{ consiglio l'ascolto di This is war- Thirty Seconds to Mars}Mi sveglio con il sole sugli occhi.
Detesto che quel piccolo bastardo mi infastidisca di prima mattina. Alzo la schiena, stiracchiandomi come un gatto, allungando verso l'alto le braccia. Come ogni giorno, la prima cosa che faccio è accendere il mio pc. Mi rasserena vedere che ai miei followers se ne sono aggiunti altri tre e la mia ultima recensione su "Orgoglio e Pregiudizio" è stata commentata positivamente da molti utenti. Rispondo, ringraziandoli. Vedendo che sono appena scoccate le 9.00, decido che è ora di alzarsi, sollevandomi dal lenzuolo.
Vado verso la finestra che dà al balcone per aprirlo e rivolgo il mio sguardo verso la finestra del mio vicino.
È spalancata ma non c'è nessuno davanti a quella. Mi aspettavo di trovare quel ragazzo cosi cupo e misterioso.
Mi ritiro, quasi delusa.
Andando verso la cucina, noto un biglietto lasciato da mia mamma, dove mi avvertiva che lei era andata al lavoro per gli straordinari. Nonostante non avessimo problemi economici, Margareth voleva sempre lavorare più del previsto, lasciando la casa nelle mie mani.
Dopo aver mangiato una brioche velocemente, decido di sistemare qualche scatolone qua e là.
Partendo dal salotto, sistemo tutti i soprammobili.
Dopo un paio di ore mi rendo conto che devo prendere anche dei fiori per il mio balcone, ma non ho la più pallida idea di dove sia un negozio.
'Potrei chiedere al vicino'.
Esco di casa, tranquilla, pacata.
Mettendo piede sull'ultimo gradino di casa mia, inizia a salirmi l'ansia.
Aumento il passo prima di cambiare idea e prima che me ne accorga, sono davanti alla porta del mio vicino. Busso con decisione.
La porta si apre dopo cinque minuti,scoprendo il ragazzo che ho visto dalla finestra..a petto nudo. I miei occhi cadono su quegli addominali scolpiti, passandoli da cima a fondo, finché i miei occhi non incontrano quelli di lui, sono di un verde smeraldo, quasi sovrannaturale. Il ragazzo si appoggiò allo stipite della porta e mi guarda con curiosità, incrociando le braccia muscolose. Non vedendo risposta, alza il sopracciglio perfetto.
Era bellissimo, perfetto, stupendo...fino a che non decise di aprire la bocca."Il gatto ti ha mangiato la lingua per caso?"
Ahahahaha no.
"Ss..cusa. Volevo sapere se conosci qualche negozio dove vendono arredi da giardino.."
"Giardino?"
Giah. Giardino. Bello no?
Lo sconosciuto mi guarda con un sorriso sulle labbra, con fare sogghignante."Ti sei resa conto che questa città ha solo un incrocio o due?"
"Sono appena arrivata".
Dico indicando la mia casa.
"Ooh. Interessante."
Lui alza gli occhi sbuffando, facendomi capire che non gli interessava niente. Inizio a irritarmi. Questo stronzo.
"Senti. Ti ho chiesto solo se conosci un negozio. Non il mondo."
"E allora perché il tuo sguardo continua a cadere sui miei addominali?"
Dice abbassando il suo sguardo su quei bellissimi, fantastici e indiscutibilmente... No. No.
"Non è vero".
Mi sento avvampare dentro. Le guance mi stanno bollendo dalla rabbia.
Grrrr.
Me ne vado, voltandogli le spalle e dirigendomi a casa mia, con l'amaro in bocca."Hei, piccola. Prendi la 4th street. È lì."
"Grazie."
Sbotto,sorvolando sul "piccola", sentendolo ridere, prima di chiudere dietro di se la porta. Se aveva intenzione di farmi incazzare, c'era riuscito.
Vado verso la macchina, sconvolta. Arrivando alla via della dallo stupido sconosciuto, trovo veramente il negozio di fiori.
Gardenville.
Lo stronzo aveva ragione.
Parcheggio e entro.
C'è una vastità di fiori all'interno. Compro delle petunie e dei gigli, dei vasi e del terriccio. Girando poi per gli scompartimenti, il mio occhio viene attirato da due sedie pieghevoli azzurro acqua. Dopo averli pagati esco e mi dirigo a casa, passando davanti una libreria e ripromettendomi di andarci. Mentre cerco di parcheggiare non faccio in tempo a girarmi con la macchina per metterla all'ombra, che un biondino mi capita dietro e per poco non lo investo davanti al vialetto."Ossignore. Ho investito uno!"
Allarmata, scendo dalla macchina in preda al panico. Il biondo mi guardò esterrefatto. Sembrava vivo.
"Scusa scusa. Ti ho fatto male!"
"Nono tranquilla."
Mi rivolge un sorriso smagliante, ridendo sotto i baffi. Un sorriso leale e sincero. Si, quel ragazzo mi piaceva. Non come quell' insensibile.
"Posso darti un passaggio se vuoi, per farmi perdonare."
"Oh no. Abito qui vicino, su questa via."
"Anche io. Mi sono appena trasferita."
"Fantastico."
Lui sembra sorpreso dalla mia risposta. Mi avvio verso casa mia in retro, per quel poco che mi mancava a casa mia.
Vedo il ragazzo andare oltre casa mia e svoltare, verso la casa bianco crema del mio 'amato vicino'.
Oh no. Nononono. NO.
Entra in quella casa.
No.
La sfiga mi perseguita.
Parcheggio per bene e scendo dalla macchina, agitando le braccia in preda a un attacco schizofrenico dovuto all'incazzatura.
Il tipo mi fa cenno di entrare in casa sua con un sorriso e un gesto di mano.
Sarei entrata in un campo minato.
Aiuto.
Okay, facciamolo, forza Astrid.
Attraverso quel pezzo di giardino e entro in quella casa.------------------------------------------------------
Spazio autriceSaaaaalve miei piccoli babà.
Come va? Spero bene.
Questo è il secondo ( e spero) sensazionale capitolo della mia nuova storia❌
Io ce la metto tutta.
Spero vivamente che vi piaccia.
Detto questo, buonanotteJane M. Christopher
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Throb - La convergenza
МистикаLa vita riserva sempre delle sorprese, buone o cattive, innocenti o maliziose. La vita di Astrid non è certo una delle migliori vite che si possano immaginare. Tutto inizia a cambiare quando entrano nella sua vita Logan e Thristan, due fratelli comp...