Mi sveglio sopra il mio letto, le lenzuola sono sparse sul pavimento e io indosso ancora il vestito di ieri sera. Dopo il bacio di ieri tutto è andato benissimo, non smetto di pensarci, no, non posso smettere di pensarci, non voglio. Dopo quello Dylan e io siamo rimasti in silenzio e poi mi ha riaccompagnata a casa senza spiccicare parola, un saluto con un abbraccio, un bacio sulla guancia e un grande sorriso hanno reso quella di ieri, la serata più bella di sempre. Mi devo incontrare con Aiden, per parlare, anche se dopo quello che ieri mi ha detto Ethan non l'ho più sentito. Sento il campanello che suona e scendo al piano di sotto con molta lentezza, assonnata guardo il videocitofono ma nell'obbiettivo non appare nessuno, esco in giardino e sbircio fuori dal cancello, sopra il marciapiede c'è un piccolo pezzo di carta piegata, lo prendo e lo apro. Scritto a mano sopra compaiono le parole "Dovrei ucciderti per quello che sai, ma non lo farò, a patto che tu non lo dica a nessuno. -L" Rimango impietrita nel giardino di casa, ammetto di essere terribilmente spaventata, così entro in casa e prendo il telefono. Digito il numero di Aiden e lascio squillare, quando sto per rinunciare una voce esclama:-Pronto?- mi siedo su una sedia con il cuore che batte a mille:Aiden ti prego aiutami!- sussurrò con paura che qualcuno mi possa sentire:-Che succede Erica?- lo supplico di venire a casa mia e lui accetta dicendomi che sta arrivando. Dieci minuti dopo il campanello suona, ho paura, mi avvicino al videocitofono e mi tranquillizzo quando vedo Aiden sulla soglia:-Entra- dico aprendo il cancello, mi assicuro che lo chiuda ed esco dalla porta, aspettandolo sul portico, corro verso di lui in lacrime e lo abbraccio impaurita, lui mi stringe tra le sue braccia, e sento la tensione concentrata sui suoi muscoli. Mi stacco e mi asciugo il viso, gli porgo il foglietto, e lui lo guarda attentamente, poi alza lo sguardo su di me:-Non va bene- dice lui portandomi dentro, guarda fuori e continua:-Hai visto altre persone fuori dalla palestra mentre parlavamo?- chiede continuando a fissare il foglio:-No...- in mente mi ritorna però il ricordo di Ethan che mi dice del problema di Aiden nella sala da ballo:-Però...quando tu sei andato via Ethan mi ha detto che gestire la rabbia quando si era come voi era più difficile...magari qualcuno ci ha sentito- penso a chiunque era intorno a noi o ci stava prestando attenzione ma non mi viene in mente nessun volto conosciuto, Aiden stropiccia il foglio e cammina avanti e indietro:-Non devi dirlo a nessuno- dice grattandosi la testa:-Questo lo avevo capito sai?- dico sarcastica sedendomi sul divano. Aiden si indirizza verso la porta:-Dove vai?- chiedo alzandomi:-Ethan deve imparare a essere più prudente- annuncia aprendo la porta:-Non puoi lasciarmi da sola adesso- dico avvicinandomi a lui:-Torno qui con Ethan, tra cinque minuti- scuoto la testa, non voglio rimanere sola un solo secondo. Aiden sbuffa e rientra in casa, prende il telefono e chiama Ethan, le spiega dove si trova la casa e gli dice di venire subito. Rimette il telefono in tasca e mi fa sedere sul divano in soggiorno:-Allora, noi dovevamo parlare...- dico io incrociando le mani e poggiandoci sopra la testa. Aiden annuisce piano:-Allora beh...io sono un licantropo dalla nascita, come Ethan...i nostri genitori e tutta la nostra famiglia è composta da lupi mannari...alla luce della luna piena noi...- lo blocco e gli mostro l'articolo che avevo trovato in precedenza su internet. Lui legge e annuisce:-Tutto vero- dice con aria stupita. Il campanello suona e io invito Ethan ad entrare, il fratello gli spiega cosa succede e Ethan chiede scusa per la sua poca precauzione, visibilmente dispiaciuto. Aiden poi continua dicendo:-Non c'è scritto tutto però lì...noi licantropi ci dividiamo in tre categorie, Alfa, Beta e Omega. Gli Alfa sono i capi branco, sono più forti e più potenti, i membri del loro branco sono chiamati Beta, e infine gli Omega sono i lupi solitari, senza un branco, forse i sopravvissuti ad una strage del branco.- spiega vagamente, credo incerto sul cosa sta dicendo. Annuisco vagamente stupita e cerco di rimanere calma senza scoppiare in mille domande. Continuo ad annuire e infine mi prendo un po' confusa la testa tra le mani:- Molto bene...- bisbiglio forte guardandoli roteando gli occhi. :-Voi siete...?- domando incuriosita. In coro rispondono:-Omega- annuisco:-Oh...il vostro branco è...morto?- domando con aria triste:-Esatto- rispondono ancora in coro. Mi passano troppe domande per la testa ma solo una esce dalla mia bocca:-Perché non mi uccidete?- insomma io potrei essere un grande problema, se lo dicessi a qualcuno potrei creare il finimondo. Loro si lanciano un occhiata e poi si voltano verso di me:-Noi ci fidiamo di...te- dice Ethan sorridente, con uno sguardo sincero e fiducioso. Sorrido anche io compiaciuta e gioiosa. Rivolgo a entrambi uno sguardo riconoscente, interrotto dallo squillo del mio cellulare:-Erica- dice Dylan. :-Ehi- saluto entusiasta. :-Ti va di uscire?- mi chiede speranzoso, non voglio uscire ma potrei invitarlo a casa, insieme a Aiden e Ethan potremo divertirci no?
:-Vieni a casa, invito anche Aiden e Ethan, possiamo guardare un film- esita un po' a rispondere ma alla fine accetta nonostante si sente che non è del tutto soddisfatto. Prima di poter parlare il mio telefono squilla di nuovo. Alice. :-Alice- rispondo fredda. Logan l'ha lasciata e ora ha bisogno di me? Beh...io non ci sarò. :-Ehi- sento la sua voce leggermente abbattuta. Lei continua la conversazione con scuse e alla fine io cedo alle sue parole e la perdono. Chiudo la telefonata e i due gemelli rimangono in silenzio:-Non ci andava di vedere Dylan?- chiedo imbarazzata:-Per me va benissimo- risponde Ethan strofinandosi le mani. Aiden invece non risponde, sblocca il cellulare e si alza:-Devo andare- annuncia aspettando che Ethan lo segua:-Ethan!- ma lui non si muove e afferma:-Va bene, ci vediamo a casa Aiden- Aiden esce di casa senza aggiungere altro è proprio in quel momento Dylan ci raggiunge:-Ciaoo- esclama entrando in casa, lo abbraccio e ci dirigiamo in cucina:-Aiden ciao!- esclama con meno entusiasmo:-Ethan- lo corregge:-Oh scusa! E tuo fratello?- chiede controllando la stanza con paura di vederlo sbucare fuori. :-Se n'è andato- parlo io cercando un DVD nel mobile della TV. Convinco entrambi a vedere Harry Potter, la mia saga preferita. Ceniamo pizza e ci divertiamo tantissimo poi Dylan accenna alla sua festa e Ethan dice che ci andrà. Dopo la cena Ethan esce di casa e io rimango con Dylan. C'è un silenzio terribilmente imbarazzante, ma poi lui dice:-Allora...ieri è...cioè noi...ci...siamo baciati...e adesso noi...- sta balbettando e io non posso fare a meno di nascondere una risata:-Possiamo non parlarne- dico io. Se è così imbarazzante parlarne meglio non farlo no? Tenta di ribattere ma non aggiunge niente, solo un sorriso, un bellissimo sorriso.
Autrice:
Scusate se il capitolo è corto:'( non è un bel capitolo però mi serviva scrivere queste cose per agganciare poi questo ad altre idee che ho nella mia testolina! Se vi va ditemi cosa ne pensate!
Un dolce bacino,
D.S.
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The Wood||Dylan O'Brien||
FanfictionDopo la morte della madre, Erica si trasferisce insieme al padre, in una piccola città Americana, MysticRivers, nella quale, durante il suo ultimo anno di liceo stringerà un amicizia speciale per lei,quella con Dylan. Quest'ultimo un giorno scompare...