4# Smeraldi di uno stalker

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{ consiglio l'ascolto di Hey Mama- David Guetta ft. Nicki Minaj }

Incavolata come una iena, mi dirigo verso casa mia a grandi passi.
Ma chi si crede di essere?!
Apro la porta e mi precipito in camera mia per mettere a posto il balcone.
È troppo spoglio e neutro, mi da malinconia.
Appoggio per terra i vasi e inizio ad appendere griglie. Apro il terriccio e senza accorgermene immergo le mani dentro.
È una sensazione fantastica, quasi liberatoria.
Chiudo gli occhi, placando la mia rabbia contro quello stupido corvo.
Mi alzo e prendo un vasetto di fiori per piantarli.
E lui è lì, dietro la tenda della finestra, come se si nascondesse. Con un sorrisetto stupido sulle labbra carnose e le braccia incrociate.
Idiota. Solo un idiota che si fa beffe di me.
Perché non è come il fratello?
Thristan è la luce, Logan è l'ombra più tenebrosa su questa terra.
Dio, se non lo detesto.
Scanso lo sguardo per non farmi distrarre e continuo ciò che sto facendo, senza guardare sei era lì.
Dopo aver sistemato, decido di lavare la mia auto, dopo tutto è sommersa dalla sporcizia. Uffa.
Dalla cucina prendo la spugna e un po' d'acqua.
Vado fuori. È sempre un trauma andare fuori da casa mia, ma la mia auto ha bisogno di me.
Inizio a pulire il cofano. Sopra l'auto non riuscivo ad arrivarci.
Cavolo, che brutto essere tappa.
Immergendo la spugna per la dodicesima volta, prima di lavarmi di nuovo, sento delle risatine trattenute.
No.
Non voglio girarmi verso quell'inferno.
Ecco, lo sapevo.
Appoggiato all'albero con maestosità.

"Mi è bastato guardarti per cinque minuti, poi mi sono chiesto perché il lavaggio d'auto non è tra le discipline olimpioniche."

Divertente. Davvero.

"A ha ah."

Gli lancio la spugna in faccia,ma lui la intercetta, facendo schizzare delle goccioline sui suoi capelli neri.
Viene verso di me, senza togliermi gli occhi di dosso, immerge la spugna, per poi strizzarla e passarla sopra l'auto. Il tutto molto lentamente.
Potete immaginare il rossore che ormai iniziava a diventare permanente.
Si bagna i vestiti, di proposito..
Lurido.
E... Decide di mettersi in mostra, levandosi la maglietta.
E io cosa faccio? Ovviamente penso.
Ma no, cazzo.
Cosa faccio? Cosa? Non posso stare lì come una salamella che sta arrostendo.
Vado a grandi passi in casa per prendergli un cavolo di asciugamano per asciugare quell'incantevole dono di Di... No.
Non di nuovo cavolo.
Vado. Verso la cucina per prendere una bottiglia d'acqua, la apro per buttarmela tutta in faccia.
Esco.
Logan aveva finito. Mi rivolge uno sguardo, poi si mette a ridere, venendomi incontro.

"Non dirmi che hai sudato per andare in casa?"

"È acqua. Idiot.."

Lui mi prende per le spalle, sbattendomi addosso alla macchina. Fisso i suoi occhi, decisamente arrabbiati. È così vicino a me che posso sentire il suo respiro. Il mio cuore invoca aiuto.

"Non ti permettere di mancarmi di rispetto, se ci tieni alla vita."

Ah, quindi lui poteva prendermi in giro quanto voleva, mentre io dovevo starmene lì ad ascoltarlo. Gli occhi mi cadono sulle sue labbra. Gli distolgo subito.
Riprendo a guardarlo negli occhi, sembrano brillare. I miei occhi nocciola non resistono alla pressione e cerco di deviare, per quanto possa, la mia visuale. Logan è sempre fisso sul mio viso, ma la stretta diminuisce. Scuote leggermente la testa, come per scacciare qualcosa e molla la sua presa su di me, andando dritto in casa sua, prendendosi la sua maglia. Sbatte la porta.
Rimango lì, impietrita.
Il mio cuore riprese a battere.
Un attimo prima ride di me come un bambino, l'attimo dopo sembra che abbia tendenze omicide nei miei confronti.
Non riesco a non pensare che quel ragazzo sulla ventina abbia dei problemi di autocontrollo.
Non ho mai visto un ragazzo così dannatamente bello..quanto stupido.
Rientro a casa e mi metto a preparare il pranzo per me e Margareth, che dovrebbe ritornare a momenti.
Mamma entra in casa con la foga di un uragano.
Urlando come una dissennata.

"È mai possibile che in ospedale manchino le persone più importanti CAVOLO. Come si può pretendere di curare un paziente se non si hanno le persone?!"

"Mamma calmati. Ora sei a casa."

"Si ma domani dovrò ritornarci."

È sconvolta e si lascia cadere su una sedia, appoggiandosi una mano sulla fronte e chiudendo gli occhi.
So che lei non mangia molto, perciò le preparo un insalata veloce.
Gliela porgo davanti, sperando che si plachi.
Mi ringrazia, addentando voracemente il contenuto della ciotola. Adesso capisco perché si ostina a fare gli straordinari. Ama il suo lavoro, ma di questo passo la distruggerà.

"Cosa hai fatto oggi?"

Con tutte le domande, proprio quella? Cerco di essere più naturale possibile.

"Ho sistemato i fiori sul mio balcone. Era troppo brutto, vuoto com'era."

Sembra che la mia risposta non rispettasse le sue aspettative.

"Oh. Bene bene. Hai conosciuto qualche vicino?"

Dice, marcando la parola 'qualche'.
Ho già capito dove vuole parare.
I nostri vicini.
Amorevoli e coccolosi.
Quando mai ho accettato di venire. Quando mai.
Non mostrare emozioni.
Dii "no alle emozioni".

"No, non ho avuto l'occasione."

Margareth ha l'aria dispiaciuta, ma non sembra convita di quello che ho appena detto.
Accidenti.

"Peccato. La prossima volta. Chissà..potrebbe servirmi qualcosa che accidentalmente non ho."

Sorride.
Male, male male male.
Mi sento male.

"Accidentalmente?!"

Si dirige verso camera sua, senza degnarmi di una risposta.
'Grazie, mà.' Mimo con le labbra.
Sparecchio quel poco che c'è sulla tavola e mi dileguo anche io in camera mia.
Prendo il mio libro "Cime Tempestose" e continuo a leggere da dove ero arrivata.

"E così egli non saprà mai quanto io lo ami; e ciò non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è più me di me stessa. Di qualunque cosa siano fatte le anime, certo la sua e la mia sono simili: e quella di Linton è invece tanto differente dalla nostra quanto lo è la luna da un lampo, o il ghiaccio dal fuoco..."

Giah. Le nostre anime, argomento interessante.
Penso a quella di Thristan; coraggiosa, nobile.
Le nostre anime si assomigliano un po', mentre quella di Logan penso sia persa in un cumulo di stupidità.
Secondo me è proprio persa, ma chissà se qualcuno potrà riportala alla luce, magari...
Basta con queste sciocchezze.
Lui non cambia.
Però l'alternanza di divertimento a senso omicida è estenuante.
Alzo gli occhi dal libro e i miei incrociano i suoi, sempre li a osservarmi.
Rimango ferma per un bel po' di tempo, sperando che se ne vada.
Invece no, rimane inchiodato davanti a quella finestra. Ma che cavolo.
Cerco di leggere, ma mi sento perforare dal suo sguardo.
Ma cos'è? Uno stalker?
Uno stalker psicopatico con tendenze omicide.

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Spazio autrice

Salve ragazzi❤️
Come ci sembra? Vi piace?
Spero di si

Jane M. Christopher

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