Capitolo 22

43 4 2
                                    

G:"Niall devo dirti una cosa." Ora non posso tornare indietro, il biondo annuisce e mi fa cenno di continuare. Gentilissimo direi.
G:"Ultimamente mi stanno arrivando vari messaggi da un numero sconosciuto..." La sua presa sul volante aumenta ed il suo sorriso svanisce.
N:"E...?" Mi incita a parlare.
G:"E non so cosa voglia da me, ma credo proprio, anzi è sicuro che non voglia niente di buono. Mi controlla, sa quello che faccio, sa i miei spostamenti, sa con chi sono, dove e a che ora."
N:"Cazzo Giò. Dovevi dirmelo prima che ti portassi a cena fuori e ti esponessi così tanto."
G:"Niall, io ho paura, si. Ma non così tanta da smettere di vivere." Da lì cade il silenzio. Metto la mano aperta vicino alla mia gamba e lui poggia la sua sopra la mia facendo intrecciare le nostre dita. Lo facciamo sempre quando ci sono i momenti in cui abbiamo maggiormente bisogno l'uno dell'altra.
N:"Non permetteremo che ti succeda qualcosa. Lo prometto." Io guardo fuori dal finestrino, gli occhi gonfi di lacrime ma non ho intenzione di piangere. Semplicemente incasso il tutto.

Una volta arrivati a casa, dopo un tragitto in macchina del tutto silenzioso, è l'una del mattino. Come previsto tutti sono in salotto, ci stanno aspettando e, quando vedo anche Ryan, capisco il motivo della loro attesa. Io e Niall ci leviamo scarpe e cappotto per poi sederci io per terra ai piedi di Will, che è seduto sul divano, e Niall vicino a Sara e, di conseguenza, vicino a me e Will.
W:"Ora che sono arrivati possiamo iniziare a parlare seriamente di questa faccenda." Mentre Will parla io analizzo la situazione, mi guardo attorno e studio la figura di ognuno dei miei amici. Ci sono tutti, Louis, Perrie, Liam, Harry, Ryan, Sara, Niall e, ovviamente il riccio alle mie spalle, ci sono tutti tranne uno. Zayn.  I miei amici sono così seri, preoccupati, credo di essere quella che la sta prendendo più alla leggera, anche se non dovrei, ma che ci posso fare se sono fatta così. So che è una cosa pericolosa ma non riesco a realizzare un fatto finchè non accade qualcosa di concreto, in questo caso spero di non realizzare mai.
W:"Tutti sono al corrente della situazione, quindi l'unica cosa da fare è tenerti d'occhio mentre io ed i ragazzi cerchiamo di capire chi è lo stronzo che si diverte a fare questi giochetti con la mia ragazza. Tutti d'accordo?" Tutti annuiscono ed io rimango in silenzio dopo qualche minuto di conversazione, sempre su questo argomento non ne posso più, mi alzo e vado in camera, con un'espressione neutra e tutti gli occhi puntati su di me. Salgo le scale e vado in camera mia, mi spoglio per poi infilarmi il pigiama e mettermi sul davanzale sotto la finestra a guardare fuori, quasi non mi accorgo della porta che si apre, poi qualcuno si siede affianco a me e ci copre con una coperta, mi porge una tazza di cioccolata calda e ne tiene una per se. Sara. Ce ne stiamo in silenzio per un po', poi parla.
S:"Domani ce ne andiamo fuori io e te, che ne pensi? Ci prendiamo una pausa da tutto questo." Mi giro a guardarla, il suo sguardo fisso sulla luna fuori dalla finestra, è bellissima e sembra, e sottolineo sembra, serena mentre mi fa questa proposta. Semplicemente annuisco e ritorno a guardare il panorama, guardo le luci degli addobbi natalizi e la luce della luna, osservo le strade di Londra, immagino me con i miei amici in un bar al centro a prendere qualcosa di caldo da bere mentre ci facciamo delle risate. Quando ormai si fanno le due Sara mi lascia un bacio sulla guancia e mi augura la buonanotte, io ricambio ma non mi muovo dalla mia postazione. Poco dopo entra Will e mi viene incontro, sposta la tazza di cioccolata ormai finita sul comodino e si avvicina a me. Prende le mie mani e mi porta verso il letto, mi sdraio e lui fa lo stesso, circondandomi la vita con le sue braccia, la mia schiena contro il suo petto, riesco a sentire il ritmo del suo respiro e decido di farmi cullare da questo.
W:"Buonanotte amore mio. Sei al sicuro con me." Queste sono le ultime parole che sento prima di cadere in un sonno profondo con un lieve sorriso sulle labbra all'idea delle braccia di Will come riparo. Lo amo, Dio se lo amo.

Il giorno dopo mi sveglio con un braccio di Will sulla mia pancia, mi giro a guardare il riccio al mio fianco. Le labbra socchiuse, la poca luce che entra dalle persiane chiuse lo rende ancora più bello. Osservo la mascella, le labbra, il naso, tutto. Dopo poco le sue palpebre iniziano ad aprirsi lasciando spazio a quegli occhi azzurri in cui potersi perdere.
G:"Buongiorno." Sussurro vicino al suo orecchio, lui si gira lentamente e poggia le sue labbra sulle mie.
W:"Buongiorno tigre."  Sorride. Il suo sorriso si allarga e non è buon segno. Non faccio in tempo a dire niente che lui mi si butta praticamente sopra ed inizia e stiracchiarsi facendo tutti versi strani. Mi sta schiacciando. Quando si toglie di mezzo fa la faccia da innocente ed io la finta offesa. Dopo un po' non gli piace il gioco e comincia a farmi il solletico ovunque. Potrei seriamente ucciderlo oggi. Le nostre risate risuonano nella camera. Smettiamo di ridere quando sento delle urla provenire dal corridoio.
P:"Falla finita. Levati. La puzza di alcol si sente lontano un miglio. Invece di migliorare torniamo indietro." Quando sento la voce di Perrie mi viene una stretta allo stomaco.
P:"Non mi toccare." Urla. A quel punto non posso fare altro che uscire e trovarmi davanti uno Zayn che a malapena si regge in piedi e Perrie che piange, le mani di lui su di lei, la stretta è forte e la mia amica prova a liberarsene.
G:"Zayn levale le mani di dosso." Non lo fa, anzi aumenta la stretta e Perrie si fa uscire un piccolo verso di lamento. Mi avvicino velocemente mentre Will raggiunge la porta della camera.
G:"Ho detto di levare quelle cazzo di mani." Urlo. A questo punto sono tutti in corridoio e guardano la scena poi Will stacca Zayn da Perrie che si accascia contro di me. Zayn sbarella e si libera della stretta dei ragazzi.
Z:"Fanculo." E se ne va con fatica. Io e Sara portiamo la nostra amica in camera e piano piano si addormenta. Ha bisogno di riposare. Usciamo dalla camera e Sara inizia a parlare.
S:"Povrina, che gli sarà preso a Zayn per fare una cosa del genere?!"
G:"Non lo so." Semplicemente non trovo le parole per esprimere tutto il disgusto che provo. Ci avviamo verso la cucina.
S:"Tu come ti senti?"
G:"Bene e tu?" Forzo un sorriso.
S:"Bene. Allora facciamo colazione, ci prepariamo ed usciamo, che ne dici?" Annuisco e lei cammina più velocemente aggiungendo da lontano.
S:"A me non puoi mentire Giorgia. So quando dici le stronzate." E se ne va lasciandomi da sola con i miei dubbi su chi possa mai essere quella persona che si è impossessata del corpo della mia migliore amica.

La colazione si è svolta in assoluto silenzio, solo una volta abbiamo parlato, per dire di non farci vedere sconvolti dalla nostra amica ma di starle vicina ed aiutarla.
Una volta finito di fare colazione io e Will saliamo in camera, apro l'armadio mentre lui si sdraia sul letto e fissa il soffitto. Passano cinque minuti e la mia posizione non cambia, guardo i vestiti ma penso a tutt'altro.
W:"I vestiti non si sceglieranno da soli, lo sa vero?" Mi giro a guardarlo.
G:"Lo so, solo che non ho la più pallida idea di cosa mettermi e non ci sto neanche pensando sinceramente." Si alza dal letto e viene verso di me. Mi abbraccia per poi darmi un bacio fra i capelli. Mi scansa dolcemente e si mette davanti all'armadio. Prende un paio di jeans neri, una canottiera lunga, bianca ed una felpa nera.
W:"Ecco, metti questi." Alterno lo sguardo tra lui ed i vestiti, ha stile e non ci ha messo nulla a scegliere i vestiti.
G:"Come diavolo hai fatto?"
W:"Magia. Poi addosso a te sta bene tutto." Arrossisco leggermente ed iniziò a cambiarmi sotto gli occhi vigili di Will che mi osserva attentamente. Infilo i miei anfibi neri e prendo lo zainetto di pelle nero.
W:"Appunto." Mi da uno schiaffetto sul sedere ed insieme a me scende le scale per raggiungere Sara in salone. Salutiamo tutti ed usciamo.
S:"Ma che hai fatto per metterci così tanto a prepararti? Di solito sono io quella lenta."
G:"Scusa non sapevo cosa mettermi, alla fine ha deciso Will." Ridacchia. Poi mi guarda.
S:"Ah, non stavi scherzando." Questa volta ridacchiò io.
G:"No, per niente." Dopo essersi ripresa dal momentaneo shock entriamo in macchina, oggi guido io. Andiamo verso il centro e ci mettiamo a fare un po' di compere, ridiamo e scherziamo, per un po' lasciamo fuori tutti i problemi che abbiamo, è un momento perfetto, sembra quasi un film. Posso immaginarmelo, noi due che ridiamo mentre facciamo shopping con, come sottofondo, una canzone movimentata, come Shut Up And Dance. Amo quella canzone. Ad interrompere i miei filmino mentali è Sara.
S:"Ho fame e voglia di cinese/giapponese. Andiamo."
G:"Si signora." Fingo una marcia ed iniziamo ad andare verso il ristorante.
Il pranzo passa tranquillamente fra una chiacchiera e l'altra, tra un boccone ed un sorso d'acqua. Continuiamo la nostra uscita a fare le cretine per la città, ci fingiamo turiste e mangiamo di tutto e di più. Ci facciamo foto con gli sconosciuti e cantiamo a squarciagola quando incontriamo un tizio troppo bravo che canta per strada. È bellissimo passare del tempo con Sara, riesce a mettermi di buon umore, sempre. Quando torniamo il camino è acceso e tutti sono sul divano o per terra a chiacchierare con una tazza di cioccolata in mano.
G:"Perrie?"
W:"Si sta riposando un po'" annuisco e raggiungo gli altri insieme a Sara, do un bacio a Will e guardò mentre la mia amica fa lo stesso con Niall. Sono veramente carini insieme. Ordiniamo delle pizze e la serata continua così. Io passo la maggior parte del tempo ad osservare i miei due amici più stretti. Non avevo mai notato realmente quanto si amassero, si può vedere da come lui guarda lei è da come lei ricambia lo sguardo. Sono dolcissimi.


The Shadow Inside MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora