Capitolo 7: Invisibile

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Genoveffa non si dava mai da fare, era svogliata, a volte toccava perfino a me dover aiutarla. Finiva che io facevo tutto il lavore e lei se ne stava li a fissarmi arrogantemente. Ogni giorno la sopportavo meno, mentre l'amicizia tra lei e Meryn cresceva, se si poteva chiamare amicizia.
Così con il passare dei giorni, mi ritrovai a fare tutto quanto avrebbe dovuto sbrigare lei. Non mi dava fastidio il fatto di dover fare le pulizie, anzi ero contenta di poter aiutare, ma al pensiero che avrebbe dovuto pure lei lavorare assieme, invece se ne stava per i fatti suoi senza mai alzar un dito, mi dava un fastidio tremendo.

Era di nuovo estate e finalmente dopo quattro anni di attesa sarebbe ritornato Jack. Mio padre non so come mai, ma quando arrivava Jack iniziava sempre ad ignorarmi, come se le cose non andassero già male... Gli venne anche un' idea per farsì che non avrei giocato con lui. Farmi lavorare tutto il giorno. Mentre al mio posto c'era Genoveffa. Ora si che non potevo più vederla.

Avevo così tante faccende da sbrigare, che alla sera dopo aver cenato da sola, essendo che loro mangiavano dopo e per me era troppo tardi, mi ritrovavo sfinita e me ne andavo a letto prima che potevo.

Jack non lo vidi praticamente mai. La prima volta che lo vidi era dopo tre settimane, ma solamente di sfuggita. Avrei voluto vederlo di più... Solamente un pomeriggio l'avevamo passato assieme, essendo che mio padre e mia sorella erano andati a vedere una cosa, che cosa fosse non sapevo, ero curiosa di sapere dove mio padre la portava sempre, mentre io rimanevo dentro le mura sempre. Quel pomeriggio eravamo andati nella nostra oasi. Gli avevo mostrato che avevo imparato a volare e fare piccoli incantesimi, anche lui aveva scoperto la magia, ma non sapeva volare. Così lo feci volare io, feci fatica a volare con una persona aggrappata, ma se era Jack allora non mi importava, ero felice. Abbiamo riso e scherzato e poi siamo tornati indetro volando. È stato un pomeriggio fantastico, sembrava un sogno, ma poi ci si sveglia e si ritorna alla realtà. Quello fù l'unico pomeriggio che lo passammo assieme ed era stato anche il più bello di tutti.

Con il passare dei giorni mi rattristivo sempre di più, ma tenni duro, non mi arresi.

L'estate era ormai finita Jack se n'era già andato. Meryn e Genoveffa erano ogni giorno più insopportabili, perciò più lavoravo, meno ci pensavo, meno le vedevo e meglio stavo. Mio padre mi ignorava, di nuovo, ma ormai c'avevo fatto l'abitudine di stare sola, di essere sola. A volte mangiavo ancora con loro, ma era raro, anche perchè se mangiavo con loro o mi deridevano, non so nemmeno per cosa, oppure non mi parlavano nemmeno. Come se fossi stata invisibile. Avolte avrei preferito essere invisibile. Così forse non ci sarei stata così male, in questo modo non mi sarei sentita solo invisibile, ma lo sarei stata veramente. A questi pensieri, diventai veramente invisibile, per fortuna nessuno di loro se ne accorse, solamente la cuoca, che me lo disse il giorno dopo. Purtroppo Jack, quando lo scoprii, era già andato. Però a volte verso l'inverno, sgattaiolavo via. Diventavo invisibile, volavo fino all'oasi e a volte rimasi fino all'alba. Senza che mai nessuno si accorgesse. Ero diventata invisibile.

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