Cap 36

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Innanzitutto, devo chiedere scusa. Mi dispiace. Mi dispiace per essere sparitaa, mi dispiace per non aver detto niente, mi dispiace perché probabilmente troverete questo capitolo corro e insoddisfacente. Ho passato un brutto periodo.
Lo studio è diventato troppo pesante per me e, quando finalmente pensavo di essere riuscita a uscirne, il verdetto; bocciata alla maturità.
In molti mi diranno che non è un dramma, il che di per sé è vero, ma oltre all'immensa delusione è sopraggiunto un clima di estrema tensione in famiglia, il rifiuto di mio padre di faarmi continuare a studiare in quanto perdita di tempo e la necessità di trovare un lavoro, impresa che per altro non mi sta dando nessun risultato.
In pratica, sto passando un periodo davvero brutto, in cui non avevo e non ho esattamente voglia di scrivere. Spero che possiate scusarmi.
Comunque, il capitolo anche se è corto c'è; spero che possa piacervi e cercherò di essere molto più costante. Buona lettura e scusatemi anche per lo sfogo.
Un bacio,
Nyx.



LUX

A un certo punto della notte mi sveglio, stuzzicata da una lingua umida. Mi giro con un sorriso spontaneo.
-Ci sono, Nive- mormoro, socchiudendo gli occhi.
La mia cucciola è in piedi accanto a me e, noto, Ashton è già all'ingresso della caverna. Mi scappa una risatina.
-Sai, non hai bisogno di chiedermi il permesso per uscire con il tuo bello- le dico -Vai pure-
Però sono contenta che mi abbia svegliata; se mi fossi destata da sola senza trovarla al mio fianco, mi sarei preoccupata. E lei lo sa benissimo.
Mi tiro a sedere, guardandola mentre raggiunge il suo compagno con un solo balzo e insieme scompaiono nella notte, lui all'istante, aiutato dalle sua pelliccia scura, lei qualche secondo dopo. Sorrido. Quei due sono il cielo notturno e la luna.
Subito dopo poso lo sguardo su Alexander, che stava a sua volta fissando il punto in cui sono scomparsi.
Lui coglie il mio sguardo e si gira per un istante, dedicandomi un lieve sorriso, prima di voltarsi di nuovo e continuare la conversazione con Giafa.
Ormai il sonno mi è scivolato del tutto di dosso, e sono curiosa di sapere cosa dicono. Mi alzo per raggiungerli.

Giafa mi rivolge un sorriso radioso dei suoi. -Ciao!- esclama, per nulla stupita di trovarmi sveglia. D'altronde, in accademia mi capitava spesso di destarmi nel cuore della notte e di andare a tirarla giù dal letto.
-Hey- ribatto io, ricambiando il sorriso -Di che stavate parlando?-
-Il tuo amico mi stava spiegando come distinguere i diversi tipi di erbe medicinali e velenose in caso di emergenza- mi risponde lei, e sembra molto interessata all'argomento. Rabbrividisco, pensando a cosa potrebbe fare se imparasse a distillare veleni.
D'altro canto, sono rasserenata. Sembra che queste ore in cui io ho dormito siano bastate alla mia amica per assimilare le notizie che le ho dato e accettarle del tutto. Chissà se con Leos sarò altrettanto fortunata.

-Dimmi che non hai intenzione di avvelenare nessuno- scherzo (ma non troppo) sedendomi con loro.
Giafa ridacchia. -Chissà- dice, poi si lascia sfuggire uno sbadiglio.
Mi acciglio. -Hai sonno? Va a dormire, ti do il cambio. Sei stata sveglia per più di metà della notte- dico, lanciando una rapida occhiata al cielo.
-Se proprio insisti- risponde lei, sbadigliando di nuovo. -Allora lascio tutto a voi due. Però noi dobbiamo continuare il discorso sulle erbe, domani- conclude, rivolta a Alexander.

Lui fa un cenno d'assenso. -Quando vuoi-
Mentre Giafa se ne va, noi due rimaniamo in silenzio.
-Ciao- dico alla fine, visto che non lo avevo ancora salutato.
Lui mi rivolge un mezzo sorriso. -Ciao a te. Hai dormito bene?-
-Meglio delle altre notti- rispondo, dopo averci pensato un attimo. Ed è vero. Nonostante la preoccupazione per la reazione di Leos che ancora mi attanaglia, l'essermi liberata dalle bugie e, soprattutto, la presenza di Nive accanto a me, mi hanno fatto trascorrere un sonno ristoratore. -Tu, piuttosto, non vuoi riposare? Riesco a fare il turno da sola-

Lui scuote il capo. -Non importa. Sto qui ancora un po'-
Scrollo le spalle, lasciandogli intendere di fare come vuole, e torno a scrutare il bosco dove i nostri partner sono spariti. -Dove sono andati?- domando.
Alexander sorride, questa volta apertamente, come sempre quando si parla di lupi. -A caccia. Lo fanno quasi ogni notte, ormai. Nive sta diventando molto brava-
-Davvero?- chiedo, sorpresa ma anche un po' amareggiata dal fatto che qualcuno conosca un aspetto della mia partner che a me rimane ignoto -Io non l'ho mai vista-

-Io invece sono andato molto spesso a caccia da solo con Ashton. È qualcosa di spettacolare- risponde lui, e sugli occhi gli scende un velo mentre, molto probabilmente, rivive la scena.
È il mio turno di sorridere. -Lo immagino-

Rimaniamo di nuovo qualche istante in silenzio, senza che nessuno di noi due sia in imbarazzo.
-La tua amica è simpatica- dice lui alla fine -Non sembra importarle molto il fatto che Ashton sia il lupo nero-
-Giafa è fatta così. Sa che io mi fido di voi, e questo le basta- rispondo, con un sorriso. -È di una fedeltà rara-
Alexander sembra studiare l'informazione. -L'altro è altrettanto fedele?- chiede poi.

Distolgo lo sguardo, per non lasciare che lui veda il turbamento che quella domanda mi provoca. Leos è fedele; questo sì.
Ma non posso non preoccuparmi di quanto debba pesargli il fardello che fli ho passato.
-Ci penso io a lui- rispondo comunque. La mia voce non trema.
Alexander stringe un pugno quasi impercettibilmente, e anche la sua voce è ferma mentre risponde. -Se uno qualsiasi di loro metterà in pericolo Ashton, io lo ucciderò. Pensavo fosse giusto chierirlo-
Mi irrigidisco. -Non lo farai-
-Lo farò, invece- ribatte lui, impassibile.
Mi volto di scatto verso di lui e gli afferro un polso. -Sono miei amici. La mia famiglia. Mi fido di loro quanto mi fido di te,  quanto mi fido di me stessa! Nive li ama, e i loro partner sono come fratelli per lei. Questo per te non conta niente?-
-Il pensiero di aver ferito i loro partner mi perseguiterebbe per sempre- ammette lui, cupo -Ma per Ashton lo farei, e tu lo sai. Ho già fatto molte cose di cui non andare orgoglioso, in fondo-

I suoi occhi sono risoluti, pozzi neri resi ancora più impenetrabili dalla notte. Mi ritraggo. Costringo la mia voce a risultare gelida.
-Uccideresti anche me?-
Lui sobbalza. -Tu non metteresti in pericolo Ashton, Lux. Ti conosco- ribatte poi, con un mezzo sorriso assolutamente forzato.
Non mi basta. -Non eludere la domanda-
Per un attimo lo vedo esitare. -Lux...- inizia. Si ferma, sospira e riprova. -Nive soffrirebbe, e il suo dolore sarebbe quelllo di Ashton. Non chiedermelo più-
-Bene. Perché sappi che qualsiasi freccia rivolgerai verso uno dei miei amici troverà me sulla traiettoria-

Questa volta è lui ad irrigidirsi. -Non costringermi a fare qualcosa di cui non potrei mai perdonarmi- sussurra.
-E tu impara a fidarti delle persone. I miei amici non ci tradiranno- rispondo io, con un sussurro ancora più basso.
Mi allungo di nuovo a posare la mia mano sulla sua, con gentilezza. -Perché ti è così difficile fidarti delle persone? Ashton ci sta provando. Fallo per lui- dico dolcemente.
Il biondo mi guarda in tralice e ritrae la mano, pur senza allontanarla troppo, in modo che comunque i nostri mignoli continuino a sfiorarsi -Gli esseri umani sono crudeli- dice, con le spalle curve. -Ma spero che tu riesca comunque a continuare a vedere le cose in modo così positivo-

Non aggiungo nulla; non saprei cosa dire.
Per qualche minuto rimaniamo così, in silenzio, montando la guardia e osservando la notte. Alle mie spalle sento uno sbuffo soffocato.
D'istinto mi giro a guardare e soffoco una risatina. Leos e Iron si devono essere rigirati nel sonno in modo strano, e ora sono aggrovigliati l'uno all'altro. È una scena davvero buffa.
Alexander segue il mio sguardo. -Tieni molto a quel ragazzo- commenta.
Mi sento arrossire, ma sono coperta dal buio. -Si- rispondo. -Mi è davvero caro. E tu? Sei ancora inesperto riguardo alle donne quanto lo eri un anno fa?-
Lui sembra imbarazzato. -Un po' meno di prima, in realtà- ribatte -C'è... Una ragazza. Emily. Anche se credo che dovrei dire "c'era", visto che sono scappato dal regno nero senza più darle notizie-

Sento una fitta al petto che non riesco a decifrare.
-Sei innamorato di lei?- mi esce di getto.
Alexander non risponde.
Guarda di nuovo all'interno dellla grotta.
-Ho detto ad Iron che non voglio fare del male al suo partner- mormora, cambiando argomento -Non preoccuparti per i tuoi amici. Se non sarà inevitabilmente non infrangerò la promessa fatta ad un cucciolo-
In qualche modo, questo mi rassicura.

-Grazie- mormoro. Le nostre dita si stanno ancora sfiorando, e io non dovrei esserne tanto consapevole.
Il tempo passa. L'alba è ormai prossima.
Proprio mentre il primo raggio di sole raggiunge la grotta Alexander si volta verso di me e, dopo ore di silenzio, fa per dirmi qualcosa.
-Lux...- inizia.
Non ho tempo di sentire il seguito. All'improvviso Ashton e Nive sbucano dagli alberi di corsa, come se alle loro spalle ci fosse un esercito infernale.
La mia cucciola si lancia addosso a me, uggiolando di urgenza.
Ashton fa lo stesso con Alexander. Il ragazzo impallidisce e afferra il muso del suo partner, terreo. -Sei assolutamente sicuro di quello che dici?- chiede. Mi sembra terribilmente spaventato.
Ashton fa un verso di assenso.
-Cosa succede?- Domando io abbracciando Nive, contagiata dal suo senso di allarme.
Il mio amico è terribilmente serio. -Olef ci ha trovati- risponde -E non è solo. Dobbiamo andare immediatamente via da qui, oppure moriremo tutti-

Wolf's Knights - The Black Wolf        (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora