Cap 13

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LUX

C'è buio e caos attorno a me, e nient'altro.
Ascolto le urla, che sembrano provenire da vicino, per quanto riesco a capire nel buio che mi avvolge, e continuano per un tempo indefinito.
Poi, finalmente, silenzio.
Mi crogiolo nel silenzio e nel buio fino a quando questo inizia ad opprimermi, a soffocarmi, e decido che voglio vederci di nuovo.
Apro gli occhi.
Per qualche secondo il bianco che sostituisce il buio mi acceca, poi metto a fuoco la stanza in cui mi trovo. Ha tutta l'aria di un ospedale.
-Lux- mi chiama una voce roca alla mia destra.
Mi giro di scatto, e malgrado la confusione mi lascio scappare un sorriso -Ciao, fratellone-
Dow sospira e si allunga subito in avanti, prendendo la mia mano fra le sue. Ha l'aspetto stanco e sciupato, come se fosse reduce da non so quale sanguinosa battaglia, e sul viso gli figura una barba di alcuni giorni.
-Hai perso un sacco di sangue, in quella campo- dice, rabbrividisco -perché non ti sei curata? Piccola Lux, sono passati tre giorni, in cui non hai dato segno di svegliarti. Ho avuto paura da morire...-
Mi sollevo, commossa, anche se sono ancora debole, e abbraccio il mio fratellone.
-Scusa- mormoro. So che non sopporterebbe di perdermi, come io non sopporterei di perdere lui.
Probabilmente in questi tre giorni Non ha dormito neanche una volta.
Quando mi stacco non posso fare a meno di porgergli una domanda che è salita prepotente alle mie labbra.
-Nive?-
Mio fratello si guarda intorno un paio di volte prima di rispondere. -Ashton l'ha portata via- mormora poi, una volta certo che nessuno possa sentirlo -Non ne sappiamo niente da allora. Cos'è successo, Lux? Perché è qui? Ne sai qualcosa?-
A vuoto la testa piano -Nessuna- rispondo. -Non ho idea del perché sia qui, ne del perché sia qui da solo. Alexander non lo avrebbe lasciato lanciarsi in un campo di battaglia, e se non avesse potuto impedirlo sarebbe stato al suo fianco-
Una morsa mi attanaglia lo stomaco mentre il pensiero vola al mio biondo amico, a Nive e ad Ashton. Cosa sarà successo? Qualcosa di grave, forse? Qualcosa di irreparabile?...
-Sono sicuro che stiano bene- dice Dow, come se mi avesse letto nel pensiero -Ashton è forte. E per quel poco che ho conosciuto di Alexander, non è il tipo da lasciarsi sopraffare così facilmente. Stai tranquilla-
Annuisco solo una volta. -La battaglia?- chiedo poi.
-Persa- risponde mio fratello, laconico. -Ma abbiamo già riconquistato il territorio che ci era stato sottratto. Il problema è che nel frattempo, crediamo che una pattuglia dei neri sia penetrata nel territorio-
Stringe le labbra, e io con lui. L'ultima volta che una pattuglia di neri è penetrata, i nostri genitori sono stati assassinati, e noi non abbiamo fatto la stessa fine solo grazie a Jeis. Se si sono infiltrati di nuovo, deve esserci un motivo.
E qualunque sia non ci piacerà di certo, ne sono sicura.
Per un attimo mi viene da chiedergli anche del padre di Derek, se sa che fine abbia fatto, ma poi penso che non è il caso. Mio fratello ha passato l'ultimo anno a cercare di dimenticare quell'uomo, qualsiasi cosa gli abbia fatto. Non voglio riaprire quella ferita.
-A parte quello- continua Dow, sempre più cupo -Il mio supervisore vuole parlarti. Mi ha detto di portarti da lui appena sveglia, anche se devi riprenderti. Non ti lascerà riposare, mi dispiace. Non sono riuscita a convincerlo.
I tuoi amici, Giafa e Leos.. sono con lui, ora. Li ha chiamati poco più di un'ora fa, prima sono rimasti qui con me quasi tutto il tempo.
Ti sono molto legati-
Faccio un piccolo sorriso al loro pensiero. Cari, dolci, fidati amici miei. Come farei senza di loro.
-Va bene- sospiro, buttando i piedi dal letto -Via il dente via il dolore, giusto? Andiamo a vedere cosa vuole questo tizio da me-
Mio fratello mi scruta scettico, e un guizzo di divertimento compare nei suoi occhi. -Sei consapevole di essere in pigiama sorellina, vero?-
Sbuffo e gli tiro un cuscino addosso.

Una mezz'ora dopo, tempo che ho impiegato per vestirmi e mettere qualcosa sotto i denti in modo da recuperare un po' di energie, busso alla tenda dove si è insediato il supervisore di Dow.
Mio fratello è al mio fianco, attento, pronto a prendermi al volo in caso le mie gambe non reggano.
Mi ha portato fino a qui in braccio come una sposa, malgrado le mie proteste, e si è deciso a mettermi giù solo perché, come gli ho fatto notare, in effetti non sarebbe molto militarismo entrare nella tenda di un superiore in questo modo.
-Avanti- mi dice una voce quasi annoiata ma in qualche modo decisa da dentro.
Entro.
-Lux!- esclama Giafa saltando in piedi, immediatamente seguita da Leos.
È tuttavia il ragazzo il primo dei due a raggiungermi, prendendomi le mani fra le sue come Dow appena mi sono svegliata. -Come stai? Che ci fai qui, sei ancora debole!-
Gli sorrido per rassicurarlo, ma prima che possa parlare è un'altra voce a rispondere alla sua domanda, la stessa voce che mi ha invitato ad entrare nella tenda.
-È qui perché io l'ho mandata a chiamare, soldato Leos. A quanto pare, al contrario tuo, lei sa mantenere un comportamento consono davanti a un suo superiore, e alle sue richieste-
Leos si stacca subito, assumendo un'espressione contrita e quasi ferita. -Chiedo perdono, Signore. Ero solo felice di rivedere la mia compagna in piedi-
-Si, comprensibile- risponde quello. Allora mi giro a guardarlo.
-Signore- saluto, battendo fra loro i tacchi.
L'uomo ha capelli mori acconciati in un taglio militaresco, e penetranti occhi serissimi che mi inquietanti. -Finalmente sveglia, soldato- mi interpella -Grazie per averla portata qui, capitano Dow-
Mio fratello, che è entrato con me, china il capo e non dice nulla.
Il supervisore si gira nuovamente a guardare me. -Io sono il colonnello Otyx- si presenta -Supervisore di tuo fratello. E so già chi sei tu-
Come Dow prima, chino il capo in segno di rispetto e non ribatto.
L'uomo mi squadra ancora qualche secondo.
-Siediti- dice poi, indicando una delle sedie davanti alla sua scrivania -Sarai ancora debole. Quando mio figlio ti ha portato fuori dal campo di battaglia eri quasi dissanguata, mi hanno detto-
Sobbalzo. Figlio?
Lancio un'occhiata di scorcio a Leos, sorpresa, e lui mi rivolge un piccolo sorriso colpevole. Poi mi accomodo.
-Molto bene- constata il colonnello -Ora, immagino che tu voglia sapere perché ti ho convocato qui-
-Se non pecco di curiosità si, signore- rispondo, compita. È come se quest'uomo avesse un'aura che mi fa stare costantemente in guardia.
-Ti ho chiamato qui- continua lui, impassibile -per la faccenda del tuo lupo-
Trasalisco, e non mi sforzo neanche di nasconderlo. È normale per chiunque essere preoccupato all'inverosimile dopo la sparizione del proprio partner, nulla può far sospettare che io conosca e mi fidi del cosiddetto rapitore.
-Il lupo che l'ha prelevata, hai idea di chi sia?-
A vuoto la testa, cercando di essere il più convincente possibile -Nossignore-
-Forse è meglio così- ribatte quello -Tutto ciò che hai bisogno di sapere, ora, è che quel lupo è nemico della patria.
In questo momento, la sua eliminazione è una priorità totale. Tuttavia, la guerra è in un momento critico, e non possiamo permetterci di sprecare forze inutilmente. Mi capisci?-
-Sissignore-
Sento mio fratello farsi più teso al mio fianco man mano che il discorso procede. Deve aver capito dove vuole andare a parare il colonnello. E l'ho capito anche io.
-Per questo motivo ho deciso di affidare una missione a un gruppo ristretto di importanza minore. Nessuno si lamenterà per la mancanza alla guerra di un paio di cadetti, giusto?- fa una specie di sorriso sbieco -La scelta su di te cade quasi naturale. È il tuo partner ad essere stato rapito, soldato. Inoltre sembra che tu sia selezionata per diventare ufficiale, in futuro. Non saresti degna di questo ruolo se non riuscissi a portare a termine questo incarico, giusto?-
Mi mordo il labbro per trattenere una risposta pungente.
-Un solo cadetto senza partner per una missione di massima priorità per il regno? Signore?- chiedo, trattenendo dal ringhiare e aggiungendo l'ultima parola a fatica.
-Non da solo, ovviamente- ribatte quello agitando la mano noncurante -Mio figlio verrà con te. Nonostante la sua scarsa attitudine, forse combinerà qualcosa di buono. E anche questa giovane soldato che, mi sembra di capire, hai designato come tuo luogotenente.
Tuttavia, mi rendo conto che da soli siete pur sempre tre cadetti. Per questo mi affiderò a te, capitano Dow-
Mio fratello, che si stava agitando sulla sedia finora, sembra quasi sollevato.
-Desiderate questo, Signore?-
-Si. La guerra può continuare anche senza i tuoi servigi, per ora. Inoltre, da quando sei tornato dalla tua.. Come dire, breve avventura nel regno nero, non ti sei preso neanche una pausa.
Gli altri ufficiali e i tuoi sottoposti non dovranno sapere dove vai, a tutti sarà detto che hai richiesto una breve licenza per riposare. Non c'è bisogno di allarmare l'esercito con questa storia. Quindi, cercate di abbattere quel lupo abbastanza in fretta, in modo che la scusa regga- dice quello, e mi trattengo pesantemente dall'insultarlo.
-Agli ordini- risponde Dow senza dare tono alla sua voce, così composto sulla sedia che sembra finto.
-Ve lo ripeterò ancora una volta,perché sia ben chiaro- dice di nuovo il colonnello Otyx -È stato avvistato nell'ultima battaglia a cui avete partecipato un lupo nero. Questo lupo è dichiarato nemico del regno, e il vostro compito è portare qui lui e il suo eventuale partner. Vivi o morti. Obbedite agli ordini, soldati-
E io deglutisco, per quanto ciò è accaduto in fretta.
Sono stata assoldata per catturare Ashton, e Alexander. I miei amici, coloro che mi hanno salvato più volte la vita nel regno nero.
Sono stata assoldata per ucciderli.
E non mi si offre nessuna possibilità di rifiutare.

Wolf's Knights - The Black Wolf        (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora