11.

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I miei occhi si stanno aprendo pian piano e la luce mi fa male, strizzo gli occhi tante volte per farli abituare alla luce, mi guardo intorno e vedo vetri per terra, tante siringe, qualche pastiglia sparse per il pavimento, mi siedo e cerco di fare qualche collegamento con il cervello, mi sta facendo male alle braccia, al tutto il corpo. Appoggio i piedi per terra e cerco di alzarmi e fare qualche passo, ma qualcosa mi fa bloccare la gaba sinistra, giro la testa da quella parte e vedo una catena. O cazzo non voglio di nuovo essere in questo posto di merda, non ho più voglia con a che fare mio padre e i suoi amici alcolisti e pieni di soldi che se li sputtanano a darli a mio padre per violentarmi o per fare uno stupro di gruppo, non voglio più rifare questa vita, voglio andarmene lonano da tutti, voglio scappare da lui. Voglio essere felice, ma la mia felicità dove sta? Dove cazzo sta? Ma esiste per me la felicità o deve esistere solo sofferenza o violenza nei miei confronti? Sono riuscito a scappare da lui una volta e lo rifarò.

Mi siedo di nuovo e mi metto le mani sulla mia faccia e le mie lacrime vogliono uscire, ma a cosa servono le lacrime? A far capire la gente che sto male o perché ho paura? Per me tutte e due, non voglio di nuovo il male, io voglio il bene e l'amore.

L'amore. Pfff l'amore non esiste più, anzi non è mai esistito, ha solo esistito solo sfruttamento, io sono uno facile da farsi prendere per il culo, ma adesso basta sul serio.

-Bill...- sento quella voce femminile che conosco benissimo di cui mi ha deluso, ma mi chiedo perché mi ha dovuto fare quello?

-Perché? - mi viene da chiedere solo quello.

- Stephen mi obbliga...- si avvicina a me e mi prende la mani e noto qualcosa nelle mani e la faccia non è più la stessa come prima, piena di lividi, un occhio nero, il collo ha i segni.

-Non mi dire che è lui che ti fa....- non riesco neanche a finire la frase che i miei occhi stanno lacrimando, non posso crederci che le fa queste cose, è da denunciare.

- Bill... ti chiedo scusa per quello che ti ho fatto, e due giorni che non mangio per te. Io ti amo Bill.- sta per baciarmi, ma sento che qualcuno ci interrompe.

-Ahahah che patetici che siete- si avvicina a Maya e lei mi guarda terrorizzata, la sto per abbracciare, ma lui la prende pericolosamente dal braccio e lui mi guarda malissimo.

-Lasciami!- cerca di divincolarsi e lui le tira uno schiaffo tanto forte che probabilmente le ha lasciato il segno sulla guancia.

Io sto per alzarmi, ma uno dei suoi "amici" come li chiama Stephen mi tiene dalle braccia e mi sorride maliziosamente e io ho paura che mi toccherà di nuovo quella cosa, mentre io cerco di liberarmi, Maya viene violentata da mio padre, lei urla dal dolore e urla mio nome, io non so come fare per aiutarla, mio padre le sta facendo troppo del male e io odio quando lo fa alle altre persone. Non capisce che per quella ragazza provo qualcosa, ma lui mi fa star male e mi tocca i miei punti deboli. In men meno che non si dica le mie lacrime stanno uscendo come fontana.

-Bill, t-ti ahhhhhhh prego... aiu-tami- io mi sto di nuovo incazzando, ma questa volta sul serio che tiro una testata forte a quello che mi sta tenedo, e si rompe anche la catena. Mi alzo e tiro via Stephen da Maya e inizio a picchiarlo forte e urlo dalla rabbia, vedo che dalla sua faccia edce sangue e continuo a farlo finché non perde conoscenza, mi alzo e mi avvicino alla ragazza e la aiuto a farla alzare e lei si veste piano pian e la aiuto a scappare da questa casa.

-Grazie... - mi dice con la voce sottile e la guardo tristemente nei miei occhi.

-L'ho fatto perché mi faceva male a vederti così mentre ti violentava- le dico mentre la sorreggo e camminiamo verso il bosco, voglio portarla al riparo e al sicuro, ma dove la porto? mi viene l'unico posto. L'ospedale.


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