Quando mi svegliai mi trovavo in un letto a baldacchino imponente, la stanza era ricoperta con grandi quadri rappresentati delle persone e le pareti erano bianche con qualche filo d'orato sui rilievi di queste. Guardai fuori dalla finestra opposta al letto e notai che era già notte fonda. Attorno al letto vidi Luna, Estelle, Beverly ed Abygale che mi guardavano con stupore e con un pizzico di tristezza. Accanto a loro c'era anche un uomo abbastanza alzo vestito di bianco.
"Sono il dottor MacNye, ha perso tanto sangue, è per via di questo che lei è svenuta. Ho curato la ferita, ma per guarire appieno e recuperare le forze perdute dovrà riposare per alcuni giorni. Voi fate in modo che si sforzi il meno possibile."
Lo guardammo e annuimmo tutte e cinque assieme, senza aggiungere un parola. Il dottore chiuse la porta dietro di se e rimanemmo solamentente noi nell'immensa camera.
"Dove siamo?" Dissi con voce rauca
"Siamo nel castello di Windsor." Disse Abygale
"Che cosa è successo?"
"Beh sei svenuta, re Riccardo ci ha offerto di venire qua e si farti curare. Per ringraziarti per quello che hai fatto." Rispose Luna
"Come mai nessuno si è accorto del strano colore mio sangue? Poi perchè è azzurro?"
"Credo che solo chi faccia parte del nostro mondo può vedere quel colore, ma non so perché sia azzurro. Abbiamo fatto un piccolo foro nel dito di tutte noi per capire se avevamo tutte il sangue azzurro, ma no. Solamente tu hai il sangue di quel colore." Disse Estelle.
"Una cosa però l'abbiamo notata. Da tutte e quante il sangue è di un rosso molto chiaro, come se fosse stato mischiato con il color bianco." Concluse Luna
"Sembra quasi che il colore bianco non si trovi solamente come aura nelle mani e in tutto il corpo, ma che si trovi esattamente all'interno del nostro sangue. Forse è questo fatto che ci lascia distinguere dal mondo nero. Loro avranno il sangue mischiato con il color nero." Disse interrogativamente e quasi più pensando tra se e se che a noi Beverly.
"Si spiegherebbero molti fatti." Dissi un po' confusa e pensierosa. "Beh comunque non posso permettermi di rimanere qua per alcuni giorni."
Posai la mano proprio ove avevo la ferita ormai fasciata.
"Helius" dissi lentamente, quasi sottovoce. La ferita iniziò a richiudersi e il sangue perso ritornò nel mio corpo, ovunque esso si trovava. Appena l'ultima goccia di sangue fu rivenuta le mie forze ritornarono a me e mi sentivo più in forma di prima. Mi buttai giù dal letto, tolsi le fasci con un incantesimo e, contemporaneamente, misi un vestito medioevale, di un color grigio spento. Ero pronta per nuove avventure nell' epoca dei castelli, dei cavalieri e dei re.
Le ragazze mi guardarono stupefatte, sbalordite, confuse. Non dissero nulla. Semplicemente mi guardavano sconvolte mentre uscivo dalla stanza.Arrivai in un corridoio, esso era simile alla stanza, anche'esso aveva le pareti ricoperte da ritratti, in più, in cima a delle colonne, erano situati delle statue a forma di draghi. In fondo al corridoio vidi il dottor MacNye, il quale era immerso in una conversazione con altri due individui. Quando mi vide smise di colpo di parlare e rimase stupito nel vedermi in piedi, sembrava fosse anche un po' irritato.
"Che cosa ci fa in piedi signorina? Le avevo detto chiaramente che le servivano giorni di riposo per riprendersi dalla ferita."
"Non si preoccupi dottore la ferita sta guarendo in fretta e mi sento di nuovo informa."
"Sì, ineffetti sembra già stare meglio, ha di nuovo un bel colorito in viso."
Guardai la finestra e vidi il mio riflesso. Il dottore aveva ragione, non ero più pallida come lo ero prima.
"Dove ha intenzione di andare signorina? Non vorrà mica uscire a notte fonda. Potrebbe essere pericoloso."
Lo squadrai mi voltai e prosegui per la mia strada, senza dire nulla.
"Signorina, la prego rimanga in camera." Feci finta di non sentirlo e proseguii per la mia strada.
"Signorina!" Disse urlando quando ormai ero già passata oltre un altro corridoio.Volevo uscire da quel castello. Ma sembrava un labirinto continuavo a perdermi a girare per corridoi, aprire porte e portone, a salire e a scendere le scale. Poi aprii un portone e mi trovai in un immensa sala con due tavoli lunghi come tutta la stanza. Ero arrivata alla sala da pranzo. Così essendo stufa di girovagare per i corridoi semibui da sola mi sedetti su delle panchine deserte. Avevo perso la cognizione del tempo. Forse non avrei dovuto andarmene via dalla stanza da sola. Chissà dove si trovavano le ragazze, pensai rattristata e sconcertata.
In quello'instante ripensai a Jack. Mi mancava moltissimo. Ora che ero in Inghilterra, forse avrei potuto rivederlo. Pensai con un minuscolo sorriso che mi solcò sul viso. Ripensai anche a mio padre e a mia sorella. Chissà se mi stavano cercando, chissà se si stavano preoccupando per me, chissà se in fondo hanno sempre tenuto a me, oppure se ne stavano bei tranquilli a casa a godersi la mia assenza da ormai più di cinque mesi. Era la prima volte dopo cinque mesi che ripensavo a loro, una parte di me iniziava a sentire nostalgia di casa, di mia sorella e si anche di mio padre. Nonostante il loro comportamento, io li volevo bene, ma non riuscivo a perdonarli, non ancora. A questi pensieri tristi una gocciolina andò a trovarsi sulla mia guancia per poi cadere sul tavolo di legno. Ero stanca così appoggiai la testa sul tavolo e avvolsi la mia testa fra le mie braccia e con mille pensieri per la testa mi addormentai in un sonno profondo.Qualcuno mi strattonò brutalmente e mi svegliai di scatto, spaventata.
"Cosa c'è??" Dissi tutta preoccupata, senza nemmeno vedere a chi stavo riferendo la domanda.
"Sara svegliati, qualcuno ha appiccato il fuoco dall'altra parte della sala!" Rispose Luna tutta agitata, sudata e sconvolta.
Non riuscii a risponderle, era un risveglio troppo violento. Non riuscivo ad afferrare le sue parole, mi ci vollero un paio di secondi fino a quando finalmente reagii."Cosa, come, dove, perché?" Dissi tutto di un fiato più sconvolta di prima.
"Non c'è tempo per spiegare, su sbrigati, andiamo, prima che sia troppo tardi." Luna mi prese per il braccio e mi trascinò via con forza dalla sala. Passammo attraverso corridoi, stanze, salivamo delle scale. Dopo pochi minuti, anche se sembrava essere passato un eternità, iniziai a sentire un calore aumentare sempre più ad ogni passo che facevamo. Il fuoco iniziò a formarsi davanti ai miei occhi. Estelle, Beverly e Abygale stavano soccorrendo i feriti e partendo in salvo più persone possibili.
"Sara, devi fermarlo s-subito o d-distruggerà tutto il c-castello." Disse Luna con voce tremolante. Vidi il terrore nei sui occhi.
"Ci proverò Luna, farò tutto il possibile per fermarlo" dissi con tono deciso per rassicurarla.
Chiusi gli occhi e mi concentrai. Dovevo trovare una formula magica per farsì che le fiamme, che arrivavano ormai al soffitto, cessassero. Avrebbe potuto spegnerle con l'acqua, ma l'acqua avrebbe causato ancor più danni, distruggendo più cose di quello che già aveva distrutto il fuoco. Così mi venne l'idea di soffocare il fuoco. Dovevo solamente pensare a quale fosse la formula magica.
"Sara, cosa stai facendo, apri gli occhi, spegni il fuoco!!" La voce di Beverly rimbombò nelle mie orecchie. Aprì di scatto gli occhi e dissi con tono sicuro e forte:
"Sahala foco"
Un suono stridolo provenì dal fuoco soffocato. Era come se il fuoco venisse strozzato ed egli sentisse il dolore. Tutti coloro che erano nelle immediate vicinanze trassero un sospiro di sollievo vedendo il fuoco spegnersi e il clima diventò di nuovo leggero e felice. Beverly, Abygale, Luna ed Estelle mi saltarono addosso dalla felicità abbracciandomi stretto stretto. Quando riuscì di nuovo a respirare, dopo quel magnifico abbraccio, molti si complimentarono con noi, ringraziandoci per averli salvato la vita e aver spento il fuoco risparmiando il castello dalle fiamme. Era bello sentirsi amata, rispettata e ringraziata. Mi faceva venir voglia di aiutare sempre di più la gente. Questo calore mi faceva stare bene e dimenticare tutto quanto per un attimo.
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Omnix, un mondo parallelo
FantasySulla terra non esistiamo solo noi ci sono altri mondi racchiusi nel nostro. Uno di questi è il mondo Omnix. Qui sette ragazze, o meglio dire fate, affronteranno mille avventure emozionanti attraverso altri mondi e altri tempi.