«Osso apri questa porta!» una voce mi fa balzare e alzare dal pavimento. Il tipo dell'edicola è qui che dorme beato sul letto. Con gli occhi chiusi si nota il suo viso quasi angelico.. Ma cosa sto dicendo? Niente sentimentalismo.
«Osso! Hai un cazzo di appuntamento per quel fottuto lavoro! Apri questa dannata porta!» cavolo è mia madre e il tipo dell'edicola è sul mio letto, che faccio?
Mi avvicino a lui e lo scuoto più di una volta fino a ritrovarmi al mare. «Ti devi nascondere! Mia madre sta bussando alla porta» nonostante il mare fosse scuro per il risveglio, era comunque bellissimo.
«Mettiti dietro le tende» senza dire niente si alza un po' dolorante e si nasconde dietro le tende marroni della stanza.
Mi avvicino alla porta e con le chiavi la apro «Che vuoi?» fingo di essere assonnata «Esther hai un appuntamento alle dieci. Io devo uscire, mi raccomando: passa dal signor Robert! Ho bisogno di quei soldi!» faccio roteare gli occhi al cielo e annuisco «Okay ora lasciami in pace. Ciao.» le dico in tono scontroso «Ragazzina bada a come parli. Comunque Aj tornerà domani, mi ha chiamato stamattina presto.» quel cazzone di mio fratello per me può anche marcire fuori casa me ne sbatto.
«Okay. Mamma faccio tardi, ciao» mi squadra e poi se ne va. Sospiro chiudendo gli occhi e prego di trovare una soluzione a tutto questo.«Esther devo tornare a casa» mi sussurra il tipo dell'edicola uscendo dalle tende, la sua voce è così particolare e quasi mi accarezza la pelle. Il modo in cui pronuncia il mio nome e anormale e cazzo è eccitante... Cosa sto dicendo! Concentrazione.
Mi giro e lo guardo «Mi vuoi dire il tuo nome? Sono stanca di chiamarti "tipo dell'edicola"» gli faccio notare irritata, devo restare fredda anzi, glaciale.
«Jeremiah» cavolo anche il suo nome è sexy... No!
«Halleluja! Okay Jeremiah. Fatti una doccia e sistemati, troveremo una soluzione, anche perché ho un colloquio alle dieci quindi muoviti.» cerco di essere più tenebrosa possibile ma non è molto facile. Lui mi guarda intensamente negli occhi ma io distolgo lo sguardo.
«Ehm.. Vedo se mia madre è uscita. Ti preparo la colazione nel frattempo» gli dico grattandomi il braccio per poi aprire la porta.
Fortunatamente in quell'istante mia madre stava uscendo, così gli do il via libera. Gli passo un'asciugamano e vado in cucina per preparargli qualcosa anche se non c'è niente.
Apro i cassetti e trovo dei cereali e un po' di latte in frigo, si accontenterà..
Poco dopo esce dal bagno e per poco non svengo, è praticamente nudo avvolto da un mini asciugamano sulla vita.
Ha il corpo scolpito, pare qualche divinità strana e cavolo mi sto eccitando. Senza accorgermene lo fisso con la bocca aperta «Tutt'okay?» lo vedo inarcare un sopracciglio, ha per caso detto qualcosa?
«Eh?» gli chiedo uscendo dallo stato di trans.
«Eri imbambolata» mi dice sorridendomi. Io non riesco a ragionare quando mi sorrise e cazzo non va bene!
«Ehm no.. Ti aspettavo, mi devo preparare!» cerco di acquisire il mio solito tono da ribelle ma non mi è usvito molto bene. Diamine.Mi dirigo verso il bagno e sbatto la porta, per poco non mi veniva un crepacuore. Quel ragazzo è semplicemente illegale! Come ho fatto a farlo entrare in questa casa? Cazzo la casa! Che figura.. Pare la cantina di un mostro, tutto è in disordine e c'è la mia roba ovunque per non parlare dei miei reggiseni attaccati in bagno. Che imbarazzo.. E ora? Con quale faccia uscirò.
Questo ragazzo porta guai e penso sia meglio allontanarlo.. Non mi fa bene.Mi faccio la doccia frettolosamente lavandomi anche i capelli, esco e mi rendo conto di non aver portato il cambio appresso. Merda.
Apro silenziosamente la porta e cerco di svignarmela prima che mi veda ma per mia GRANDE fortuna vado a sbattere proprio contro di lui. L'imbarazzo.
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Above Boundaries (Oltre i Confini)
RomanceIn una Detroit arretrata, in una società divisa e in due popolazioni completamente diverse, Esther: ventitreenne afroamericano, cresciuta in una famiglia difficile, senza un padre e con una madre alcolista troverà l'amore in Jeremiah, un trentenne b...