Capitolo 30: La pietra del destino

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Mi avvicinai alla grotta dove al suo interno si trovavano i sovrani di quel mare, a me ancora sconosciuto. Quando mi videro si meravigliarono.

"Vi libererò dalla vostra prigionia." dissi prima che potessero parlare. Stavo già pensando un modo per levare le sbarre quando la regina parlò.
"No, vattene finché sei in tempo, se fuggiamo il nostro popolo verrà sterminato!"
"Voglio aiutarvi."
"Se vuoi davvero aiutarci, allora vattene e lasciaci qua! Non puoi fare nulla, ragazzina." Disse questa volta il sovrano bruscamente e frustrato, lasciandomi ancora più sconvolta e sentendomi ribollire sempre più, nessuno poteva chiamarmi ragazzina, nemmeno un sovrano!
"Non sono una ragazzina e voglio e posso aiutarvi, se non posso liberarvi senza avere gravi conseguenze per il vostro popolo, allora troverò il modo di liberarvi tutti assieme. Sconfiggerò quelle creature e scaccerò via quei mostri marini giganti."
"Ah, pensi sia così facile sconfiggerle? Le sirene del mar nero hanno poteri incredibili e se recuperano la pietra del destino, nessuno più potrà sconfiggerle. Lascia perdere ragazzina, vattene e lascia le cose agli adulti."  Rispose nuovamente il sovrano anch'esso sempre più nervoso.
"Ripeto non sono una ragazzina e non ho paura dei loro poteri, pure io so usare la magia..." dissi di botto, ma non riuscii a finire la frase perchè la sovrana mi interruppe.
"Tu sei una maga? Hai poteri magici?" Disse molto sorpresa ed eccitata come mai.
"No, non sono una maga." Dissi e l'entusiasmo della regina svanì. "Sono una fata" Proseguii e la regina si trattenne dal nuotare in tutte le direzione per la gioia.
"Oh tesoro, è una fata, la nostra unica salvezza è lei!" Disse dolcemente la regina appoggiando una mano sul braccio del re, fissandolo dritto negli occhi.
 Distogliendo lo sguardo pieno di speranza della regina, il re si scostò quel poco per rivolgersi di nuovo a me. "Avevo sentito parlare di fate provenire dalla terra ferma, ma non ho mai creduto a queste storie, perciò perchè dovrei credere ora che le fate esistono?" disse quest'ultimo squadrandomi, "Mi dispiace" disse rivolgendosi questa volta alla sua amata pretendendole le mani. "ma non credo ad una sola parola di quella ragazzina!" Proseguì guardandomi malignamente.
 "Come posso dimostrarvi che quello che vi dico è la pura verità?" risposi al re ormai amareggiata, ma decisa.
"Prova a trovare il luogo dove si trova la pietra del destino. Forse poi ti crederò, ma fino ad allora non crederò a te, ragazzina." Iniziavo ad averne abbastanza di quel re scontroso, irritante e diffidente. 
"Perché è così importante questa pietra?"chiesi curiosamente.
"Ah visto cara" disse il re rivolgendosi alla regina "non sa nemmeno che cosa sia la pietra del destino!" indicandomi e scrutandomi ancor più con disprezzo.
"Beh, ma è ovvio che non sa cosa sia, non è di questo regno." disse la regina dolcemente al sovrano difendendomi. "La pietra del destino è una pietra magica, creata molti anni or sono da una strega del mare, lei sacrificò la sua vita per creare questa pietra e donarla a sua figlia, cosicché lei potesse governare tutti gli oceani, diventare inarrestabile, ricchissima e non dover più patire la fame, come ne aveva sofferto per tutta la gioventù la madre stessa. La sirena si chiamava Amezia e divenne veramente inarrestabile, chiunque non eseguiva e si sottometteva hai suoi ordini, moriva. Era crudele, egoista e pericolosamente affascinante. Anche grazie a questo fatto molti tritoni finirono per servirla per poi accorgersi che avevano commesso uno sbaglio madornale. Lei li uccise nel modo più sgradevole, risucchiò la loro vita e la racchiuse nella pietra, così lei non solo divenne inarrestabile, ma anche immortale. Fortunatamente dopo anni di guerra, tutti i clan si schierarono contro Amezia e la sconfissero, rinchiudendola per sempre in fondo all'abisso Auderiano. Il più profondo di tutti i mari. Senza la sua pietra era una sirena qualsiasi. Cercarono di distruggere la pietra, ma invano, la pietra aveva assorbito troppa energia e si era rafforzata, aveva preso, in una qualche modo, vita. Così decisero di nasconderla in un luogo dove nessuno avrebbe potuto trovarla. I tritoni la portarono a riva e la diedero a degli uomini, costoro, che avevano nascosto la pietra, non fecero più ritorno e il mistero di questo luogo è sepolto con loro. Solamente una cosa si sa sul luogo, si trova sull'isola di Effi, non è segnalata sulle mappe e nessuna sirena normale più raggiungere le sue rive oppure entrare nel fulcro dell'isola, ma quelle creature non sono sirene normali e dopo aver scoperto che la pietra si trova sull'isola hanno iniziato a schiavizzare gli umani, minacciarli di morte se non le aiutano a trovare la pietra del destino, hanno ingaggiato anche i Kajkali, sono uomini morti in mare fatti resuscitare dalla magia nera, sono molto forti ed immortali anch'essi essendo che teoreticamente sono già morti. In più hanno inquinato e oscurato quasi tutto il mare del nord portando con loro quei calamari giganti e il... Loro pensano che noi siamo al corrente di dove si trovi la pietra, ma la verità è che non lo sappiamo, veramente. Ci continuano a minacciare, torturando ogni giorno un tritone o una sirena del nostro regno, davanti a tutti quanti. È una cosa orribile, e-e" la regina iniziò a singhiozzare, colmando gli occhi di lacrime, senza riuscire a finire la frase, dopo qualche secondo si riprese leggermente. "Devi fermarle, sei la nostra ultima speranza." disse continuando a singhiozzare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 28, 2017 ⏰

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