CAPITOLO 10 "Memoria e Segreti"

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Come se non bastasse questo stronzo viene pure a scuola mia. So che non accadrà, ma spero che non mi si avvicini. Sento che devo raccontare tutta la verità a Will ma ricordare fa male, non voglio immaginare come potrebbe essere parlarne con lui, che mi guarderebbe con quegli occhi azzurri pieni di pena e rabbia. Non lo sopporterei. Sara ed io passiamo tutta la lezione in silenzio, io a scarabocchiare sul mio blocco appunti, lei passa il tempo ad alternare lo sguardo da me a Justin. Quando finalmente finisce la lezione sfrecciamo verso i nostri armadietti con la speranza di non incontrare quel ragazzo. Arrivate ai nostri armadietti cambiamo i libri per la prossima ora, Sara mi saluta velocemente per andare alla lezione di classico mentre io mi prendo un po' di tempo per sistemare quello che, tutto sembra, tranne che un armadietto. Ora ho canto, finalmente vedo Will, devo dirgli del nuovo arrivato. A distrarmi dai miei pensieri sono due mani che si posano sui miei fianchi, mi rilasso al contatto, mi giro per dare un bacio a Will e mi ritrovo davanti due occhi color nocciola. Mi allontano velocemente da lui con uno sguardo preoccupato e triste. Lui sembra accorgersene perché i suoi occhi si addolciscono.

J: "Ehi piccola, che hai? Sembri spaventata."

G: "Tu- tu sei pazzo." Perché cazzo sto balbettando. Prende la mia mano con fare affettuoso ma la ritraggo subito dopo. Ne sembra sorpreso e ferito.

J: "Giorgia, ma che hai, non mi ami più?" Sembra come se lui si fosse dimenticato di tutto quello che ha fatto.

G: "Justin, noi non stiamo più insieme. Non dopo quello che hai fatto." Cerco di parlare il più tranquillamente possibile. Lui sembra non prendere bene la notizia della nostra rottura perché posso vedere delle lacrime accumularsi nei suoi occhi. Sembra anche molto confuso.

J: "Cosa dici? Io non ricordo niente. Mi ricordo solo che sei andata via da me per inseguire il tuo sogno. Non mi ricordo di averti fatto nulla." Mi sta cominciando a preoccupare questa cosa.

J: "Ora sono qui, con te, per te, per poter stare insieme."

G: "D- devo andare a lezione Justin, ci vediamo." Corro verso l'aula di canto ripensando agli avvenimenti di poco fa. Cosa diavolo pensa di fare? Non ci credo che non ricorda niente. Non può aver dimenticato. Quando arrivo davanti all'aula busso ed entro.

P: "Come mai in ritardo Giorgia?" mi chiede gentilmente la prof. Non faccio mai tardi alle lezioni e, sicuramente, non le salto inutilmente.

G: "Mi scusi, ho avuto un problema." Annuisce ed io vado verso il mio riccio preferito. Che si avvicina per darmi un bacio sulla guancia.

W: "Cosa è successo tigre? Non sei mai in ritardo, tu sei una santarellina." Sussurra. Sposto il mio sguardo dalla professoressa a Will. Ha gli occhi fissi su di me, leggermente socchiusi.

G: "Abbiamo un nuovo ragazzo a scuola." Affermo un po' preoccupata sia da Justin sia dalla reazione che potrebbe avere Will. Il riccio annuisce per incitarmi a continuare e così faccio.

G: "Non dare di matto. Justin si è trasferito in questa scuola." I suoi occhi diventano più cupi, stringe i pugni lungo i fianchi, la sua postura diventa tesa.

J: "L'hai visto? Ti ha fatto del male?" sento la rabbia e l'ansia nella sua voce.

G: "No Will, stai tranquillo. Non succederà niente. " Sussurro, ma non ci credo neanche io alle mie parole. Lui annuisce ma non sembra essere convinto. Torniamo a seguire, se cos si può dire, la lezione. Facciamo un po' di respirazione e vocalizzi. A fine lezione l'insegnante ci assegna una canzone da portare fra due lezioni. Le ore successive passarono velocemente, contando che mi mancavano solo due ore poi sarei potuta andare a casa. Will ha deciso di non proseguire le sue lezioni per accompagnarmi a casa, da quando ha saputo di Justin non mi ha lasciata un secondo da sola. Se lui non poteva esserci lasciava qualcuno con me. Il tragitto in macchina lo passiamo a cantare le canzoni che trasmettono alla radio. Guardo Will che canta mentre fissa attentamente la strada. La sua bocca che emette suoni bellissimi. Non stona mai. La vena sul suo collo si gonfia quando ci sta una nota lunga da mantenere. Non mi accorgo di quanto tempo passo a guardarlo finché lui non mi riporta alla realtà.

W: "So di essere bello tesoro, così però mi imbarazzi." Dice con quel ghigno sul viso. Cerco di trattenere un sorriso con scarsi risultati, le mie guance si colorano di rosso.

W: "Mi piace il modo in cui arrossisci per tutto quello che dico." La frase non fa altro che peggiorare la situazione sulla mia faccia.

G: "Falla finita." Dico ridendo leggermente. Quando arriviamo a casa mia entriamo e posiamo le cose in camera mia. È una stanza spaziosa, il letto non è matrimoniale ma neanche singolo, ci sta un armadio non troppo grande, uno specchio proprio vicino all'armadio, ci sta la scrivania spaziosa con una piccola libreria dove tengo i testi di scuola. Nella camera ci sono vari scaffali, su una parete libera, che formano una specie di scala. Su ogni scaffale ci sono i miei libri preferiti e i vari gadget, come per esempio tutta la saga di Shadohunters con la frusta di Isabelle e altri oggetti. Vicino al letto ho il comodino dove sta una lampada e due cornici. Sulla parete dietro al mio letto ci sono delle foto. È una stanza accogliente. A rompere la mia catena di pensieri sono le labbra di Will che premono sulle mie, rispondo al bacio che non è uno di quelli dolci e appassionati, ma è forte e pieno di desiderio. Le mie mani vanno direttamente nei suoi capelli tirandoli leggermente quando Will morde il mio labbro inferiore. Li tiro ancora quando lascia dei baci lungo la linea della mascella e del collo, provocando un piccolo gemito da parte sua. Il suono più bello che io abbia mai sentito. Sorride sul mio collo prima di lasciarci dei baci. Lo posso sentire sorridere quando involontariamente un gemito lascia le mie labbra. Subito divento rossa. Will riporta le sue labbra sulle mie facendo scontrare le nostre lingue. Sposta le sue mani dai miei fianchi alle mie gambe, poco sotto il sedere. Mi solleva per poi posarmi sul letto. Lui sopra di me mantenendosi sui gomiti. Sono talmente presa del momento che quasi non mi accorgo del mio telefono che sta squillando. Interrompo il bacio nonostante le lamentele del riccio che si trova ancora sopra di me. Le sue labbra leggermente gonfie e più rosse del solito, i suoi capelli disordinati. Rispondo al telefono mentre lui continua a lasciarmi dei dolci baci su tutta la faccia.

G: "Pronti?" cerco di mantenere la mia voce ferma.

S: "Giorgia sono Sara, ti volevo dire che i ragazzi vengono a pranzo da noi." Mi ha chiamata per questo? Lei mi ha seriamente chiamata per questo? Non ci posso credere.

G: "Va bene, a dopo." Non aspetto la sua risposta e riattacco.

W: "Spero fosse importante." È troppo buffo, non riesco a trattenere un sorriso.

G: "Mi voleva solo dire che vengono a pranzo anche i ragazzi. Che ne dici di andare a fare la coreografia per moderno?" sembra deluso dalla mia proposta ma non posso farci niente fra tre giorni dobbiamo portare il passo a due per la lezione di moderno ed io non intendo fare una figuraccia.

W: "Proprio ora?" fa gli occhi da cucciolo.

G: "Proprio ora." Fa il finto offeso e scende dal letto.

W: "Proprio ora." Mi fa il verso ed esce dalla stanza. Io lo seguo ridendo. In corridoio corro e salto su di lui che prontamente mi prende e comincia a correre, con me sulla schiena, per tutto il tragitto verso il giardino. Passiamo 2 ore a montare un po' di coreografia fino a quando non arrivano gli altri con le pizze. Ci mettiamo a mangiare e, una volta finito adiamo in giardino a giocare a pallavolo. Verso le 8 tutti se ne vanno tranne Will a cui ho chiesto di rimanere. Dopo cena le Perrie, Sara ed Aurora vanno in camera mentre io ed il riccio prendiamo un telo e ci stendiamo sotto le stelle. Cominciamo a parlare. Dopo alcuni minuti delle parole si fanno strada verso la mia bocca.

G: "Sei un ragazzo pieno di segreti." Sicuramente non si aspettava che dicessi questa cosa perché si volta di scatto verso di me, subito però riacquista padronanza di se e torna a guardare le stelle.

W: "Tu non sei da meno tigre." Ha ragione. Ma solo in parte, perché io ho un solo segreto, lui non ne ho idea. Poi lo sento parlare di nuovo. Si gira verso di me guardandomi, ricambio lo sguardo.

W; "Facciamo così. Se tu mi dici il tuo segreto, io ti dico uno dei miei a tua scelta."

G: "Ci sto." Sono agitata, non so da dove cominciare, ho paura che mi si spezzi la voce a metà discorso quindi diventi tutto più lungo e angosciante. Ho paura della sua reazione, ho paura di quello che possa accadere in me dopo che avrò raccontato tutto a Will.

G: "Tutto è cominciato due anni fa..."


FINE CAPITOLO

The Shadow Inside MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora