Cap 1

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Per chi non avesse letto il primo libro: questo è il sequel di "Wolf's Knights - Brothers", quindi consiglio vivamente la lettura del primo libro prima di passare a questo!
Per tutti gli altri.. Buona lettura!!!
Un bacio,
Νυξ ^-^

L'ascia del mio avversario cala su di me. Mi limito a spostarmi di lato quel tanto che basta da evitare il colpo, poi subito mi allungo tirandogli una gomitata sul naso per fargli perdere la concentrazione. Appena barcolla, la mia spada si infilza nelle sue viscere.
Lo spingo di lato mentre cade, la lama già pronta a incrociare quella del nemico successivo.
I suoni e le immagini della battaglia mi stanno ormai diventando familiari. Anche se so che non mi abituerò mai del tutto.
Finalmente, dopo un'intera mattinata di lotta, dallo schieramento nero giunge il suono migliore che potessi desiderare sentire. Quello della ritirata.
Il mio avversario prende nota del suono e mi tira un calcio nell'addome, buttandomi a terra. Mi rialzo con una capriola, già in posizione di battaglia. Restare a terra per più di un secondo in un campo di battaglia significa morire.
Ma questa volta non ho più avversari di fronte a me. I neri si stanno dando a una ritirata precipitosa oltre al confine.
Si alzano urla di gioia dal nostro schieramento. Ci metto qualche attimo a realizzare. Poi sorrido vittoriosa a mia volta, sfilandomi l'elmo. Sembra tutto perfetto.
-Inseguiamoli, forza!- urla qualcuno.
Basta questa frase per farmi sparire il sorriso dalle labbra, mentre cavalieri e lupi si slanciano in avanti, all'inseguimento dei fuggitivi.
-No.. Aspettate!-
Allungo un mano inutilmente, ma non mi ascolta nessuno. La vittoria è esaltante, spesso fa perdere la ragione. E adesso la loro sete di trionfo sconfina in quella di sangue.
Impallidisco. Nel mio ultimo viaggio ho imparato molte cose.
Soprattutto che anche i soldati neri sono persone, con famiglie che li aspettano a casa. Rincorrerli ora sarebbe un'inutile carneficina.
Apro di nuovo la bocca per provare a fermarli, ma qualcuno mi precede.
-Fermi!-
Il viso mi si rasserena di nuovo, mentre con uno spostamento d'aria un imponente lupo grigio mi supera in un balzo. Jeis.
Gli bastano altri due salti per superare l'intera nostra armata -Ho detto fermi, soldati!-
Esclama il cavaliere sul suo dorso, mentre il lupo ringhia.
Da solo conta come un argine. Il nostro esercito si ferma davanti a lui, smettendo di inseguire i nemici.
Grazie al cielo.
-Ma, capitano!- esclama un giovane cavaliere. -Sono nemici! Perchè non ce li lasci inseguire?-
Quello si toglie l'elmo, rivelando i lunghi capelli neri e due occhi blu notte. È dritto su Jeis con fierezza, lo sguardo attento e autoritario. Ogni traccia della prigionia, così evidente quasi un anno fa, è totalmente sparita.
È ritornato a essere il capitano Dow, l'ufficiale che si è sacrificato per il bene dei suoi sottoposti, diamante dell'armata bianca.
Mio fratello.
-Ascoltatemi bene, tutti quanti!- dice, e la sua voce svetta nitida nella pianura, ora silenziosa. -Noi combattiamo per non permettere che i nostri nemici ci invadano. Per la nostra libertà e auella delle nostre famiglie.
Non siamo sterminatori. Non inseguiremo nessuno per assaltarlo alle spalle. La guerra è diversa dagli omicidi. Abbiamo un codice d'onore.
I neri si sono arresi; non macchiamoci di sangue inutilmente.-
Serpeggia un mormorio. La maggior parte delle voci sono favorevoli, addirittura ammirate, mentre altre sono contrarie. Ma non si può ottenere l'unità totale, ci sarà sempre qualcuno con un'opinione diversa. È il bello degli esseri umani, in fondo.
-Lux!-
Un altro muro di ansia si disintegra, mentre la mia migliore amica mi affianca.
-Giafa! Ce l'hai fatta anche questa volta?-
-A quanto pare si- scrolla le spalle lei -Ma il mio braccio protesta. Un tizio con la frusta ha avuto la brutta idea di colpirmi. L'ho infilzato-
Rido, abbastanza divertita. Giafa è l'unica persona che conosco a patlare delle ferite di guerra in questo modo.
-Gli altri, invece?- chiedo poi.
La mia amica si rabbuia. -Loan sanguina un po', ma sta bene. I medici stanno provando a salvare la gamba a Devon, ma sono favorevoli.
Fran invece... È stato raggiunto da un colpo d'ascia in testa-
Prendo un respiro strozzato mettendomi una mano in faccia, per non mostrare al mondo la mia espressione stravolta. -No-
Giafa abbassa lo sguardo. -Mi dispiace, Lux-
La guerra sta diventando più cruenta. Le reclute più promettenti dell'Aserâh, come noi, vengono mandati in battaglia in supporto ai cavalieri.
Questa volta siamo partiti in cinque. E torneremo in quattro.
I minuti successivi, come succede sempre, scorrono rapidi e irreali.
Si prende atto di essere ancora vivi, e si contano le perdite. Si piange, si ride, ci si cura.
Vado ad accertarmi sulle condizioni di Loan e Devon, il quale alla fine avrà salva la gamba, e rimango un po' a fingere di litigare con Giafa su chi delle due abbia avuto le prestazioni migliori in battaglia.
Abbiamo bisogno di scherzarci su. La guerra è un mostro famelico, che se non ti toglie la vita fa di tutto per rubarti la gioia di viverla. Per questo ci aggrappiamo ogni volta alla gioia e all'ottimismo, forzandoli anche finchè non ci vengono naturali. È l'unico modo che abbismo er sopravvivere davvero.
Alla fine, vado a cercare Dow.
Giro per qualche minuto per il campo, fra umani e lupi, finchè non riesco a scorgere la gigantesca mole di Jeis dietro a una tenda. Mi avvicino.
Il primo a percepirmi è il lupo grigio, che si alza e viene a darmi colpetti con il muso per verificare le mie condizioni di salute.
Lo abbraccio facendogli capire che sto bene, e intanto guardo mio fratello.
Dow è in piedi in mezzo ai suoi luogotenenti, a raccogliere informazioni sulla battaglia. So che abbiamo vinto.
Ma un comandante deve sempre sapere anche quanto abbiamo perso.
Passa ancora qualche minuto, mentre io attendo abbracciata a Jeis. Poi Dow congeda i suoi uomini e si gira verso di me.
Fra il momento in cui mi vede e quello in cui sono fra le sue braccia corre meno di un secondo.
-Hey- mi dice, dolcemente -Ho saputo che hai perso un soldato...-
Sospiro. -Ti hanno riferito bene-
Non sono il capitano del mio gruppo di reclute. Non ufficialmente, almeno.
Eppure, io sento su di me la responsabilità delle loro vite.
Sono io che dico loro come muoversi nella battaglia. E so già che sarà a me che il direttore chiederà di fare rapporto, quando torneremo in accademia.
Stringo più forte mio fratello. -Tu quanti ne hai persi?-
-Ventisette- dice lui, in un tremito.
-Li conoscevi tutti?-
-Si- sospira, poi si stacca un poco e mi guarda. -Sei ricoperta di sangue-
-Non è mio. La maggior parte. Sto bene- mi affretto a rispondere.
-Ti esponi troppo- ribatte subito.
Non posso evitare di ridacchiare. -Fratellone, per te sarei troppo esposta anche se combattessi nella retroguardia-
-Vero- ammette lui, sorridendo a sua volta -Ma questo non significa che tu debba stare in prima linea-
Ridiamo insieme, poi Dow scuote la testa.
-Domani tu e il tuo gruppetto tornate a casa, se non altro. Posso smetterla di preoccuparmi della tua salute, almeno per un po'-
Sbuffo. -Dow, sono qui da tue settimane. E per entrambe le settimane sono stata fenomenale-
-Tu sei sempre fenomenale mia piccola Lux- sorride lui, dolcemente -Ma questo non mi esenta dal preoccuparmi per te-
Mi lascio intenerire, e torno a rifugiarmi nel suo abbraccio. -Non farti uccidere okay? Anche io mi preoccupo per te-
Lui mi pone un bacio fra i capelli. -Te lo prometto. Mi mancherai-
-Ma non eri felice di sapermi al sicuro?-
-Quello certo- ridacchia lui -Ma mi mancherai lo stesso.
Lo stringo. -Anche tu-
Sono due settimane che stiamo in questo accampamento, dedicandoci a occasionali scaramucce con i neri. Questa mattina c'è stata la battaglia vera e propria.
Questa volta abbiamo vinto noi.
E domani tornerò all'Aserâh. Non vedo l'ora di rivedere Nive.

Wolf's Knights - The Black Wolf        (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora