Capitolo 14: Altre fate!

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Mi trovavo bene in casa di Johnatan. A volte lo aiutavo nelle faccende, perlopiù con gli animali. Li nutrovamo li pulivamo, raccoglievamo le uova. Quando avevamo finito. Avevo imparato anche a cavalcare. A volte cavalcavamo ore. Finchè i poveri cavelli non erano stanchi.

Johnatan era moltp intelligemte sapeva moltissime lingue. Sapeva anche a perfezione l'egiziano antico. Così quando non sapevamo cosa combinare mi faceva lezioni di egiziano antico. Avevo trovato nuove formule magiche, diventavo ogni giorno più potente e con me anche John diventava sempre più forte. Eravamo ormai migliori amici.

Un giorno stavo cavalcando da sola per i boschi. Improvvisamente sentii un grade frastuono, provenire dal centro della foresta. Così andai a vedere cosa potesse mai causare così un grande frastuono. Mi avvicinai e sentii delle urla che correvano verso di me. Mi spaventai e senza pensarci mi misi il vestito da battaglia. Dopo qualche istante due ragazze mi vennero incontro correndo e gridando di scappare. Io non sapevo cosa stesse accadendo ma poi lo vidi. Era un ciclope enorme, imponente. Così cavalcai anche io via. Superai anche le due ragazze. Però vedendo che le ragazze non ce l'avrebbero mai fatta a scappare, scesi dal cavallo e quando si fu avvicinato gli lanciai un incantesimo, che si fosse addormentato all'istante e si sarebbe risvegliato solo tra cento anni in più l'avevo reso invisibili e intoccabili per gli essere umani. Il ciclope cadde a terra e bel suo tonfo fece tremare la terra. Le due ragazze sfinite e strabiliate venirono da me.
"Come diavolo hai fatto a stenderlo così?" Mi chiese una ragazza.

"E senza nemmeno toccarlo?" aggiunse l'altra.

"Beh io, non so, ecco... non posso dirlo."

Era la prima volta che dovevo rispondere a domande riguardanti me e chi sono realmente. Gli umani non potevano essere a conoscenza della magia, altrimenti si sarebbe formato una guerra mondiale.
Mi guardarono molto male.

"Aspetta ma tu sei Sahra?"
"Sì..." dissi poco convinta e stupita. "Come fate a saperlo?"

"Ti abbiamo sognato, in realtà stavamo propio cercando te. Solamente che poi ci siamo imbattute nella tana del ciclope, pensando di essere da qualche altra parte ed ora eccoci qua."

"Perciò anche voi siete del mondo Omnix?"

"Esatto siamo fate del mondo Omnix bianco."

"Perchè dite Omnix bianco?"

"Beh perchè facciamo parte del mondo bianco e non di quello nero."

"Esiste un mondo nero?"

"Sì, è un parallelo del nostro mondo. Solamente che loro hanno un indole cattiva. Mentre noi un indole buona. Esattamente il nostro parallelo."

"Ah, non sapevo dell'esistenza del mondo nero."

Restammo tutte stupite.

"Comunque io mi chiamo Estelle e lei è mia sorella gemella Luna."

"Molto lieta. Come mai mi stavate cercando?"

"Non lo sappiamo. Sapevamo solo che ti dovevamo trovare. Speravamo che ce lo potevi dire tu."

"Mi spiace ragazze, ma non ne ho più la pallida idea, però voi non siete le prime che mi avete sognato e che avete sentito la mia presenza. Voi da dove venite?"

"Noi siamo di qua vicino, circa due giorni di cammino."

"Avete camminato per due giorni di seguito?"

"No, quando non c'era nessuno abbiamo volato."

"Ah okey, ora comprendo. Vi porto nella reggia del mio migliore amico. Forse riuscirà a trovare un posto anche per voi due."

Le ragazze annuirono e ci incamminammo verso la reggia.

Omnix, un mondo paralleloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora