Capitolo 24

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G:"Non ci riesco! Non è possibile."
C:"Smettila di dire che non ci riesci. Lo hai sempre fatto. Non puoi dire ora che non ce la fai." Inizio a sbattere i piedi a terra facendo versi di frustrazione mentre la mia insegnante di canto mi guarda con un'espressione a metà fra spaventata e divertita.
C:"Avanti Giorgia è un salto d'ottava ed hai perfettamente queste note nella tua estensione. Quindi, prima di farmi diventare volgare. Datti una calmata e finiamo l'esercizio. Sbuffo sonoramente ma riesco comunque a finire l'esercizio, guadagnandomi un'occhiataccia da Clary.
C:"È stato tanto difficile?" Non volendo, ovviamente, darle ragione mimo un si con la testa prima di scoppiare a ridere vedendo la sua faccia.
G:"Dai scherzo." Rido.
C:"Sarà meglio. Allora, che mi porti oggi?"
G:"Voglio lavorare su un pezzo movimentato, che mi metta grinta, felicità. Voglio provare "Shut up and dance". Che ne dici?"
C:"Mi piace il pezzo, come mai questa scelta?"
G:"La seconda volta che sono venuta a Londra, in vacanza con la mia famiglia, eravamo a cena in un pub che mi ha colpito un sacco, lì ho sentito per la prima volta quella canzone. Ero in un periodo felice della mia vita e quella canzone ha solo aumentato la mia gioia. Quando tornai a Roma nessuno conosceva ancora questa canzone quindi mi è sembrata una cosa mia, personale."
C:"Mi piace. Iniziamo subito a lavorarci su." Il resto dell'ora passa così, fra prove e risate. Clary non è un'insegnante, è più un'amica. L'ora dopo mi dirigo verso la sala di Street dance, dove mi ritrovo con i miei amici. Appena vedo Perrie e Sara vado verso di loro. Tra poco ci saranno le vacanze di Natale e la mia famiglia ha deciso di venire loro a trovare me. Ne sono contenta. Passeremo il nostro primo Natale a Londra. Immersa nei miei pensieri arrivo davanti alle mie amiche.
P:"Che ti prende?" Mi riprendo velocemente.
G:"Che intendi?"
S:"Hai un sorriso ebete sulla faccia." La anticipa Sara con un sorriso ampio.
G:"Oh, niente, pensavo solo che fra poco rivedrò i miei genitori e mio fratello."
P:"Vengono qui per le vacanze?"
G:"Sì, hanno deciso di venire qui, so di chi è stata l'idea." Affermo sorridendo.
S:"Di tuo padre ovviamente, non sprecherebbe mai un'opportunità del genere per venire nella sua amata città." Entrano in sala i ragazzi e dopo vari saluti inizia la lezione. Solita rutine. Riscaldamento, coreografia, coreografia a coppie e coreografie singole. Quando passa anche questa lezione decidiamo con gli altri di vederci davanti al cancello finite le lezioni. Vado alla lezione di letteratura, oggi il professore vuole provare a spiegare un autore italiano. Mi è sempre piaciuta la letteratura del mio paese quindi quando decide di prendere una poesia di Leopardi, non posso fare altro che donare tutta me stessa a quella parte di me che è rimasta nel mio paese. Al suono della campanella escono tutti dall'aula, mentre sto per andare anche io il mio professore mi ferma.
B:"Ho visto come i suoi occhi brillavano durante la lezione. So che l'Italia è parte di lei, per questo le chiedo di prepararsi bene su una poesia ed un autore a lei più caro ed esponga alla classe la sua lezione. Voglio sapere quello che ha da dire. A venerdì." Rimango leggermente perplessa mentre osservo il mio professor Druns uscire dall'aula. Quando arrivo al cancello sono l'ultima ad essere arrivata, saluto i miei amici con un cenno della mano e Will mi attira verso di lui.
W:"Ciao dolcezza." Dice prima di stamparmi un veloce bacio sulle labbra.
G:"Ehi."
L:"Ragazzi, smettetela con le smancerie e ascoltate il vostro caro zio Louis. Che ne dite di fare un po' di macello questa sera?"
H:"Sì ti prego, è una vita che non ci divertiamo come si deve." Mentre i miei amici parlano osservo Ryan e Justin uscire dal college e dirigersi verso la macchina. Mi dispiace non poter passare più tempo con Ryan ma lui sembra sempre impegnato nei suoi affari. Continua lo stesso a tenermi sotto controllo per paura che mi succeda qualcosa, ma non voglio una guardia del corpo. Io voglio che lui torni ad essere mio amico.
Z:"Allora, andiamo a pranzo?"
L:"Sì vi prego, muoio di fame."
H:"Dimmi Liam, quand'è che non muori di fame tu?" Liam fa una risata infastidita.
L:"Molto divertente." Detto ciò Will mi prende per mano ed andiamo alle nostre macchine, decidiamo di prendere solo due macchine, così ci dividiamo. Io vado in macchina con Will insieme a Harry e Louis mentre Sara, Niall, Liamo, Zayn e Perrie vanno nell'altra.
H:"Allora Giò, come fai con i tuoi per le vacanze? Vai tu o vengono loro?"
G:"Vogliono venire loro, mio padre ama Londra."
L:"Aaaaaah quindi Will conoscerai i tuoi suoceri..."
W:"Non fare il cretino Luo." Ride. Partono varie discussioni per la scelta della musica da ascoltare, chi sostiene che siano meglio i Coldplay, chi vuole sentire gli Arctic Monkeys, chi altro.
W:"Basta. La macchina è mia e decido io." Mette il cd dei Coldplay e dopo tre o quattro canzoni arriviamo in piadineria. Scendiamo dalla macchina e, insieme agli altri, ordiniamo e ci mettiamo seduti aspettando che chiamino i nostri numeri.
P:"Che facciamo dopo?"
S:"Io dovrei studiare. Fra due giorni ho un esame."
N:"Possiamo andare a studiare tutti quanti da The Shoreditch Grind. Ci prendiamo qualcosa di caldo e studiamo stando insieme." Propone Niall posando un braccio intorno alle spalle della mia amica. A tutti sembra piacere l'idea, così rimaniamo d'accordo di ritrovarci davanti alla caffetteria verso le quattro. Quando finalmente chiamano i nostri numeri prendiamo le nostre piadine e mangiamo chiacchierando del più e del meno. Una volta finito, usciamo e torniamo a scuola per prendere le nostre macchine, io vado con Sara e Perrie mentre gli altri vanno per conto loro.
G:"Perrie, è tutto il giorno che te lo voglio chiedere. Mi spieghi che cazzo è successo con Zayn?"
P:"Niente di preoccupante. Mi ha spiegato quello che gli sta succedendo ultimamente è abbiamo cercato di chiarire al meglio la situazione."
S:"Quindi tra voi è tutto come prima?"
P:"Sì, diciamo di si."
S:"Bene." Sia io che Sara sappiamo che non ci sta dicendo qualcosa ma per ora, entrambe lasciamo perdere. Arrivate a casa preparo la mia borsa e velocemente scendo le scale tornando in salotto per aspettare le mie amiche. Quando anche loro scendono andiamo all'appuntamento con i ragazzi. Il viaggio in macchina è silenzioso tranne per la musica di sottofondo.

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N:"Non ci capisco un cazzo di questa roba."
W:"Dai amico, fammi vedere almeno ti do una mano." Ecco i momenti in cui posso dire di essermi trovata un gran bel pezzo di figo come ragazzo, e pure intelligente. È bellissimo mentre si concentra, gli si forma la rughetta fra le sopracciglia e sembra più giovane di quanto non sia già. Passiamo tre o quattro ore di intenso studio misto a tanti caffè e diverse cioccolate calde, ogni tanto qualche lamentela da Niall che non capiva qualcosa e Will che puntualmente offriva il suo aiuto. Di tanto in tanto Will si avvicinava a me per darle un bacio sulla guancia o sul collo. Fatto sta che quando finiamo finalmente di studiare è ora di cena. Quando usciamo dal bar ad accoglierci è la fredda aria londinese e qualche fiocco bianco.
G:"Amo la neve!!!" Esclamo entusiasta.
G:"A Roma è raro che nevichi." Resto per qualche secondo ad ammirare il bianco che attacca al terreno con il braccio di Will intorno ai miei fianchi prima di andare verso Mc Donald per cenare. Ordiniamo e ci mettiamo seduti con il nostro cibo sui vassoi. La cena passa tranquilla, ridiamo quando Niall rimane due minuti con il naso rosso di ketchup, mentre tentava di fare un discorso serio su quanto fossero ingiusti i commessi del Mc, che ti costringono a prendere le cose anche se non le vuoi.
N:"Insomma, un'anima dolce come la mia non sa dire di no." Dice sbattendo gli occhioni.

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Quando usciamo da Mc Donald la neve per le strade è aumentata notevolmente e sono così presa nell'osservare Londra coperta di fiocchi bianchi, che non mi accorgo di una palletta di neve che mi arriva direttamente sulla pancia. Mi riprendo dal mio stato di trance e vedo Harry sbellicarsi dalle risate, così non potendone fare a meno ricambio il gesto. Da lì inizia la guerra. È in quel momento che mi rendo conto di avere i migliori amici che potessi chiedere. Amici con cui poter fare sia l'adulta che la bambina. Amici con cui fare le pazzie. Amici da amare e sostenere. Amici che mi fanno divertire e che mi stanno vicini. Niente di meglio.

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