19.

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-Figliolo mio-






Appena la riconosco il mio cuore sembra profondarsi, mi inizio a sentire male, guardo Georg e Gustav molto spaventato. Non ci posso credere a quello che vedo, i miei occhi sono lucidi e mi scende qualche lacrima, mi metto le mani davanti alla faccia e inizio a correre lontano da tutti, ma come è possibile? Ma perchè nessuno mi dice la verità? Perchè la devo sapere sempre per ultimo?

Continuo a correre come un pazzo e sento che qualcuno mi insegue e urla il mio nome e io non mi fermo, anzi corro sempre più veloce, non voglio sentire quale balla inventa? Sento le mie lacrime calde che scendono dalle mie guance e il mio cuore batterr troppo, vogliono tutti i costi farmi soffrire, mi chiedo ma la gente si diverte a vedere triste, malissimo.

All'improvviso continuo a camminare, tra la gente nella città, tutti uguali, tutti che hanno la stessa faccia, la stessa andatura nel camminare. Io non lavoro, ma ho abbastanza soldi per mantenermi e per la mia ragazza e per Hope.



Hope.

La mia piccola bambina, ma che razza di padre sono? Mi fermo in mezzo al marciapiede e tutte le persone continuano a camminare e certe persone mi guarda malissimo, sento una mano sulla spalla io mi giro e Georg mi vede con le lacrime e lui mi abbraccia e io in quel momento mi sento scoppiare, non ce la faccio più sopportare tutto questo. Voglio andare dalla mia famiglia, voglio stare con mia figlia e con il mio amore.



-Georg lasciami stare, non sono pronto. Voglio andare dalla mia famiglia.-




-Ti capisco. Ti chiedo scusa.- abbassa la testa e io mi allontano, voglio andarmene, voglio cambiare aria, tutto.


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Passo davanti ai residui della mia ex casa dove "abitavo" con colui che non voglio più nominarlo. Sento un magone quando sono qui, non voglio raccontargli la mia storia a mia figlia quando mi dirà papà chi sono i miei nonni? Non voglio farla soffrire per me. Ma adesso non ci voglio pensare ha solo qualche giorno. Sorrido e me ne vado in questo posto di merda dove ho sofferto da quando avevo quei nove fottuti anni.





- Puttana tanto ritornerai da me, ne sono certo. Nessuno ti vorrà, nessuno ti accetta per quello che sei. Sei solo un errore, sei un mostro per tutti.- quelle parole che la mia prima volta volevo andarmene, mi avevano deluso, quelle parole mi hanno fatto uccidere, da quel momento non uscivo da camera mia, mi drogavo, mi tagliavo.




- Fai schifo. Devi morire brutto bastardo!!!!- le urle di mio padre mentre mi picchia e il mio sangue che mi scende su tutto il corpo, gli altri mi guardavano e non facevano niente anzi incitavano di più mio padre a picchiarmi più forte e lui mi picchiava sempre più forte e iniziavo a non sentire il mio corpo, sentivo solo caldo, sentivo solo dolore, lacrime e il mio sangue che mi scendeva dalla faccia dal tutto corpo.





Questi ricordi mi fanno star male, mi sento male, mi manca l'aria. Mi siedo per terra mi tiro fuori una sigaretta e aspiro pian il fumo e lo butto fuori, il fumo mi aiuta a calmare e sento che ci mi sto calmando e inizio a tirarmi su e prendere il cellulare e vado su rubrica e chiamo Maya.



Pronto?


-Amore sto arrivando.-



Ok, per favore. È successo.


-Cosa è successo?-



Sento la chiamata staccata, e inizio a correre come un pazzo? Cosa è successo? Non deve essere per Hope o per Maya. Inizio a correre come un pazzo e arrivo davanti all'ospedale. Riprendo il fiato e riprendo a correre arrivo davanti alla reception e mi fanno andare alla stanza e appena arrivo alla stanza 483 il mio cuore sprofonda.



-Amore!!!!! Nooooo-









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Si sono crudele con la suspance, ma non voglio rovinarvi la fine del capitolo:) cosa sarà successo? Cosa le è accaduto a Maya? Ci vedremo al prossimo capitolo :)

#mishy

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