Cap 35

2.5K 237 54
                                    

LUX

Abbiamo trovato una grotta abbastanza grande da ospitare sia noi sia i nostri lupi. Sono rimasta abbastanza stupita di trovarne una così estesa, eppure i Jeis, Sef e Iron l'hanno individuata a colpo sicuro.
Ora non ci resta che aspettare che Alexander e Derek ci raggiungano. Probabilmente sono già nei paraggi; con Ashton e Nive non avranno faticato a trovare le nostre tracce e seguirci, però è meglio se aspettino ancora prima di venire qui. D'altonde, noi abbiamo viaggiato a velocità di lupo. Se i ragazzi ci raggiungessero subito sarebbe ovvio che non ci hanno seguito a piedi, e verrebbe spontaneo chiedersi cosa hanno cavalcato.
E noi non possiamo permetterci queste domande.
Trattengo un sospiro: ci sono troppe cose che non possiamo permetterci. Certo, ho già mantenuto dei segreti, ma mai uno di questa portata. Mai con i miei migliori amici.
Mi raggomitolo meglio contro Jeis, che mi da una leccata per consolarmi. Lo ricambio con una grattatina sotto il mento. Appena siamo arrivati nella caverna ci siamo cambiati, liberandoci dei vestiti sporchi di sangue e terra, tutto senza parlare, e ora siamo seduti in attesa.
Leos è vicino all'entrata della caverna e parla con Iron con aria concitata, ma talmente a bassa voce che non riesco a sentire una parola. Giafa spazzola il pelo a Sef, come fa spesso quando è nervosa o vuole pensare.
Fuori piove.
Mi perdo a guardare la pioggia, una mano abbandonata contro la fasciatura che mi ha fatto Alexander. Avverto ancora un pulsare sordo, però la gamba mi regge di nuovo, anche se zoppico.

Chiudo gli occhi; l'attesa mi sta uccidendo.
Dentro la grotta aleggia un silenzio teso, cosa che non era mai successa da quando conosco i miei amici; insieme siamo sempre stati bene. Eppure adesso l'aver scoperto che siamo in qualche modo implicati con un ufficiale dell'esercito nero e un altro individuo di dubbia provenienza, cosa che sicuramente pensano di Alexander, ci ha portati a camminare su una lastra sottile di vetro, e se io non starò attenta rischierò di farla precipitare.
Dopo ieri sera non ho dubbi che Giafa starà dalla mia parte, nonostante tutto, ma ho ancora paura a trascinarla in questa situazione. Ma di Leos non so cosa pensare.
Gli voglio un bene inimmaginabile, e tutti abbiamo sempre pensato che potesse nascere qualcosa di più. Gli affiderei la mia vita, e so che lui farebbe lo stesso con me. È un ragazzo d'oro.
Eppure deve essere durissima per lui stare qui, dopo aver contravvenuto a un ordine del Sommo Generale per noi.... per me.
Il sommo generale che ieri e stamattina gli ha parlato con fiducia e affetto, ricordandogli che un giorno dovrà fare da braccio destro al figlio; il Generale di cui il suo stesso padre è il braccio destro.
Il generale che, ricordo con un brivido, vuole anche me e mio fratello nella sua cerchia più stretta.
Mai come adesso mi sono sentita così lacerata fra due parti. Mi sfugge un gemito.

Subito il braccio di mio fratello arriva a cingermi le spalle, caldo e confortante. Mi abbandono contro di lui bene sapendo che deve affrontare un fardello più grande del mio, eppure è qui a consolarmi.
Mi sento ancora più male per questo.
Non sono capace di fermare il sospiro successivo che esce dalle mie labbra.
Subito Giafa si gira verso di noi. -Che succede? La gamba ti fa ancora male?- domanda.
Scuoto la testa per rassicurare sia lei che Leos, che appena la mia amica ha parlato si è girato a guardarmi.
-Sto bene- mi affretto a dire -Alexander ha fatto un ottimo medicamento-
Quel nome alza di nuovo la tensione nella grotta di un grado.
Poi, nonostante tutti i dubbi che può avere, con la consueta gentilezza è proprio Leos a cercare di alleggerire l'atmosfera. -È senz'altro un ottimo medico- dice, cauto -E un bravo arciere. È stata una... Fortuna che lui e il suo amico fossero nei paraggi per aiutarci-
Ha pronunciato la frase seppur esitando, e io gli rivolgo un sorriso riconoscente. Lui lo ricambia d'istinto, ma poi distoglie gli occhi.

-Quel ragazzo con i capelli rossi- continua -L'ufficiale Nero. Non è la prima volta che lo vediamo, vero? È un pensiero che mi ronza in testa da quando lo abbiamo visto, e poco fa mi è tornato in mente- fa una pausa, mentre mi si forma un peso nello stomaco -Ci ha fatto da cameriere a Dresk-
Mi sento impallidire, mentre Giafa aggrotta le sopracciglia cercando di ricordarsi quel particolare. Non è fisionomista come è sempre stato Leos, ma d'altronde stiamo parlando di un fatto di appena due giorni fa, quindi è abbastanza probabile che se lo ricordi. Soprattutto perché Derek è esteticamente il suo tipo.
-È vero!- esclama infatti -Come ho fatto a non riconoscere un ragazzo così carino?-

Wolf's Knights - The Black Wolf        (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora