Capitolo 18.

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Capitolo dedicato a EleonoraDamiano che è stata obbligata a iniziare a leggere questa storia, ma alla fine le piace davvero. Lo so. Ciao tata xx

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"Io non ti amo." mi stacco da Louis, guardando per terra.

Tutte quelle poche certezze che avevo, ridotte in frantumi in un attimo.

Una frase.

"Certo." non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, spostando la mano dalla sua.
"Come ho fatto anche soltanto a pensare che mi amassi? Dopo tutto quanto"

Rido amaramente cercando di non piangere.

"Non è quello che intendo"
"Ti prego sta' zitto-" alzo l'indice nella sua direzione, dandogli le spalle.
"No, fammi parlare" mi gira verso di lui e mi perdo in quegli occhi chiari che ha.

"No Louis io non capisco.
Cosa pensi di fare, allora?
Perché siamo qui?"

Mi passo una mano tra i capelli, consapevole che il mio cuore si sia spezzato e sia in mille pezzi da qualche parte sul pavimento.

"Io... Non ti amo perché sono egoista."
Si spettina il ciuffo, io aggrotto le sopracciglia.

"Io ti voglio, Maddy. Se ti amassi vorrei il meglio per te, quindi ti direi di fare ciò che ti rende felice. Invece voglio solo che tu stia con me" mi prende per i fianchi.

Sospiro, lasciandomi trascinare dalle sue braccia.

"Io sono sbagliato per te"
"Anche tu potresti avere di meglio, di me" ribatto
"Ad esempio? Ashley? Ti prego, Maddy. Io voglio solo te." Sussurra.

"Ti amo in un modo sbagliato."
"Anche io, tanto" rispondo prima di far rincontrare le nostre labbra.

"Domani dopo scuola ci vediamo?" mi chiede ad un passo dalle mie labbra mentre riprende fiato.
"Certo" gli sorrido e lo bacio di nuovo, sentendone il bisogno.

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"Eccomi" chiudo la porta di casa di Louis, guardandomi in torno e non trovandolo, stranamente, ad accogliermi con un sorriso.

Appoggio lo zaino di fianco alla porta iniziando a cercarlo.

"Louis?" Lo cerco in cucina, in salotto, sulla veranda e in tutte le stanze di sotto.

"Louis!" Ripeto alzando la voce per farmi sentire.

Niente.

Percorro le scale entrando in camera sua.
No.

"Louis ma dove cazzo-"
Mi interrompo sentendo la sua voce in bagno, con il rumore dell'acqua.

Sta cantando sotto la doccia.
Riconosco che sta cantando Stand Up, la vecchia canzone che tanto gli piace.

Non posso fare a meno di immaginarmi lui lì, sotto l'acqua, che con le mani si tira indietro i capelli mentre dalla sua bocca escono suoni angelici.

Mi appoggio alla porta del bagno, chiudendo gli occhi ascoltando la sua voce: è qualcosa di davvero incredibile.

Il rumore dell'acqua si è interrotto, sarà uscito.

Infatti, sento il suono più vicino mentre continua a fischiettare e cantare sotto voce.

La maniglia inizia a muoversi così mi sposto e aspetto di vederlo.

Deer 2|| Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora