Capitolo 26

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22 dicembre 2:30 A.M.

E:"Tu sei matta. Io non ci penso nemmeno."
G:"Ma allora sei stronzo, fino a qualche ora fa mi puntavi un coltello contro ed ora dici di non volermi toccare. Che problemi hai?"
E:"No. Non lo chiamare. Si arrabbierebbe soltanto e non è un bene per nessuno dei due."
G:"Come? Chi starei chiamando?"
E:"Lui, è lui che vuole fare questo, io non ho mai voluto. Non ti voglio fare del male ma lui lo farà. Tu mi piaci, non voglio che lui ti faccia del male." Mi avvicino a lui e gli prendo il viso fra le mani, lui cerca di non guardarmi negli occhi e di sottrarsi al mio tocco. Lo tengo fermo e richiamo la sua attenzione.
G:"Ehi, Evan guardami, sto bene, devo solo trovare il modo di uscire di qui, devi trovare le chiavi delle manette, poi puoi venire con me, qualunque persona di cui tu stai parlando non ci troverà, Will e i miei amici ci aiuteranno."
E:"Tu non capisci" urla allontanandosi "Tu non capisci che è una lotta senza fine, sono anni che cerco di trovare una soluzione ma sono sempre al punto di partenza. Vince sempre lui." Inizio a preoccuparmi ma se non mantengo la calma potrei veramente non uscire viva da qui. Evan continua a camminare avanti e indietro parlando fra se e se.
G:"Adesso mi aiuti a cercare quella chiave, una volta fuori da questo posto mi racconterai quello che ti sta succedendo e chi è quel lui di cui hai tanta paura." Cerco di avere il tono più calmo possibile, evitando di far trasparire tutta la paura dal mio tono.
E:"V-va bene" balbetta "cerco quella chiave, però dovrai fare quello che dico io. Se ti dico una cosa, sarà quello, non fidarti di me solo quando noti qualcosa di diverso nel mio sguardo. Ci siamo capiti?" Annuisce incapace di rispondere, mi metto seduta a riflettere sulle parole che ha appena pronunciato, mentre lui esce dalla porta per andare non so dove, credo di essere in un capanno, quindi non possiamo essere in città, non c'è abbastanza rumore e l'aria è fresca e pulita. Siamo in campagna. Quindi se sono in un capanno, deve esserci una casa. Ecco dove è andato Evan.

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E:"Eccomi" entro con l'affanno, mi metto subito dritta, non mi sono nemmeno resa conto di essermi addormentata.
G:"Perché diavolo ci hai messo così tanto?"
E:"Sai, se la chiave sta nel cassetto della scrivania del tuo capo non è proprio semplicissimo non farsi notare eh." Sospira frustrato.
G:"Hai ragione, scusa, ora però levami questi cosi dai polsi." Quasi non faccio in tempo a finire la frase che dei forti rumori rompono la quiete della notte.
G:"Che cazzo è stato?" Non entrare nel panico Giorgia, stai calma. Cerco di tranquillizzarmi. Evan corre verso di me e mi toglie le manette.
E:"Finalmente." Ringhia "ora, dammi retta, ti ricordi quello che ti ho detto? Che devi fare quello che dico io?" Annuisco mentre alcune lacrime cominciano a farsi spazio sulle mie guance.
E:"Ehi guardami" tenta, alza il mio mento con entrambe le mani e mi guarda attentamente negli occhi. "Ehi, senti ti voglio forte okay? Non piangere, in questo momento non ti è permesso." Fa una pausa. "Dobbiamo combattere." A quelle parole il mio respiro si spezza. Io non so combattere, quando si accorge dell'incertezza nei miei occhi riprende a parlare.
E:"Non sai combattere vero? Okay, io ti copro le spalle mentre tu scappi." Sto per controbattere ma mi interrompe prima che io possa parlare. "Si fa come dico io." Annuisco titubante mentre mi alzo e lo seguo verso la porta.
E:"Pronta?" Lascio un sospiro.
G:"Pronta." Apre la porta lentamente prima di guardare fuori. Gli spari non sono cessati dal primo che abbiamo sentito. Appena metto piede fuori dal capanno, quello che appare davanti ai miei occhi è uno spettacolo spaventoso, ragazzi che urlano indicazioni, spari Niall che corre dietro una macchina. Aspetta, Niall? Se lui è qui ci deve essere anche Will.
E:"Vai dietro a quel muretto appena te lo dico io." Non aspetta una risposta che si sporge ed inizia a sparare.
E:"Vai, corri." Inizio a correre per andare al riparo, una volta arrivata dietro ai mattoni inizio a gattonare in modo silenzioso. Mi fermo dopo dieci metri per prendere fiato e metabolizzare quello che sta accadendo intorno a me. Non so dove devo andare o cosa devo fare. La paura cresce dentro di me. Poi uno sparo. Troppo vicino. Guardo ovunque per capire da dove possa essere prevenuto ma appena alzo lo sguardo vedo qualcuno cadere a terra ed un'altra figura correre verso di me. Cerco di alzarmi ma le mie gambe sembrano non reggere il peso del mio corpo. Due mani mi afferano le spalle e mi spingono verso il muretto. Sto per urlare ma quando alzo lo sguardo ed i miei occhi incontrano quel blu penetrante tutto quello che riesco a fare è buttarmi fra le sue braccia.
W:"Finalmente ti ho trovata, devi andare via da qui." Cerca di allontanarmi da lui ma lo tengo stretto.
G:"Tutti dobbiamo andare via da qui." Un urlo mi fa paralizzare sul mio posto.
G:"Evan" urlo "Will, Evan mi ha aiutata ad uscire da lì, ti prego dobbiamo aiutarlo." Sento le lacrime uscire dai miei occhi ma mi sbrigati ad asciugarle mentre Will mi guarda senza parlare.
W:"Deve essere stato lui a dirci di venire qui. Lo troverò stai tranquilla. Ryan." Urla "Vieni qui." Vedo Ryan correre verso il muretto e scavalcarlo velocemente. Appena mi vede rilascia un respiro ma subito riprende la concentrazione guardando Will.
W:"Stai con lei, appena torno qui andiamo via. Se non torno entro un'ora, portala a casa." Il mio cuore affonda alle sue ultime parole.
G:"Vedi di tornare intatto." Lo minaccio prima che lui si impossessa delle mie labbra per poi correre dagli altri.

Will's Pov

Appena l'ho vista ho ricominciato a respirare. Quando mi è arrivato il messaggio con l'indirizzo ho subito chiamato gli altri. Ora devo sbrigarsi a trovare quell'Evan e portare i miei uomini via da qui. Continuo a chiamare il ragazzo finché non sento urlare il mio nome da Liam. Corro verso di lui e lo trovo con un ragazzo che zoppica.
E:"Mi cercavi?"
W:"Si, Giorgia mi ha detto quello che hai fatto, ti ringrazio ma ora dobbiamo andare via da qui."
L:"Louis e Zayn stanno nella parte est insieme ad Harry e Niall, Justin stava dietro di me fino a poco fa, Ryan non lo trovo."
W:"Ryan sta con Giorgia, manca Justin."
J:" Eccomi, ho chiamato gli altri." Si avvicinano tutti continuando a sparare. Iniziamo a correre verso le macchine ma prima io vado da Giorgia e Ryan. Vedo Giorgia che urla e Ryan che si sta picchiando con un bastardo. Sparo al figlio di puttana su una gamba e faccio cenno ai due di correre verso le macchine. Quando ci ritroviamo tutti entriamo nelle macchine.
X:"Non finisce qui Herondale. Mi prenderò tutto quello che hai."

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Scusate se il capitolo è corto e se non aggiorno spesso, spero che il capitolo vi piaccia.😘😘

The Shadow Inside MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora