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Dopo aver conosciuto Dylan capisco di non voler restare tutto l'anno da sola, così mi alzo presto e mi preparo nel giro di un quarto d'ora. Esco di casa pronta per conoscere persone ma arrivo a scuola con mezz'ora di anticipo e di conseguenza mi ritrovo da sola su una panchina ad aspettare qualcuno che abbia voglia di conversare con me. Dopo venti minuti di attesa gli studenti iniziano ad arrivare ma nessuno sembra notare la mia presenza, così prendo il telefono e mi metto a giocare a Geometry Dash, un gioco che mi innervosisce parecchio ogni volta che perdo. Mentre continuo a borbottare maledizioni al gioco qualcuno cerca di attirare la mia attenzione parlandomi. Alzo lo sguardo e davanti a me trovo una ragazza che mi guarda sconcertata e divertita. Mi sistemo i capelli e incrocio le gambe, cosa che faccio quando sono in imbarazzo:-Emh...scusa non ho sentito niente di quello che hai detto...- detto così sembra piuttosto antipatico ma non sapevo cos'altro dire. Lei mi guarda e accenna una risata:-Figurati, ti volevo chiedere se potevo sedermi qui.- Annuisco e mi faccio più in là per lasciarle posto sulla panchina. Dopo qualche secondo di silenzio e sguardi imbarazzati io mi decido a parlare, infondo devo fare amicizia no?:-Sono Erica- esclamo porgendole la mano:-Alice- risponde lei. Anche Alice è al quinto anno, ed è nuova, proprio come me. Iniziamo a chiacchierare del più e del meno, ci scambiamo i numeri di telefono e quando suona la campanella entriamo a scuola insieme, ma siamo costrette a dividerci per la prima e seconda ora a causa di diverso orario scolastico. Ci salutiamo e io vado dritta lungo il corridoio. Arrivo in classe, dove trovo un posto in primo banco accanto a un ragazzo che non conosco. Mi siedo vicino a lui e tiro fuori il libro di inglese dallo zaino, inizio a ripassare delle regole sui verbi prima dell'arrivo della professoressa fino a quando una mano non mi da una pacca sulla schiena. Faccio una smorfia di dolore e mi giro dietro me per vedere il cretino che mi ha colpito. Nel banco dietro c'è Dylan che mi guarda entusiasta:-Ciao Erica.- dice felice e abbassa lo sguardo sulle sue mani. :-Ciao.- rispondo secca rigirandomi verso la cattedra. La professoressa entra e inizia la lezione. Mentre va a prendere delle cose in segreteria io decido di attaccare bottone con il mio compagno di banco. Mi giro dalla sua parte e dico:-Ciao, non mi sono ancora presentata...sono Erica.- sfodero un sorriso a trentadue denti e aspetto che lui ricambi. Si gira e sorride imbarazzato:-Piacere Isaac.- risponde. Dopo aver rotto il ghiaccio iniziamo a parlare e dopo la fine della lezione ci dirigiamo insieme verso la classe di Letteratura. Ci sediamo vicini e continuiamo a discutere dei nostri interessi fino a quando alla terza ora mi siedo vicino ad Alice con Isaac dietro di noi.  La mattinata si conclude bene. In un solo giorno ho fatto ben due amicizie, spero solo che durino. Mentre esco da scuola Dylan mi raggiunge:-Ciao.- dice. Questa volta sembra triste, non allegro come la solito. :-Ciao Dylan.- rispondo con un mezzo sorriso. Restiamo in silenzio ma quando sto per entrare a casa lui mi chiede:-Perché mi eviti?- La domanda mi coglie di sorpresa, infatti non so bene cosa rispondere, così dico la prima frase che mi passa per la mente, anche se è stupida:-Io non ti evito.- lui mi guarda storto e abbassa la sguardo per poi rialzarlo verso di me:-No hai ragione, me lo sono immaginato scusa.- dice e se va. Non so perché fa così, infondo però ha ragione, l'ho evitato anche se non era mia intenzione. Lo prendo per un braccio e lo fermo dicendo:-Aspetta aspetta...-lui si gira e rimane zitto:-Hai ragione, ti ho evitato ma non volevo davvero...insomma non so perché non ti ho considerato, ero così impegnata a fare nuove amicizie che non ho pensato a quelle che avevo già fatto...mi dispiace.- mi stupisco delle mie parole, e credo anche di aver fatto centro perché un sorriso si disegna sul viso di Dylan:-Accetto le tue scuse!- dice sorridendo. Quando pensavo di salutare lui aggiunge:-A una condizione...!-si morde il labbro e fa un sorriso malizioso. Io lo fisso ed esclamo:-E qual è questa condizione?- dico sorridendo, le do un colpetto sulla spalla e sbatto il piede sul marciapiede. Dylan ridacchia e dice:-Passo a prenderti alle otto- io mi blocco un momento e apro il cancello, mi aggrappo e chiedo:-E per andare dove?- ma quando mi giro lui si sta già incamminando davanti a me:-Al cinema- urla senza girare la faccia. Entro in casa e nel tavolo della  cucina trovo un post-it con scritto: "Devo lavorare, torno tardi" strappo il foglietto e ordino cibo cinese. Aspetto sul divano e poi mi viene in mente di chiamare Alice. Chiacchere con lei e poi le racconto dell'appuntamento con Dylan. La invito a venire a casa  e lei accetta elettrizzata, mangio e aspetto Alice, ingannando il tempo cucinando dei pop-corn. Il campanello suona e invito Alice ad entrare. Chiacchieriamo e mangiamo qualche snack, e ci conosciamo meglio, le faccio fare un tour della casa e il tempo vola. Papà rientra a casa alle sette, le presento Alice e lui sembra molto contento per la mia nuova amicizia. Mi cambio, indossando un paio di jeans, una canottiera bianca con un teschio messicano e le mie scarpe basse di fiducia. Alle otto mi trovo fuori casa insieme ad Alice ad aspettare Dylan, mi pare di vederlo in lontananza  e così saluto la mia nuova amica e aspetto con impazienza, guardando la scura figura che avanza verso di me. :-Buonasera signorina- esclama Dylan non appena mi vede. Lo saluto, e ammetto di essere felice di passare una serata con lui.

Arriviamo al cinema verso le otto  e mezza, in tempo per vedere un film horror appena uscito, ho un po' paura, lo ammetto, ma non fiato ed entro nella sala. Ci sediamo negli ultimi posti e aspettiamo che il film inizi, Dylan va a prendere dei pop-corn e due bibite che consumiamo prima che si spengano le luci. Dopo ben venti minuti lo schermo si accende e una musichetta inquietante accompagna uno strano logo di film horror. L'inizio non è niente di speciale ma dopo un po' iniziano ad apparire cose all'improvviso e io urlo per gli spaventi, mentre Dylan ride di me in continuazione. :-Finiscila.- gli sussurro per la decima volta. Lui ride ancora e si giustifica:-Mi fai divertire!-

Il film finisce e usciamo dal cinema, io terrorizzata e lui divertito, facciamo un giro al parco e parliamo e scherziamo. Alla fine ci troviamo davanti ad una parete di alberi, un immenso, fitto e cupo bosco inquietante. Rimango a guardarlo e Dylan mi prende il porlo trascinandomi via:-Ma è un bosco?- chiedo, e penso alla stupida domanda che ho appena formulato. Dylan sembrava leggermente spaventato:-Si...si è un b-bosco, è meglio se ci stiamo lontani, non è un p-posto molto...sicuro- torniamo verso il parco senza dire una parola ma quando sento un fruscio dietro di me mi giro di scatto e giuro di aver visto degli occhi brillanti muoversi nell'oscurità. Mi rigiro spaventata ma non dico niente. Dylan mi accompagna a casa, e davanti al cancello rimaniamo un attimo in silenzio imbarazzante:-Mi sono divertita molto...- dico cercando le chiavi di casa nella borsa:-Anche io- dice Dylan allegro. Mentre apro il cancello penso se devo salutarlo con un abbraccio o con una stretta di mano. Così aspetto che lui faccia il primo passo, ma credo che la sua intenzione sia la stessa della mia, quindi lascio da parte l'imbarazzo e dico:-Ciao Dylan, a domani- e lo abbraccio in modo coccoloso. Poi entro in casa e chiudo il cancello salutandolo con la mano e fissandolo fino a quando non sparisce dalla mia vista. Papà mi aspetta sul divano e appena entro mi dice:-Tesoro! Come è andata?- so che muore dalla voglia di sapere ogni minimo dettaglio ma io non cederò e così mi limito a riassumere brevemente il film e la passeggiata. Poi mi metto il pigiama e torno di nuovo in soggiorno, mi butto tra le braccia di papà e mi addormento dopo poco, ripensando a quanto è stata fantastica la mia giornata.

Autrice:

L'abbraccio in modo "coccoloso" è davvero fantastico:') Comunque volevo dirvi che non manca molto all'inizio della storia misteriosa e dolciosa. Spero che la storia vi piaccia!Fatemelo sapere, e se avete qualche consiglio non esitate a farmelo sapere.

Un bacio,

D.S.

The Wood||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora