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Ritorno indietro, ma credo di fare la cosa giusta? E questa credo che sia il modo di cambiare la mia vita con la roba e ubriacarmi? Non lo so. Non sto capendo di nuovo più niente, ciò una confusione in testa, vorrei tanto sparire cambiare aria. Non ho più la pallida idea di cosa fare. Ma faccio la cosa giusta? O è sbagliata? Mi fido di me stesso? Credo di fare bene? O del male? Uscirò o non usciró più? Cambio o non cambio più? Troppe domande in testa, di cui non so la risposta, ho troppa pressione, troppa delusione, troppa tristezza, troppa poca autostima, poca fiducia che ho in me.

Ritorno indietro e la vedo che è sempre allo stesso posto, la raggiungo e la guardo negli occhi, lei mi ricambia lo sguardo, le iniziano a scendere le lacrime e io gliele tolgo poi le accarezzò la guancia e lei sembra bearsi il mio affetto, si avvicina e mi abbraccia e anche io le ricambio l'abbraccio e le do un bacio sui suoi capelli e le accarezzò la schiena, il mio cuore va all'impazzata, ma perché sento qualcosa di diverso? Perché ho paura? Perché non posso godermi la felicità? Perché? Di nuovo troppe domande, io inizio a staccarmi da lei e inizio a urlare e la ragazza mi inizia a coccolare, cerca di calmarmi, ma io non ci riesco ho troppa pressione che in questi nove anni che ho passato a soffrire e non sapere dove è la felicità.

- Perché non posso essere felice?- Cerco di stare fermo ma non ci riesco, agito le mani in aria faccio avanti e indietro, sbatto certe volte dei pugni sui muri e Rita sobbalza dallo spavento e io cammino sempre più veloce, mi prendo la sigaretta e iniziò a fumarmela.

- Puoi essere felice. Bill.- io aspiro il fumo e la nicotina che mando giú mi fa iniziare a calmare e inizio sempre di più a rallentare la mia respirazione, la mia agitazione, inizio a tranquillizzarmi, ma come faccio a essere felice? Come? È praticamente impossibile.

-È impossibile- vado da lei e le stringo le braccia e la guardo intensamente, e capisco perché le persone hanno paura di me, perché io sono un mostro, faccio del male alle persone e le faccio soffrire. Abbasso lo sguardo e allento la presa fino a toglierle dalle sue braccia e inizio a capire che sto sbagliando e cerco di andare indietro con i passi, ma non riesco ad allontanarsi da lei, a inizio a sospirare pesantemente e lei mi prende le mani e non so perché lei mi faccia tutto questo, non lo so, lo saprà solo lei.

- Ti amo- mi dice a lei, e alzo lo sguardo e le sorrido e non riesco più a dire una parola perché mo stanno nella gola e ho paura di dire parole sbagliate, mi avvicino e le do un bacio a fior di labbra e lei mi sorride e anche io.

- Grazie- riesco a dirle solo questo e mi abbraccia e tutto l'affetto che ho bisogno e credo che lei mi legge nella mente e lei è speciale. Qualcuno entra nella stanza facendo un rumore assordante con la porta io mi giro e vedo la persona che non avrei mai più voluto vedere, lui. Mi metto davanti alla ragazza e voglio difenderla da quel bastardo e lui appena mi vede mi fa un sorrido, quelli da disprezzati e inizia a fare un passo in avanti e io con lei facciamo uno indietro e lui all'improvviso guarda da una parte, ma non capisco dove.

- Sono rivenuto a riprendere una cosa che mi appartiene, e questa volta non mi scapperai più Maya- Io rimango scandalizzato da quello che ha detto, Maya, non ci credo che lei mi ha mentito che non si chiama Rita , ma Maya. Mi giro verso di lei e la guardò in mondo che non è così, lei abbassa lo sguardo e sospira. Si siede sul letto e io non mi muovo e lei tiene lo sguardo sempre basso e decide di parlare.

- Ti chiedi perché Maya mi ha chiamato, bhe  Rita fa di secondo nome e Maya come primo, non ho mai voluto che mi chiamassero Maya, nessuno lo sa apparte lui e adesso te. Non te lo mai voluto dire perché Maya è il nome che ha deciso di darmi lui-

- Non capisco, cosa significa che ha deciso di darti quel nome lui-

- Lui... É mio patrigno...- sospira - lui ha sposato mia madre tre anni fa. E sono stata una stupida a non avertelo detto. Praticamente quando è morta miamadre ha voluto che mi chiamasse cosi, e Rita sarebbe diventatp il mio secondo nome, lui mi obbliga a chiamarmi cosi, il nome della puttana che ha ucciso e mi fa fatti prendere il suo posto, sono la sua puttana, Bill. Non voglio perderti perché da quando ti ho incontrato mi sono innamorato di te e me ne sono andata da lui e volevo vivere una vita felice accanto a te. BILL IO TI AMO e non mi vergogno a dirtelo.- Io sono scandalizzato, non so più che dire. Sono senza parole, ma cosa? Non posso farmi una vita felice? Mai più sarò felice, la vedo che si alza e si avvicina a me e mi abbraccia e poi si allontana e va da lui e inizia a vederla triste e mio padre non me lo ha mai detto anche questa cosa, ma che vita di merda che ho.

- Ti odio-

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