Camminammo per altri due giorni, fino a quando non arrivammo a Ginevra. Forse lì avremmo trovato una sistemazione. Ormai avevo inparato il francese quasi alla perfezione. Entrammo nel mezzo di Ginevra per chieder informazione se qualcuno sapesse dove avremmo potuto abitare. Il centro era molto affollato, c'erano tantissimi tavoli ricoperti di oggetti vari, la genta urlava, ribattando per dato prodotto. Sembravano tutti impazziti, era un macello, non riuscivamo nemmeno muoverci dao tanta gente che c'era. Provammo a chiedere ad alcune persone, ma inutilmente. Nessuno sapeva dirci qualcosa, nessuno sapeva dove ci fosse ancora una casetta libera che aspettava solo noi. Così un po' sconcertate andammo via dal mercato e andammo in un parco tranquillo. Finalmente un po' di pace dal trambusto delle persone. Solamente allora mi resi conto che John mi aveva comtattata telepaticamente. Così lo ricontattai subito e mi rispose immediatamente. John voleva avvisarci che eravamo state invitate tutte e tre a corte per un ballo in maschera.
Restammo stupite sul fatto che il sovrano sapesse della nostra esistenza. Così curiose di come potessero essere un ballo in maschera a corte accettammo e ci mettemmo in marcia per ritornare a Parigi. Il ballo era previsto per la settimana seguente, anche se il viaggio era molto lungo ce l'avremmo fatta.
Camminammo, volammo e cavalcammo per un paio di giorni, dopodiché, stanche, ci fermammo in un altra locanda per riprendere forza ed energia. Questa volta però era una locanda con umani, perciò non abbiamo avuto nessuno scontro. Due giorni dopo, all'inbrunire, arrivammo da John . Ero molto felice di rivederlo mi era mancato molto. Passammo una magnifica serata con la loro famiglia, anche se ormai mi sentivo pure io parte della famiglia, ero sempre di buon umore in loro compagnia, mi sentivo bene e a mio agio. Andammo a letto un po' agitate poiché l'indomani ci sarebbe stato il ballo in maschera.
Eravamo tutte e tre frementi e in preparazione per il gran ballo. Anche se grazie alla magia eravamo pronte in un battibaleno, ogni nostro pensiero cristallizzava la realtà. Avevamo creato degli abiti stupendi con pizzi e merletti in tutta la nostra fantasia.
L'ora era giunta e salimmo tutti e quattro sulla carrozza dei genitori di John. Era favolosa. John non era per nulla agito o eccitato, anzi sembrava quasi essere a suo agio come se fosse già abituato a partecipare alle feste a corte. Mi dimenticavo sempre che era un nobile e che la loro famiglia era ben voluta da tutti quanti.
Arrivati all'entrata tutti gli invitati o quasi si voltarono a guardarci. Era molto imbarazzante, come lo era stato nella locanda. Era come se stessero aspettando noi, come se la festa senza di noi non potesse iniziare, perché mancavano le protagoniste. Passati la folla pieni con occhi che ci guardavano, entrammo nel salone. Pure li tutti si girarono a guardarci. Non capivamo il perché. Come facevano tutti a conoscerci? Provai il mio nuovo incantesimo rivelatore scoperto poco tempo prima e notai che tutti avevano le mano ricoperti di una strana forza magnetica semi invisibile color bianca attorno alle mani. Mi guardai le mani, pure idle avevo bianche.
"Perchè hanno tutti le mani color bianco, compresi noi?" Dissi
"Mani bianche?" Chiese Estelle.
"Hanno tutti le mani color rosa carne in sala" disse subito dopo John.
Tutti e tre mi squadrarono."Ho usato l'incantesimo della rivelazione."
"Ah okey, ora capisco." Disse Luna.
"Non saprei." Disse John, un po' preoccupato.
"Buonasera, benvenuti a corte, attendevamo con ansia il vostro arrivo." Disse un ciambellano.
"Scusate, ma perché stavate aspettando noi?" Dissi.
"Voi siete gli ospiti d'onore. Questa festa è in suo onore. Principessa Sarah."
"In mio onore? Non riesco a comprendere."
"Voi siete la nostra guida. Erano hanno che vi stavamo aspettando.""Io... Ecco... Vogliate scusarmi..." Dissi con voce traballante.
Poi scappai via di corsa, fuori da palazzo. Andai in giardino ove non c'era nessuno. Ero confusa. Io non volevo essere un esempio guida. Non ne ero capace. Non ero io. Si sono sbagliati tutti, eccetto mio padre. Meryn dovrebbe essere la capa. Come aveva sempre pianificato. Lei era autoritaria, sapeva in che posizione stava, era perfetta per essere una sovrana del mondo bianco. Non io.
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Omnix, un mondo parallelo
FantasySulla terra non esistiamo solo noi ci sono altri mondi racchiusi nel nostro. Uno di questi è il mondo Omnix. Qui sette ragazze, o meglio dire fate, affronteranno mille avventure emozionanti attraverso altri mondi e altri tempi.