lascio trascinare dalla lettura, per poi addormentarmi come un sasso.

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Spazio autrice

Salve amorini❤️
Come vi sembra il primo capitolo? Vi intriga?
Volete sapere come continua?
😏 *curiosità saltami addosso*
Ditemi cosa ne pensate

Jane M. Christopher

Throb - La convergenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora