18.

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||Esther||

«Io me ne sbatto! Non voglio smettere. Abbiamo bisogno di soldi e qui non c'è lavoro o meglio non si guadagna abbastanza» sono così infuriata. Sono cinque giorni che Jeremiah non c'è, mi ha liquidato con un bacio. Pff.. Roba da bianchi ma in fondo cosa voglio? Lui non é il mio ragazzo e mai lo sarà... «È già la quarta volta che vado in prigione ora basta, io sono fuori» dice Secco furibondo «Non puoi! Non si può fottutamente uscire da questo gruppo. Abbiamo fatto tutti un giuramento e ci sono delle regole.» puntualizzo fuori di me «Sì e queste regole dicevano che una persona poteva uscire dal gruppo solo ed esclusivamente se tutto il gruppo si scioglie» mi fa notare Secco e mi sale un groppo in gola. «Ma non ci stiamo sciogliendo quindi..» inarco un sopracciglio per sfidarlo e lui rimane impassibile «Ehm.. Osso.. Forse è meglio..» Ringhio non deve dire assolutamente niente. Non voglio sentirla. «No. Sta' zitta» le punto un dito contro e Jj prende parola «Anch'io sono fuori» scuoto la testa «Anch'io» dice Ringhio, uno dopo l'altro lo ripetono e io più che rabbiosa do un pugno al muro e me ne vado. Fanculo Iron Igles, fanculo gente di merda e fanculo Jeremiah.
Torno a casa e mi fumo un pacco intero di sigarette, ho bisogno della nicotina «Hey Osso..» Aj si siede vicino a me e accende la tv, lo ignoro perché sinceramente non mi va di ascoltarlo «Come va?» mi chiede con tranquillità «Bene» taglio corto.
«Ancora Jeremiah?» sgrano gli occhi e mi sento mancare l'aria «Di che parli?» mi trema la voce «Jeremiah Curtee, figlio del giudice William Curtee e nipote di Robert.» sa praticamente tutto «Non so di chi stai parlando» mi gratto ripetutamente il braccio «Ah si? Il tipo che ha dormito in camera tua» cazzo. Mi fingo arrabbiata e mi alzo «Cosa cazzo stai dicendo? L'erba ti ha dato alla testa?» lui mi guarda sbattendo le ciglia «Certo. Nega tutto tanto non sono io che ha baciato un bianco!» ecco. Sono morta. «Ma tu mi spii!» devo avere io il coltello dalla parte del manico.
«Un paio di volte.. Perché non me l'hai detto» abbasso lo sguardo e sogghigno amaramente. «Non ci sei mai. La maggior parte delle volte sei al fresco e poi non c'é niente da raccontare» mi sento improvvisamente stanca e mi viene da piangere. «Ti piace?» il cuore manca un battito e mi ritrovo a grattarmi il braccio «C-cosa?» faccio finta di non aver capito «Jeremiah ti piace?» rido nervosamente «Ma cosa dici! Io odio quel ragazzo soprattutto perché é un bianco!» continuo a ridere nervosamente «Devo andare.» corro in camera e mi butto sul letto, sto morendo di panico. Non riesco a respirare..
Che gran giornata di merda.
Aj apre la porta e silenziosamente si mette vicino a me «Sai che da quando papà se ne andato ho cominciato a fumare, drogarmi e bere. In qualche modo ho cercato di colmare un vuoto creando un buco gigantesco. Non ho fatto nient altro che andare in prigione ogni anno lasciando te e la mamma nella sofferenza. Ho ormai trent'anni e ancora mi comporto come un bambino, non ho ancora la ragazza e ne una famiglia.. Sono il nulla e ormai è tardi per recuperare ma posso sempre fare qualcosa di buono per mia sorella. So di essere una delusione per te e mi dispiace tanto per non essere stato in grado di fare il fratello maggiore ma voglio recuperare. Ho visto come guardavi quel Jeremiah... Ti perdevi nei suoi occhi, eravate in una bolla e sono sicurissimo che lui sia attratto da te.» ho le lacrime agli occhi ma non piangerò, devo essere forte ma l'ultima cosa che ha detto fa ridere. Ha ragione io sono molto attratta da Jeremiah, ho cercato di negarlo ma realtà è quella ed è sbagliato ma so che Jeremiah non è minimamente attratto da me anche perché ce ne sono tante migliori di me «Non è affatto attratto da me. Guardami. Ho la faccia di un maschio con tutti questi segni e cicatrici poi non sono affatto femminile.» questa è la triste verità, ci rido sopra ma fa male.. Molto male. «Che stronzata. Sei semplicemente perfetta! Hai un sorriso bellissimo e hai degli occhi che segnano» sorrido per la raffinatezza di mio fratello e gli lancio un cuscino «Sei un bugiardo» lui sorride ma poi si fa serio «Dico davvero. Sei una bella ragazza e non dovresti demoralizzarti.» mi fisso le mani in silenzio «Dovresti solo smettere di fare la criminale e saresti perfetta» sbuffo e torno arrabbiata «Tranquillo. Il gruppo si è sciolto oggi. Gli Iron Igles non esistono più» lui mi guarda a bocca aperta. «Come mai?» chiese stranito «Hanno deciso tutti di andarsene, non vogliono finire in prigione» annuisce alzando le spalle «Vorrei dire che mi dispiace ma non è vero. Comunque come è andata a finire con Jeremiah?» torniamo al discorso di prima e l'ansia risale «Aj perché non sei arrabbiato? Siamo cresciuti entrambi con gli stessi ideali. I bianchi e i neri non vanno d'accordo eppure tu sei indifferente» lui mi guarda e sorride «In prigione si imparano molte cose. In galera ci sono sia bianchi che neri, ci sono meno bianchi ma ci sono comunque. Ho capito che siamo tutti uguali e che l'unica differenza è il colore della pelle. Io posso vivere nel lusso come un bianco e un bianco può vivere nella miseria come noi. È un fatto di mentalità e sto cercando di guardare oltre il colore e dovresti farlo anche tu» mi fisso le Nike ormai malandati «Ho paura..» gli confesso «Di cosa Esther!» mi guarda stranito per la mia confessione «Dei giudizi e della reazione degli altri! Mi guarderebbero tutti male!» sbotto frustrata «E sbattitene! Ancora pensi al giudizio degli altri? La gente è infame e lo sarà sempre. Devi fare le cose per te non per compiacere gli altri!» cazzo ha ragione! Per la prima volta devo vivere per me stessa e guardare avanti!
Devo chiamare Jeremiah.

Above Boundaries (Oltre i Confini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora