Capitolo 25: Il libro sacro

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"Siete arrivate a capolinea, non andrete più lontano di qua , tornatevene da dove siete venute e non ci accadrà nulla." Sibilo l'orribile creatura in egiziano antico.
Non pensavo che perfino le creature potessero parlare e sopprattuto parlare in egiziano antico. Rimasimo tutte e quante ancora più traumatizzate.

La proposta era allettante, ma non mi sarei mai fermata o ritirata. Non a quel punto che ero così vicino alla risposta.
Guardaible ragazze in piedi e con l'aria molto tesa, loro non dovevamo venire come me, se non volevano, anzi non sarebbero dovute rimanere con me per nessuna ragione, se fossero tornate indietro, non avrebbero corso il rischio di ferirsi o peggio rimanere li per l'eternità morte. No, non potevo permettermi che accadesse. Dovevano ritornare indietro, al sicuro, sane e salve.

'Ragazze , io non mi ritiro, ma voi sì, tornerete indietro e rimarrete ad aspettarmi nella libreria, al sicuro.' Dissi telepaticamente, sobrastandomi per qualcheistante su gli occhi di tutte e cinque fate.

'Cosa? Te lo puoi scordare' rispose telepaticamente, per la prima volta, stupendosi di se stessa, Luna.

Estelle annuì col capo.

Noi restiamo con te! Pensarono invece nello stesso momento Abygale e Beverly, non riuscendo a comunicare telepaticamente.

"Esatto! Noi non ti lasciamo da sola!" Sbottò Joyce irritata, noncuranido che tutte noi non avevamo aperto bocca.

Ero molto grata delle mie amiche, ma la paura che le potesse succederele qualcosa di brutto era maggiore. Una piccola fossetta mi si formò inviso accennando un piccolo sorriso, alzai il capo e guardai la creatura.

"La tua proposta è allettante, ma siamo giunte fino a qua e non ci ritireremo proprio ora." Esclamai ferrea, mentre il mio completo di pelle provvisto di spada prendeva posto del vestito grigio spento che indossavo l'istante prima. Sfoderai la spada e la puntai dritto verso il mostro.

"Va bene, avete deciso voi la vostra sorte."

Ringhió nuovamente l'orribile bestia più inferocita che mai. Sfoderò gli artigli e mostrò i suoi denti lunghi e affilati. Sferrò il suo primo colpo contro Abygale, che la sfiorò per poca, ella nello stesso momento fece un balzo all'indietro dallo spavento.
Perché non aveva attaccato me per prima? Ero io quella con la spada e che lo avevo praticamente minacciato.

"Lascia stare le mie amiche e affronta me!" Esclamai con una forza dentro me che non mi apparteneva.

"Come preferisci, vo...!" Disse  quest'ultimo quasi tranquillo e lasciando in sospeso la frase.

Che cosa voleva dire; volentieri?
Lo fulminai con lo sguardo e la creatura ricambiò il mio sguardo, pronto ad afferrare un altro colpo e così fu, ma questa volta fu la testa che mi piombo addosso pronto per sbranarmi con le possenti zanne. Riuscii ad abbassarmi in tempo e sferrai un colpo di spada contro il collo squamoso del serpepardo, si tirò di nuovo indietro. Le altre si spostarono e si misero in semicerchio attorno alla bestia, la bestia si accorse dello spostamento e usò la sua coda come frusta contro Estelle che emise un urlo acuto seguito subito dopo da un'altro urlo, questa volta emesso da Abygale, le quali si trovavano alla fine del semicerchio. Tutte e due caddero per terra.
Gemei vedendo le mie due amiche cadere a terra e non rialzarsi più. La rabbia saliva sempre più nelle mie vene. D'un tratto alzai la mano, parlottai qualcosa in egiziano, che non seppi nemmeno io, poi con un movimento brusco spostai la mano verso la parete e il mostro fini contro la parete e poi sbatte di nuovo per terra, emettendo un boato e le pareti vibrarono. La bestia si rialzò lentamente, indolenzito. L'avevo sbattuto a terra senza toccarlo, avevo di nuovo fatto una magia, inconsapevolmente. Era infuriatissimo, mi si avventò contro, feci per proteggermi con le mani, avvolgendole attorno alla mia testa e il mostro si bloccò. Non riuscì a toccarmi, dissolsi le mani e le abbassai verso il pavimento, la bestia eseguiva tutti i movimenti delle mie mani, ormai la bestia era spiaccicato a terra senza riuscire a liberarsi, ma non sarei riuscita a trattenerlo ancora per molto. Stavo cedendo, così prima che mi prendesse di sopravvento, lo liberai e balzai indietro. Il serpepardo si levò, deciso un altra volta di attaccarmi, ma prima che potesse farlo, lo sbattei di nuovo contro la parete esso si contorse e cadde a gambe all'aria, raggiunsi la bestia, sfoderando nuovamente la spada, salii sul suo dorso e gliela puntai contro il suo lungo, possente collo squamoso color senape.

"Non ho intenzione di ucciderti. Vogliamo solo passare." Dissi col fiatone quando il mostro riaprì gli occhi. Iniziai a scendere dalla bestia puntando sempre ancora la spada, non mi fidavo.

"Mi hai sconfitto, vi lascerò passare." Il serpepardo fece un inchino e si ritirò nell' oscurità di un cunicolo.

D'un tratto d'innanzi a noi ove una volta v'era la parete, ore v'era una porta di legno, molto massiccia e rovinata dal tempo.

Guardai le ragazze , Abygale e Beverly stavano di nuovo bene. Mi avvicinai cautamente al pomello e aprii la porta. Una forte luce ci accecò gli occhi ormai abituati alla fioca luce della candela. Quando riaquistammo la vista entrammo nella stanza misteriosa.

Anch'essa era una biblioteca, ma sembrava incantata, era racchiusa in una torre e gli scaffali raggiungevano il soffitto, alto quasi dieci metri, non v'erano scali, ne piani intermedi per arrivare in cima. Solamente di tanto in tanto v'erano piccole sporgense. Era chiaro che solamente una "persona" che fosse stata in grado di volare avrebbe potuto arrivarci. Il centro era rialzato sopra un'altura e nel mezzo di essa sorgeva un badalone ricamato, color oro, sopra esso era appoggiato un libro chiuso, molto spesso, le pagine ingiallite e la copertina rovinata dal tempo e la rilegatura fragile.

Ci avvicinammo al centro della sala e ci mettemmo attorno al libro. Feci per leggere il titolo del libro, ma nessuna scritta era presente, provai anche a sollevare il libro, ma esso ero fissato al leggio. Alzai lo sguardo e i miei occhi incrociarono quelle delle ragazze. Il loro sguardo mi incitò ad aprire il libro. Appena lo toccai quella scossa di calore mi persuase nuovamente. Cercai di aprirlo, ma essi non si apriva, era come se fosse stato chiuso a chiave, ma nulla bloccasse il libro. Era chiaro che era protetto da qualche magia. Aver corso pericoli per trovarsi con molti libri, ma il più significativo non si riuscire a leggerlo, era deprimente.

"Non si apre." Dissi chiudendo gl'occhi e guardando verso l'alto.

"Come non si apre?" Chiese sbigottita Joyce.

"No, non è possibile si deve aprire, dopo tutta la fatica per arrivare qua." Fece Luna rammaricata.

"Sarà difeso da qualche incantesimo come la porta." Pensò Beverly a voce alta. "Prova a dire qualcosa in egiziano antico." Finì la frase Abygale. Estelle annuì e accennò:" si esatto, prova a dire ancora la stessa cosa."

Ero molto dubbiosa, non credevo che facendo rifare la stessa cosa funzionasse. Ripetere per la seconda volta qualsiasi cosa, non risulterà mai come la prima volta, ma come sempre, tentar non nuoce. Perciò dissi nuovamente l'incantesimo con un pizzico di speranza per far si che il libro si aprisse, ma esso non si aprì. Eravamo più sconcertate di prima.

"Ora cosa facciamo?"

"Non lo so, Joyce." Dissi desolata.

"Deve pur esserci qualcosa" iniziò Aabygale. "Forse un qualche indizio" completò Beverly.

"Sì esatto, è strano che sulla copertina non ci sia scritto nulla, ne da nessun altra parte." Disse Luna.

Estelle invece arricciò le labbra e socchiuse gli occhi, chiare segno che contrastava, come il suo solito le idee do Luna.

Trovavo che il pensiero delle ragazze fosse ben fondato. Era strano che non ci fosse alcun'indizio.

Sfiorai la copertina con la mano, d'un tratto essa si animò e una frase comparve  incisa nella copertina del libro. Era scritta in egiziano antico, perciò avevamo la conferma che era un libro magico, appartenente al nostro mondo. Lessi la frase in modo che anche le altre comprendessero cosa v'era scritto.

"Solo coloro che hanno l'animo puro, pieno d'amore per tutti gli esseri, in armonia con la natura e uniti con lo spirito, potranno leggere il libro sacro."

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