07.

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||Esther||

«Ci impadroniremo della Middle Town. Ho bisogno di soldi, sono a corto e devo aiutare mia madre con le bollette» come ogni venerdì io e la mia gang siamo riuniti al capannone per la nostra serata. Rum e erba sono dappertutto, per non parlare di crac  e birre.
Stiamo architettando un piano per impadronirci degli averi dei bianchi e non è semplice, vorrei tanto rapire una banca ma non vorrei finire al fresco di nuovo. Quindi dobbiamo calcolare tutto, fino all'ultimo.

È un giorno che non parlo con Jeremiah e sono incazzata  nera con lui, si approfitta sempre delle mie debolezze, non posso piangergli addosso o abbracciarlo! È contro natura. Lui è pericoloso. Diverso e pericoloso.
Conosce tutti i miei punti deboli e questo non va bene, mi ha addirittura visto piangere! Neanche mia madre mi ha mai visto piangere, è assurdo. Ora ce l'ho ancora di più con i bianchi.
«Ci andremo domani sera verso le nove, avete suggestioni?»  chiedo ai miei compagni e Secco alza il braccio «C'è un bar molto invitante lì intorno, ho sentito dire da alcuni che Bobby ci va sempre. Potremo provare noi!» mh... Se ci va Bobby e la sua gang allora vuol dire che il posto è buono.
«Bene! Sarà la nostra prima tappa. Seguiremo questo schema»

***
Sono le sette e siamo ancora al capannone, ho fumato troppa erba, sono fatta fino al mirtillo.. No.. Al martello. Si sono fatta fino al martello.
Vedo tutto fucsia e giallo, un fantastico mix di colori che mi fanno sorridere. Sono così felice! E voglio Jeremiah! Si voglio lui. È così bello, così alto, così muscoloso, così bello oh ho già l'ho detto.
«Osso, c'è Gamba Larga qui.» uh la mia carissima amaca! No amica.
«Falla entrare!» dico con un sorriso stampato sul volto. Prendo la bottiglia di birra e me la porto alla bocca per poi rottare. Ah ah che divertimento.
«Ehi Osso!» La mia cara amica prende posto vicino a me e mi batte il pugno. «Gamba Lercia! Oh ho scusa Gamba Larga... Cosa vuoi?» è particolarmente bella, sembra un piccolo cagnolino che abbaia e non riesco a smettere di ridere.
«Ehm.. So che tu e i ragazzi andrete nel Middle e siccome lì il bottino è alto. Avrei bisogno un prestito» che cosa vuole? Ma è matta? «Vuoi una prostituta? Non sono un bordello scusa.» lei mi guarda come se fossi pazza mentre la pazza è lei.
«Prestito. Cinquecento verdoni.» cosa deve fare con i tendoni? Oh mio dio. «Senti lascia stare. Sei troppo fatta per darmi retta.» Gamba Ler.. Larga si alza e sbuffando se ne va.
Singhiozzo e alzo le spalle per poi chiudere gli occhi per un pisolino.

***
Cazzo che mal di testa. Mi gira tutto.. Poi dove caspita sono!
Mi guardo intorno e riconosco il gigantesco stemma dell'aquila sulla parete e il tavolo da biliardo posto a destra, il divano rovinato rubato in mercato dell'usato e tutti gli Iron Igles buttati per terra tra rum e ecstasy.
Ma che ore sono? Guardo l'orologio e mi accorgo che sono le tre passate. Cazzo no... Mi alzo con riluttanza e prendo la mia borsa e me ne vado.
Fa freddo per strada e ci sono barboni qua e la.. Odio tantissimo queste situazioni tenebrose, mi ricordano quel fottuto giorno.
"Stai zitta negra! Collabora e sarà tutto molto bello"
Non scorderò mai quella voce e quelle parole. Mi viene la pelle d'oca al solo pensiero...

Cammino per più di venti minuti barcollando qua e la, in lontananza vedo il mio palazzo Halleluja!
Mi avvicino ma noto all'improvviso qualcuno incappucciato vicino ad una moto, chi è? No, no, no! Non di nuovo.
L'incappucciato si avvicina a me e io cerco di fare retromarcia e scappare via ma sono troppo lenta e sbronza. Mi afferra per un polso e io istintivamente  inizio a gridare ma l'essere mi tappa la bocca.
«Sono io, smettila di urlare» mi toglie la mano dalla bocca e improvvisamente riconosco quella voce che mi provoca brividi lungo la schiena. «Jeremiah?» chiedo un po' confusa e mi giro per guardarlo in faccia. «Seguimi un attimo» mi prende la mano e percepisco una lunga scossa che me la fa ritrarre. «Perché mi dovrei fidare?» chiedo con un tono freddo e distaccato. Quella scossa non vuol dire niente, è il freddo. «Ti ho salvato la vita ben due volte e dormito a casa tua. Non basta?» mi chiede in modo brusco, evidentemente è arrabbiato ma non mi interessa. «No.» taglio corto e lui si leva gli occhiali da sole che indossava gettandoli a terra. Si avvicina pericolosamente a me forzandomi ad indietreggiare fino a finire su una macchina. Mi blocca mettendo le braccia sulla macchina e io non posso fare assolutamente a meno di perdermi in quei occhi fottutamente perfetti. «Perché sei sempre così fredda? Io voglio essere solo tuo amico..» la sua voce è roca e incredibilmente sensuale e lui é troppo, pericolosamente vicino alla mia faccia. Lo fisso negli occhi ma lui fissa le mie labbra. Cosa sta pensando? Vuole baciarmi? È tutto maledettamente sbagliato! Lui è bianco e io sono nera, non ci può essere nessun legame se non quello di rivalità.
Si avvicina ancora di più per baciarmi ma io lo spingo via un po' risentita «Jeremiah cosa cazzo fai? Non ti conosco e ti prendi tutte queste confidenze! Vuoi capire che sei un lercio bianco e io non voglio avere niente a che fare con te? Anzi, mettitelo in testa: noi siamo totalmente diversi. E sai cosa comporta? Non devi parlarmi più, non devi cercarmi più e smettila di guardarmi come se non avessi mai visto un essere umano del sesso opposto» lui aggrotta la fronte e stringe i pugni ormai diventati bianchi. Faccio per andarmene ma lui mi blocca per un polso «Sai perché questa società è in rovina? Perché hanno tutti il cervellino come te! Da quando hai messo piede in negozio, ti ho mai risposto o trattato male o diversamente? Ti ho mai parlato in modo brusco, ti ho mai minacciato? No, no e no! Anzi, mi sono rotto un labbro e un braccio per te, ho lividi ovunque per te. La mia macchina è sfasciata per te e io rischio la mia vita stando qui per te. Dopo mezz'ora di viaggio ti chiedo dei minuti per parlare e tu mi dici che sono un bianco lercio?». Cazzo no.. Non mi inganni con le belle parole, non ci casco. Non ci devo cascare ma è troppo tardi perché mi sento troppo in colpa e le lacrime mi minacciano gli occhi. Non ti azzardare a piangere Esther! «Buona notte Jeremiah» fortunatamente il singhiozzo non si è sentito, devo correre a casa ma non riesco a muovermi. «Ma certo... Buonanotte» borbotta prima di girarsi e mettere in moto. La cosa deve finire qui. Non ci sarà mai niente tra di noi, lui è troppo diverso.

Above Boundaries (Oltre i Confini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora