Capitolo 16: Duello!

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Ci svegliammo quasi dimenticandoci di dove fossimo. Avevamo fame e decidemmo di andare a mangiare la colazione. La sala da pranzo era affollatissima. Ci intrufolammo sperando di trovare un tavolo libero per tre, ma non ne vidimo nessuno. Poi però, tutto ad un tratto Estelle gridò di sbrigarci, perchè aveva avvistato un tavolo. Ci sbrigammo, ma appena fecimo per sederci tre ragazzi ci tolsero le sedie, Luna cadde a terra con un tonfo pazzesco.

"Hei, mi dite che problemi avete?" Disse Luna

"L'abbiamo avvistato prima noi questo tavolo!" Proseguì Estelle.

"Hahahaha no care fatine questo tavolo è nostro. L'avrete pure avvistato, ma noi siamo arrivati prima.
Avevo il sospetto che quei ragazzi non appartenevano al mondo bianco, avevano una grande negatività addosso.

"Non credo proprio! Io ero già seduta!" Ribatte Luna arrabbiata

"Basta ragazzi! Stiamo litigando per un tavolo!" Dissi.

Mi guardarono storto, solamente un ragazzo il quale come me era rimasto in disparte in silenzio mi si avvicinò.

"Allora andate a mangiare da un altra parte, qua non c'è posto per delle fatine."

In quel istante persi la pazienza e senza che io feci nulla mi trasformai.

"Oh la fatina vuole sfidarmi. Chi ti credi di essere! Non sapete proprio con chi avete a che fare."

"No, ma nemmeno voi!" Risposi senza nemmeno pensare.

"Bene allora accetto la sfida. Io contro te! Andiamo!"

Senza nemmeno ribattere ne rifletterci uscimmo dalla locanda.

Io e lui ci mettemmo faccia a faccia lontani una decina di passi. Luna, Estelle e gli altri due ragazzi erano in disparte a guardarci.
Iniziò subito ad attaccarmi ma mi difesi e contro attaccai, ma pure lui respinse il colpo. Il nostro duello continuava con attacchi contro-attacchi e difese, diventando sempre più furente e violento. Non sapevo di avere tutta questa forza dentro di me. Provavo nuove magie nemmeno rendermene contro, come se il mio me sapesse già tutto quanto. Dopo cinque minuti interminabili di battaglia, eravamo messi tutte e due non molto bene. Le mie forze pian pianino mi stavano abbandonando. Quando decisi di dire un incantesimo che non sapevo nemmeno esistesse. Ci fu un colpo pazzesco. La polvere si era alzata e non riuscivo a capire cosa fosse successo. Che cosa avevo fatto. Il ragazzo giaceva li per terra. Mi avvicinai per vedere se stava bene, proprio mentre mi stavo per chinare lui si alzò, sbattendo le nostre teste in un unico colpo. In quell'istante ebbimo tutti e due una visione. Lui era il capo del mondo nero. Mentre io lo ero dell'altro mondo, l'esatto opposto.

"Tu saresti Sarah. La capa del mondo bianco."

"Già a quanto pare. Mentre tu sei Jakobsen capo del mondo nero."

"Esatto."

Luna, Estelle e gli altri due ragazzi (Noix e Tumno) rimasero tutti scioccati dalla nostra rivelazione.

"Abbiamo avuto una visione quando ci siamo "toccati"." Spiegai

Anche se quella piccola fatina è il capo del suo mondo e m'abbia battuto. Il tavolo ce lo prendiamo lo stesso noi!! Maledetta fatina! Pensò Jakobsen.

"Scusa come hai detto? Maledetta fatina? Il tavolo lo prendete voi? No caro, ti ho battuto e ora devi mantenere la parola data" dissi seccata.

"Io non ho detto nulla, come hai fatto? Tu sai leggere nella mente?"

"Certo che domande. Perché tu no?"

"Beh no, nessuno che io conosca lo sa fare."

"Davvero sai leggere nella mente?" Risposero gli altri tutti in coro.

"Non ce l'hai mai accennato." Dissero Luna ed Estelle

"Beh si certo ovvio, non ve l'avevo detto?"
"No!" Dissere loro due in coro.

"Ah beh ora lo sapete."

"Okay manterremmo la parola data. Il tavolo è vostro. Anche perché noi non potremmo nemmeno entrarci."

Così dopo che ci siamo "salutati" entrammo di nuovo nella locanda e tutti, ma dico tutti, ci o mi fissavano. Era una cosa inquietante come se avessi fatto chi sa che. Alcuni si spostavano per farci sedere al loro posto. Ero solamente ancora una ragazzina, ma hai loro occhi avrei dovuto essere un esempio guida.

Ci sedemmo infine al tavolo che avevamo avvistato prima del duello e mangiammo la colazione un po' tanto osservate. Finimmo in fretta e uscimmo al più presto. Non ci piaceva essere al centro dell'attenzione, essere "importanti" ero sempre stata ignorata a casa ed ero abituata ad essere invisibile.

Omnix, un mondo paralleloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora