Chi è questo fottuto C. ora? Non ce la posso fare, mi sta salendo un'agitazione immensa, mille domande si formano nella mia mente: Chi è questo tizio? Che vuole da me? Come fa a sepere tutto se mi hanno detto come stanno le cose solo qualche ora fa? Non riesco a capirci niente e questo mi infastidisce molto di più. Torno dalle ragazze con la cioccolata in mano e decido di non dire niente per oggi, non voglio rovinare l'ultima sera che passo con la mia migliore amica.
G: "Che mi sono persa?" sussurro a Perrie.
P: "Hanno ucciso l'amica stupida della protagonista, niente di che." Ridacchi per la sua affermazione e mi siedo con le gambe incrociate per terra con la mia tazza di cioccolata fumante. Ovviamente non seguo minimamente il film, ho quel messaggio che mi circola per la mente. Quando finisce il film ci mettiamo a chiacchierare.
P: "Quel film non faceva per niente paura."
A: "Ma che dici?!?! Io sto ancora tremando."
S: "Si, ma tu sei un caso a parte, hai paura di tutto cazzo." Mentre le ragazze parlano io ridacchio per la loro stupidissima conversazione. Mi mancano Betta e Benny, sono volute partire per parigi dopo aver vinto una borsa di studio. Betta è voluta partire subito per paura di innamorarsi di Harry ma questo lo so solo io. Sono contenta per loro però mi mancano tantissimo, anche se sono partite da due giorni. Il suono del campanello mi riporta tra le altre. Sarà la pizza. Si, noi alle 11:30 di sera ordiniamo la pizza ma avevamo fame.
G: "Deve essere la pizza, vado io." Non aspetto una risposta che mi alzo e vado verso la porta.
Verso le 2:00 mi sveglio per un rumore alla porta, siamo andate a letto solo un'ora fa e sto morendo dal sonno visto che, non facendo altro che pensare a quel messaggio, mi sono addormentata venti fottutissimi minuti fa. Mi alzo ed esco dalla camera incontrando Perrie.
G: "Ho sentito dei rumori alla porta." La informo prima che faccia domande.
P: "Si, anche io." Appena finisce di parlare si sentono altri rumori alla porta, sempre più insistenti. Io e la mia amica ci lanciamo uno sguardo d'intesa ed insieme scendiamo le scale sino ad arrivare all'ingresso. Le botte alla porta aumentano.
G: "Prendi qualcosa per colpire." Prendo una lampada e la guardo che prende il telecomando. IL TELECOMANDO. Mi rassegno e torno a guardare la porta. La sto per aprire ma qualcuno da fuori lo fa prima di noi, portiamo in alto le nostre armi improvvisate ma appena Will ed i ragazzi entrano in casa ci rilassiamo. Loro alzano lo sguardo su di noi e ci osservano in modo sconcertato.
N: "Una lampada ed un telecomando. Seriamente?" scoppiano a ridere ma Will si ferma immediatamente cominciando a tossire. Solo ora mi accorgo che Harry e Louis lo stanno tenendo.
G: "Che hai fatto? Perché ti devono tenere in piedi loro?" chiedo allarmata.
W: "Sta tranquilla. Ragazzi aiutatemi ad andare in camera." Lo seguo in silenzio ma in modo frettoloso. Una volta arrivati in stanza i ragazzi se ne vanno e chiudono la porta dandoci la buonanotte.
G: "Che cazzo è successo?"
W: "Niente di grave tigre, tranquilla."
G: "Leva la magliette." Mi guarda e non risponde. Mi avvicino a lui che sta seduto sul letto.
G: "Ho detto levati quella fottuta maglietta Will. ADESSO." Lui mi fissa per poi annuire ed alzarsi piano la maglia, lo aiuto a sfilarsela e non faccio un fiato quando vedo un taglio abbastanza lungo e profondo sul suo fianco.
G: "Andiamo in bagno. Ti disinfetto la ferita. Non commentare, vieni e basta." Si alza e lo aiuto a camminare fino al bagno. Si siede sulla tazza ed io prendo disinfettante, ovatta e garza. Appena poggio il pezzo di ovatta bagnato dal disinfettante sulla ferita lui risucchia un respiro.
G: "Scusa." Sussurro, lui mette una mano sulla mia.
W: "Non sei costretta a medicarmi."
G: "Lo voglio fare. Ora dimmi perché lo hanno fatto. Mi avevi detto che era una cosa tranquilla."
W: "Hanno detto una cosa che non mi è piaciuta."
G: "E sarebbe?" chiedo ma non risponde. Mi fermo dal medicarlo e lo guardo ma sfugge al mio sguardo. Gli prendo il mento e lo giro verso la mia faccia.
G: "Guardami." Lo fa.
G: "Ora dimmi cosa ti ha spinto a fare una stronzata per essere accoltellato." Sospira.
W: "Hanno messo in mezzo te." Rimmango un attimo sorpresa da quelle parole e lo guardo intensamente.
G: "E cosa hanno detto su di me?"
W: "Hanno iniziato ad insultarti."
G: "Questo non vuol dire che ti devi far accoltellare Will." Alzo leggermente la voce.
G: "Non puoi farti fare male solo perché mi insultano. Lo hanno sempre fatto le persone e sempre lo faranno, non devi prendertela così. So che non te la prendi così solo per questo, cosa ti hanno detto?" esita un secondo prima di incontrare il mio sguardo e parlare.
W: "Hanno iniziato a dire cosa ti farebbero, o meglio, cosa ti faranno quando ti prenderanno perché, si, loro vogliono venirti a prendere. Devi dirmi tutto amore. Tutto quello che succede, quello che senti o che vedi me lo devi dire, capito?" mi congelo a quelle parole ma lui sembra non accorgersene. Ci alziamo una volta che ho finito di bendargli la ferita e andiamo verso il letto. Si mette i pantaloni della tuta grigi e rimane senza maglia. Si sdraia sul letto ed io mi metto stretta vicino a lui incrociando le nostre gambe mentre lui mi stringe e mi accarezza i capelli.
W: "Ti amo." Lo guardo e forzo un sorriso mentre le parole che ha setto poco fa mi rimbombano in testa.
G: "Ti amo." Mentre i miei occhi si stanno per chiudere sento quello che mi dice.
W: "Magari domani mi dirai cosa mi stai nascondendo. Buonanotte amore." Mi lascia un dolce bacio fra i capelli e ci addormentiamo.
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Scusate se il capitolo è corto solo che domani parto e non avrò possibilità di aggiornare, il prossimo sarà più lungo. Un bacio a tutti.
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The Shadow Inside Me
RandomGiorgia è una ragazza di 18 anni, si trasferisce a Londra con le sue amiche per ricominciare. Il suo passato continua a perseguitarla. Decide di non voler più credere nell'amore. Will, un ragazzo inglese che nasconde un segreto troppo grande. Non co...