Capitolo 26: la storia dell'assassino

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Passammo altri cinque giorni a sistemare la biblioteca bruciata, ormai era quasi rimessa a nuovo, le serate invece le passavamo nella biblioteca incantata ad esaminere quei fantastici libri, i quali contenevano incantesimi e incredibili storie di tutto il mondo Omnix, erano scritti tutti ovviamente in egiziano antico. All'inizio facevo fatica a leggerli, ma imparavo alla svelta e ora riuscivo a leggere i libri in un batter d'occhio. Le altre non avevano molto interesse a leggerli, anche perchè non sapevano ancora bene l'egiziano antico, provai a insegnarglielo, ma la cosa era risultata più difficoltosa di quello che pensavo, così lasciammo perdere, arrivammo alla conclusione che loro provavano a decifrare qualche titolo e quello che li pareva più interessante, lo leggevo ad alta voce cosicché tutte riuscissero a comprenderli, era una specie di lettura serale, dopo un po' però si stancavano e allora ritornavano nei loro alloggi, rimanendo spesso da sola fino a notte tarda.

Avevamo rinunciato a capire anche cosa volesse significare l'indizio datoci dal libro sacro, convinte che solamente col passare del tempo avremmo capito appieno il significato e solo allora saremmo state ingrado di leggerlo.

Parlavamo spesso anche con Agmar, il serpepardo, in fondo non era una bestia, ma una creatura affascinante e rispettosa, il suo compito è farsì che nessun intruso entri nella biblioteca incantata, per questo motivo ci aveva attaccate. Ci rivelò che tutti i restanti cunicoli erano tutti vicoli ciechi ed essi formavano, proseguendo sempre più profondamente, in un labirinto, ove tornare era assai difficile.

La notte del quinto giorno andai in biblioteca da sola, essendo che le ragazze erano stanche e avevano bisogno di un buon riposo, metre io ero così presa da quei libri, che soppraffavano la stancanchezza.
Superai la porta magica nascosta e mi incamminai per i conosciuti cunicoli. Arrivai al bivio e presi la via per la biblioteca incantata e per Agmar. Più mi avvicinavo ad Agmar più distinguevo strani rumori provenienti esattamente da dove si trovava. Qualcosa non quadrava, lo percepivo dalla negatività trasmessa nell'aria.

D'un tratto Agmar emise un ringhio e poi i rumori tacquero, divenendo tutto fin troppo silenzioso.

Il mio cuore iniziava a battere sempre più forte e la paura si impradoniva sempre più del mio essere. Mi trasformai pronta per affrontare una futura minaccia. Non riuscivo a capacitarmi di cosa potesse essere accaduto. Solamente uno del mondo Omnix poteva entrare li dentro. L'unica opzione plausibile è che solamente colui che aveva appiccato l'incendio potesse tentare di entrare lì, ma anche se così fosse stato, qual'era il motivo?

Mentre la mia mente dilagava tra i pensieri velocemente, i miei movimenti erano lenti e silenziosi.
La distanza tra me e Agmar diminuiva ad ogni passo, ma ad ogni passo il battito del mio cuore aumentava.
Svoltai per l'ultima volta prima di arrivare alla tana del serpepardo, lo vidi disteso a terra, sul pavimento freddo e umido del cunicolo, immobile. Un piccolo tuffo al cuore mi fece trattenere il respiro, il tempo di ricominciare a respirare e mi scaraventai di gran corsa da Agmar.

Non poteva morire, era una creatura importante e poi era diventato quasi come un amico.

Così posai la mia sul suo possente busto ricoperto da un manto morbido. Sentii il battito del suo cuore, era debole, come era anche il suo respiro, ma almeno era ancora vivo.

Solamente allora rialzai la testa per quardarmi attorno, vidi che la porta era spalancata, la forte luce che emanava la stanza illuminava tutto il cunicolo, così facendo non era possibile intravvedere al suo interno, si poteva solamente sentire un fruscio di fogli. Furtivamente mi alzai e mi avvicinai all'entrata, mettendomi di lato contro al muro. Spostai di poco la testa, il minimo necessario per poter veder all'interno della biblioteca incantata.

Vidi chiaramente una persona imbacuccata di nero, il viso coperto da una maschera nera, abbastanza alto, spalle larghe e corporatura robusta, era intento a leggere un libro, ma la biblioteca era devastata, molto libri giacevano a terra impilati in ordine sparso. Riconobbi la persona, era l'assassino!

Omnix, un mondo paralleloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora