26# Castle of glass

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Spazio autrice

Ciao a tutti. Mi dispiace per avervi fatto aspettare così tanto.😢
Ma eccolo quii💥💥 spero vi piaccia. Ditemi cosa ne pensate della figura di Bartukas. Sarà una figura positiva o negativa? Bah, chi può dirlo💁🏻🙎🏻
Buona lettura

JMChristopher

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{ consiglio l'ascolto di Castle of Glass- Linkin Park }

Astrid

Il suono di quelle trombe è assordante. Non si può fare a meno di coprirsi le orecchie e chiudere gli occhi.
Bartukas resta a fissare il vuoto, tirando le orecchie per sentire chissà cosa.
Lo guardo, aspettando.
Con la velocità di un ghepardo mi stringe il braccio, tirandomi nella sua schiena e facendomi aggrappare ad essa.
Posso sentire il gelido profumo dei suoi capelli. I suoi muscoli si tendono.
La corsa comincia.
Sfreccia come la luce tra quella che sembra una folla impaurita.
Elfi corrono ovunque con un espressione di terrore dipinta sui loro volti.
Donne e bambini si rifugiano nelle loro case, sbarrando le porte. Gli uomini, coraggiosi e temerari, raccolgono le armi.
Spade e archi di un colore simile a quello di una stella cadente. Le loro frecce sono acuminate.
La terra trema.
Una saetta si fa largo tra le case, sprofondando nel suolo e provocando un boato. Altre scintille si fanno strada dopo questa.
I Giganti di Ghiaccio sono più arrabbiati che mai.
Al loro passaggio, calpestano tutto quello che trovano.
Molti elfi sono a terra, privi di vita.
I ruggiti squarciano la pace tanto bramata.
I loro occhi rossi sono morte, il loro ghiaccio distruzione, il loro grido caos.
Non sono creature mitologiche, sono mostri.
Elfi audaci si schierano in prima linea per combattere. Alcuni gridano,altri resistono con forza e dolore. Nessuno cede.
Il popolo che ha sempre voluto pace, adesso lotta per conquistarsela. Per colpa mia. Perché io sono qui.
Nessuno deve morire a causa mia.
Non loro.
Il vento mi si scaraventa in faccia e le mie lacrime si fanno fredde.
Il passo di Bartukas è leggero ma potente.
Ci dirigiamo verso il castello di vetro.
Arcieri sono collocati nelle mura più alte e scoccano frecce senza interruzione, come macchine. I loro capelli sono un tutt'uno con il cielo.
Gli ordini vengono impartiti dall'elfo al centro.
La terra trema di nuovo. La neve, bianca e immacolata, si fa rossa.
Raggiungiamo l'entrata.
Mi mette giù, assicurandosi che stessi bene, ma non è così.
Non riesco a non voltarmi.
La città è assediata.

"Dobbiamo trovare gli Elfi delle Stelle. Non si sono mai spinti così oltre..le nostre difese..sono insuperabili. Come diamine.."

Ci mettiamo a correre. Superiamo varie porte e corridoi. Gli specchi sono riposti alle pareti.
Mi guardo correre.
Sono cambiata dall'ultima volta.
Non sono più io.
Quella non assomiglia per niente a Astrid.
Un urlo penetra le pareti.
Una donna.
Andiamo verso la direzione indicata.
Ha le mani portate al viso, rigato di lacrime. Si piega fino a cadere in ginocchia.
I suoi capelli sono sbiaditi dal tempo, raccolti in una modesta acconciatura, dalla quale escono dei ciuffetti argentati.
I nostri sguardi seguono il suo.

"No.."

Nessuno può aiutarci, non più.
Le loro vesti macchiate di rosso coprivano il loro corpo. Il sangue non cessa di scorrere sulle piastrelle, seccandosi in alcuni punti.
Una figura si muove.
Il muto.
Si alza da terra, brandendo un pugnale luccicante.
L'unico di diverso. L'unico che potesse fare una cosa simile. L'unico che potesse tradire il popolo, è colui che non riusciva a guardarmi negli occhi, per paura che venisse scoperto.
Per codardia.
Il suo volto non lascia trasparire alcuna emozione. I suoi capelli sono aggrovigliati. I suoi vestiti strappati in alcuni punti.
Bartukas cammina in avanti.

"Tu..come hai potuto? Come hai potuto tradirci? Per cosa poi?"

Mi avvicino alla donna e lei mi stringe forte, singhiozzando.

"Non tutti bramano la pace, ragazzo. Alcuni, vogliono il potere. È il potere si ottiene solo con la forza e la cattiveria."

L'elfo dai vestiti scuri rise, talmente forte e con prepotenza da far tremare il suolo.

"Però non ho ancora campo libero..non finché tu vivi. Figlio delle Stelle."

Il Traditore alza il braccio, lanciando con forza anormale il pugnale dritto verso Bartukas, troppo distratto per accorgersene.
Un'ombra gli si pone davanti come scudo. Amdir cade a terra, ansimante. Sorpreso, il Traditore corre verso le finestre dietro di lui, frantumandole e scappando.
Bartukas si accascia accanto al corpo morente dell'ultimo elfo delle Stelle, o come si credeva pochi minuti fa.
Il corpo vecchio e stanco ansima gli ultimi respiri, aggrappandosi verso l'unica cosa che gli rimane; la mia Gemma. Mi fa cenno di avvicinarmi. Obbedisco, allontanandomi dall'elfa ancora in lacrime.

"Tienila..al sicuro..è lei che ha trovato te..."

Tossisce, rivolgendosi a lui. Sorride, un sorriso sincero.

"Figlio..."

Tossisce di nuovo, per poi cadere nel sonno eterno, abbandonando la mano sul pavimento, chiudendo gli occhi per l'ultima volta.
Bartukas trattiene le lacrime.
Non pensavo fosse suo padre.
Non posso..non..

Restiamo lì a contemplarlo. Mi appoggio a lui per dargli forza, anche se inutilmente.
Sento dei passi dietro di noi.
Mi preparo ad affrontare qual cinque cosa sia.
Mi giro, ponendomi davanti ai due elfi.
Voglio proteggerli. Adesso. Per sempre.
Mi blocco non appena i miei occhi incontrano quegli smeraldi.

Loki

Non voglio perderla. Non ora che l'ho trovata.
I metalupi ci vengono incontro, chiamati dall'Anziano per soccorrerci, prima che lui... No non voglio ricordarlo.
I Guardiani corrono velocissimi, più veloci dei fulmini di Thor.
Riesco a scorgere la città.
Volstagg sprona il suo lupo per farlo correre. Lady Sif e Hogun mi stanno dietro, affiancati da Mio fratello e Frandall trema come una femminuccia, stringendosi nella pelliccia e invocando la mammina.
Ci avviciniamo di più.
Solo poco dopo ci rendiamo conto di cosa sta succedendo; la città era sotto assedio.
La terra trema sotto di noi.
All'orizzonte, scheggia di luce si cagliano nel suolo della città.
Masse di ghiaccio corrono verso l'entrata spalancata, scavalcando ogni forma di protezione e difesa.
Dobbiamo intervenire.
I Metalupi ululano, chiamandone altri per aiutare.
Dopo pochi minuti, un branco ci affianca a fauci aperte.
Scendiamo al centro della battaglia. Un Gigante sta venendo verso di me con foga di uccidere.
Sbagliato.
La mia magia mi protegge.
Lo illudo.
Guardò dentro di lui, le sue paure più grandi, per poterle sfruttare.
Nessuno deve mettersi sulla mia strada. Nessuno.
Lo vaporizzo sul posto.
Un odore famigliare mi circonda. Mi giro, sperando che non sia solo un illusione. Poi la vedo. In groppa a un elfo. Corre veloce. Avviso Thor, impegnato in uno scontro. Mi consente di andare.
Corro, ma non come lui.
Spero di arrivare in tempo.
Non voglio che..
Una donna è accerchiata da quei mostri freddi. Agito le mani come lei mi ha insegnato. Nella mia mente raffiguro ciò che voglio fare.
Dopo pochi secondi, loro si sollevano da terra, andando a sbattere uno contro l'altro, distruggendosi. L'elfa mi ringrazia, è solo adesso noto che tiene un piccolo tra le braccia. Piange.

"Vattene da qui."

"Oh, grazie."

Riprendo.
Mi trovo davanti alle porte del castello di vetro.
Ho sempre voluto vederlo, ma non in queste circostanze. Cammino, verso ciò che mi sembra giusto.
Intravedo un elfo disteso a terra e due accovacciati davanti a lui.
Solo che una di loro non è un elfo.
Vado avanti. Sperando,pregando che sia lei.
Alza la testa, girandosi di scatto.
La mia paura si trasforma in gioia.
Astrid.
Finalmente ti ho trovata.

Throb - La convergenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora