Capitolo 19: Al Westminster

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Sentii dell'acqua fredda scorrermi sulla faccia e mi svegliai di scatto. Luna ed Estelle erano rinvenute già da un po'.

"Bentornata Sarah." Disse Estelle.
"Era ora che ti svegliavi." Continuò Luna.

"In che anno e dove ci troviamo esattamente??"

"Ci troviamo a Londra nell'anno 1189."

"Da quanto sono svenuta?"

"Beh, noi siamo rinvenute da più di un 'ora, ma noi non sappiamo quanto tempo siamo state svenute." Disse Estelle.

"Andiamo a cercare qualcosa da sgranocchiare, ho fame."

Avevo preparato una borsa che portavo sempre con me, contenente il minimo necessario, cioè un sacco di roba, ovviamente rimpicciolita, cosicché non fosse stata troppo ingrombrante. Non avevamo molti soldi, i pochi che avevamo c'è li avevano dati i genitori di John per ringraziarci del nostro aiuto dato nei campi e nelle stalle, anche se non li volevamo accettare, hanno ricorso a tutti i metodi per far sì che li prendevamo, erano molto testardi.

Ci dirigemmo verso il centro di Londra. Essendo che ci trovavamo su un ponte vicino a un enorme palazzo con un campanile alto e bellissimo.

"Chissà cosa sarà quel palazzo stupendo." Dissi

"È il Westminster. Il palazzo del parlamento. Abbiamo chiesto prima ad un paio di persone." disse Estelle.

Arrivate solamente all'entrata del palazzo, c'era una grande folla che esultava. Non capivamo cosa stava accadendo così provammo a chiedere informazioni a un paio di persone, ma quasi tutti ci risero in faccia. Volendo vedere cosa stava accadendo decidemmo di diventare invisibili e volare dentro al palazzo. Ci riuscimmo e trovammo un posticino su un ripiano più alto ove si riusciva a vedere ogni cosa.

Era un incoronazione, ma di chi fosse non lo sapevo. Così provai di nuovo a chiedere a due ragazze che si trovavano al mio fianco.

"Come chi è?" Risposero all'unisolo

"Davvero non sai chi sia? È il nostro nuovo re Riccardo cuor di leone."

"Chi? Scusate siamo arrivate ora dalla Francia, dopo un lungo viaggio e non ne sappiamo nulla." Dissi più in fretta che potevo, per non far scoprire che eravamo delle fate.

"Re Riccardo passa molto tempo in Francia, ha perfino alcuni terreni là. È impossibile che non lo avete mai sentito nominare." Disse una ragazza un po' sospetta su di noi.

"A proposito come avete fatto a salire quassù?"

"Con le scale ovviamente" disse Luna

"Le scale e tutta la strada sono intasate da ore. Qua non ci arriva più nessuno è tutto intasato, mentre voi siete comparse qua da poco dal nulla. Come?"

"Noi... Ecco..." Non sapevamo più cosa dire. Dovevamo migliorare ancora molto sul mentire agli umani per non farci scoprire.

"Allora?" Disse l'altra ragazza impaziente di sapere.

Decisi di dire la verità, sperando che la trovassero come una bufala.

"Siamo volate fin quassù"
Luna ed Estelle mi squadrarono.
"Fidatevi di me" dissi a loro
telepaticamente.

"Volato? Come avete fatto a non farvi scoprire?"

Rimasi un po' stupefatta sul fatto che ci avevano creduto.

"Eravamo invisibili." Dissi ironicamente.
"Davvero? Come fate a diventare invisibili? Noi ci abbiamo provato, ma non sappiamo la formula magica, perciò non ci riusciamo." Disse rattristata.

"Aspetta come? Siete anche voi delle fate?"
Disse Estelle sottovoce.

"Sì" risposero assieme le ragazze.
Rimanemmo tutte e cinque di stucco.

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