Speciale "Sara e Niall"

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Sara's Pov
S:"Ho paura."
N:"Di cosa?" Siamo sdraiati sopra il tetto di un palazzo, sono ormai due ore che siamo qui. Londra di notte è bellissima ma la cosa più bella è stare qui con il suo braccio intorno alla mia vita.
S:"Che un giorno tutto possa finire." Ammetto. Ormai lui è entrato a far parte della mia vita e vederlo andare via sarebbe troppo doloroso.
N:"Non devi averne, non te ne darò motivo. Ti amo e questo non credo possa cambiare. Mi hai completamente stregato e non credo ci sia via d'uscita, o semplicemente non voglio trovarne una." Incrocio le nostre gambe portando ancora più vicini i nostri corpi. L'aria fredda di Londra non ci tocca minimamente.
S:"Non so, è solo che mi sembra tutto così perfetto che ho paura di vedere tutto infrangersi."
N:"Non voglio che tu pensi che questo possa accadere, non tutto ciò che è bello deve svanire. Magari ci sposeremo ed avremo dei  bambini, un maschio ed una femmina, lui proteggerà la sua sorellina e noi potremo dire di avere due bambini splendidi e di averli cresciuti al meglio. Lui si chiamerà Alex e lei Sophie"
S:"Sono dei bei nomi, mi piace pensare a noi in futuro. Mi da una certa sicurezza del fatto che noi siamo fatti per stare insieme."
N:"A me piace guardarti mentre le luci delle stelle ti illuminano. Con Londra che non si spegne neanche di notte. Con l'istinto di baciarti ogni volta che ti guardo."
S:"Allora fallo." Lenatamente si avvicina a me e fa combaciare le nostre labbra. La sua lingua che rincorre la mia, il suo solito sapore di menta ad accogliermi. Il bacio è lungo e lento, diverso dal solito, sembra quasi che nessuno dei due si voglia più staccare. C'è desiderio, amore e speranza, tutto racchiuso in un groviglio di labbra e passione. Quando ci allontaniamo per riprendere fiato, lui poggia la sua fronte contro la mia, gli occhi ancora chiusi. Mi da un ultimo bacio a stampo prima di tornare a guardare le stelle.
N:"Sai cosa?" Alzo lo sguardo inontrando i suoi occhi. Nego con un cenno della testa.
N:"Mi sono reso conto di non sapere le cose più semplici su di te, le cose che ti hanno formata e che ti formano tutt'ora." Lo guardo confusa e lui tenta di spiegarmi.
N:"Prima di trasferirmi qui, vivevo in Irlanda, lo sai. Ecco, lì facevo volontariato in ospedale, facevo compagnia ad alcuni bambini malati terminali, li facevo ridere. Tra quei bambini ce n'era una in particolare a cui mi sono affezionato, grande errore visto che era affetta da un cancro ai polmoni. Si chiamava Sophie." Fa un piccolo sorriso, ed io capisco che il nome che vuole dare a sua figlia è quello per un motivo.
N:"Andavo a trovarla tutti i giorni. Non facevo neanche più volontariato si può dire. Andavo solo da lei, non so perché ma qualcosa in quella bambina mi colpiva. Forse la voglia di non dare soddisfazione alla morte. Un giorno mi disse che lei sapeva di dover andare insieme agli angeli e che da lì mi avrebbe protetto, mi ha anche detto di volersi godere ogni secondo dei suoi ultimi giorni nella magia che è il mondo. A colpiti è stata la sua forza, una bambina di otto anni che ti dice queste cose... mi ha insegnato così tanto. Un giorno mi disse di voler conoscere le cose più importanti di me. E con importanti intendeva le cose a cui gli altri non prestano attenzione, così mi ha proposto un gioco. Il gioco delle dieci domande. Mi ha chiesto qual'è il mio colore preferito, qual'è il numero che mi piace di più. Poi mi ha chiesto se mi sarebbe mancata, capii che era questione di tempo prima che mi lasciasse. Era così bella, una bambina eccezionale, una delle più belle, simpatiche, dolci e forti che io abbia mai visto. Dopo una settimana il suo cuoricino ha smesso di battere e si può dire che in quel momento, nel momento in cui lei ha smesso di respirare io ho smesso di vivere, cominciando così a sopravvivere. Il colpo è stato duro, sono stato con lei per circa un anno. I giorni dopo la sua morte erano insopportabili, dopo un mese decisi di venire qui. Poi sei arrivata tu e la mia vita ha ripreso ad essere tale, non era più sopravvivenza. Tu me la ricordi molto. Sei bella, ostinata e forte. Dopo di lei non ho mai più fatto quel gioco, forse perchè era una cosa solo nostra, o forse perché non mi importava più conoscere gente nuova fino in fondo. Però oggi voglio giocare con te." Lacrime e lacrime rigano il mio viso in questo momento, lo guardo mentre osserva le stelle, ciò che mi ha raccontato mi fa solo capire di più che splendido uomo sia. Lo amo ed il fatto che lui abbia un cuore così grande me lo fa amare solo di più.
N:"Quindi, qual'è il tuo colore preferito?" Ed è quando si gira a guardarmi e mi fa quella domanda so che il mio posto è qui con lui e non potrebbe essere altrimenti.

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Scusate se il capitolo è corto ma a me piace e allungarlo mi dispiaceva visto che magari si sarebbe rovinato. Spero comunque che vi sia piaciuto, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate. A me veniva da piangere mentre scrivevo il racconto di Niall. Sophie.

A presto ragazzi, un bacio grande. E ricordate.
"All stories are true."

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