Capitolo 9.

5K 242 45
                                    

Corro verso casa, senza voltarmi verso la sua auto.

"Ti prego dimmi che Sam è in casa, ti prego, ti prego" dico velocemente mentre raggiungo il portone e citofono.
"Ti prego." Sussurro con gli occhi chiusi.

Non mi risponde nessuno.
Sam non è qui.

Tiro fuori il telefono e scorro la rubrica, non sapendo cosa fare.
Sono quasi le tre, chi chiamo?

Improvvisamente fermo il dito sul contatto di Nash, facendo partire la chiamata.

"Hai idea di che ore siano?" dice con voce più roca del solito appena risponde.
"Scusa, lo so. Ma sono rimasta chiusa fuori casa, puoi-"
"Dammi cinque minuti e sono lì." mi interrompe prima di attaccare.

Pochi minuti dopo riconosco la sua macchina accostare davanti al mio palazzo, così lo raggiungo infilandomi dal lato del passeggero.

"Nash-" inizio ma alza un indice.
È ancora mezzo addormentato, mi sento in colpa.
"Non parlare finché non siamo a casa." dice lentamente, gli occhi quasi socchiusi mentre guida verso casa sua.

Appena arriviamo, apre la porta e cammina lungo il corridoio sfilandosi la maglietta.
"Arrivo" dice e io mi siedo sul divano.

Quando torna è visibilmente più sveglio, deve essersi fatto una doccia.

Ha un asciugamano stretti attorno alla vita e delle gocce scorrono lungo il suo addome ancora bagnato.

"Allora. Io sono incredibilmente stanco quindi direi di parlarne doma-" si blocca mentre incrocia il mio sguardo.
"Cosa diavolo ti è successo?" si avvicina a me preoccupato.

Deve aver notato lo stato in cui sono ridotta.

"È stato Tyler?" dice ad un passo da me, mentre stringe un pugno lungo il fianco.
"No, lui non c'entra" rispondo senza incontrare il suo sguardo, "Louis." aggiungo poi e le sue sopracciglia si alzano.

"Vieni qui" mi stringe a se. Mi ci voleva proprio un abbraccio.

"Vuoi parlarne?" mi chiede appoggiando il mento sulla mia nuca.

Scuoto la testa ancora stretta a lui e sento le sue mani percorrermi la schiena, rassicurandomi.

"Fatti una doccia, io ti aspetto di là" indica la sua camera da letto "hai bisogno di dormire."

Mi accarezza una guancia e io gli sorrido riconoscente mentre raggiungo il bagno.

Mi spoglio e lentamente entro nella doccia, l'acqua gelida mi scorre su tutto il corpo.

Mi passo le mani sulla faccia, ripensando a ciò che è successo sta sera.

Quanto avrei voluto risentire la sensazione delle sue labbra sulle mie. Delle mie mani tra i suoi capelli, e le sue strette sui miei fianchi.

Scuoto la testa per scacciare via quei pensieri e finisco di sciacquarmi, soddisfatta che il trucco sia andato via.

Trovo un asciugamano sul calorifero del bagno e lo avvolgo attorno al mio corpo, quando sento bussare.

"È roba di Stacey, l'ha dimenticata qui. Dovrebbe andarti" mi dice Nash porgendomi una maglia a maniche lunghe e dei pantaloncini.
"Grazie" richiudo la porta cambiandomi, per poi raggiungere Nash in camera sua.

È steso sul letto con le mani dietro la testa, guardandomi.

Picchietta due volte accanto a lui e io gattono sul letto fino ad arrivare dove mi ha indicato, e appoggiarmi sul suo petto.

"Buona notte" dice spegnendo la luce e abbracciandomi.

Sono felice che non abbia ritirato fuori l'argomento.
"Buona notte." ricambio.

Deer 2|| Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora