Sono ormai due giorni che penso con chi poter andare al ballo, vorrei andarci con Isaac, come amici ma Alice era intenta ad andare con lui da prima di me quindi mi sono fatta da parte. Di questo passo andrà a finire che resterò a casa con il mio divano. Sto uscendo di casa quando un ragazzo dai capelli neri mi si para davanti. Lo guardo confusa e lui ridacchia. Cosa vuole? Cerco di oltrepassarlo ma lui si sposta nella mia direzione, vagamente scocciata roteo gli occhi e chiedo:-Hai bisogno di qualcosa?- lui mi sorride, sta cercando di fare cosa, di preciso? Se cerca di fare un sorriso attraente è sulla cattiva strada. Si mordicchia il labbro e dice :-In realtà si...una ragazza per il ballo- io lo guardo così scocciata che diventa rosso e abbassa la testa:-E di preciso, da me, cosa vuoi?- dico scandendo bene le ultime parole:-Vuoi venire al ballo con me?- chiede poi guardandomi negli occhi, io rimango un attimo a fissarlo contrariata e dico:-Ma sei pazzo? Non ho la più pallida idea di chi tu sia e dovrei venire al ballo con te? – detto questo lo oltrepasso ma lui mi afferra per un braccio:-Conosciamoci allora.- la prima cosa che mi passa per la mente per liberarmi di lui è una bugia ma è anche l'unica:-Ho già un accompagnatore, scusa- e me ne vado divincolandomi dalla sua presa lasciandolo impalato a guardarmi andare via. Arrivata a scuola racconto tutto ad Alice e lei ascolta incuriosita, neanche lei sa di chi sto parlando, ma non mi interessa sapere chi è. Lei è stata invitata da un ragazzo che aveva conosciuto tempo fa, si chiama Logan. Ha accettato, considerando il fatto che Isaac non aveva mai accennato al ballo, e così pensava che alla fine sarebbe rimasta sola. Io invece non so ancora che fare, l'unica opzione è aspettare o farmi avanti con qualcuno.
Quando esco da scuola Dylan mi raggiunge come al solito. La prima cosa che mi chiede è se ho trovato un accompagnatore e io rispondo di no. Mentre camminiamo lui mi saluta e ritorna verso la scuola senza dirmi il motivo e io rimango ferma sperando che ritorni indietro. Arrivo a casa, e mangio qualcosa, nonostante non abbia molta fame. I corsi pomeridiani inizieranno a breve e per due volte alla settimana mangerò a scuola! Fantastico! Sono annoiata e così decido di uscire da sola, mi dirigo al porto e poi ai viali alberati, compro una granita alla menta e mi siedo su una panchina in un grazioso parchetto. Ad un certo punto mentre cammino vedo una bambina che gioca con un cagnolino, le sta tirando una pallina che lui ricorre e riporta alla padroncina, ad un certo punto appare un gatto che fa infuriare il cane che parte all'inseguimento del felino. La bambina chiama il suo cucciolo disperatamente ma senza alcun successo, allora io cerco di inseguirlo, dopo svariati minuti di corsa trovo il gatto appollaiato su un muretto. Mi guardo intorno ma non vedo il cane nei paraggi, mi rassegno a tornare indietro quando sento abbaiare. Il suono proviene da non molto lontano così setaccio tutta l'area trovandomi poi di fronte a un sentierino buio in mezzo agli alberi. Mi trovo davanti al bosco, dove l'abbaiare del cucciolo è più forte. Senza pensare alle conseguenze mi inoltro nel bosco seguendo il verso. Dagli alberi fitti non passa un raggio di luce e dopo aver fatto pochi metri vedo a malapena cosa c'è davanti a me, cerco il mio cellulare e accendo la torcia, mi guardo intorno e vicino vedo il piccolo cucciolo impaurito tutto raggomitolato. Lo prendo in braccio e mi giro. Da che parte sono venuta? Non si vede niente, è tutto così buio che non so dove è il piccolo sentiero. Mi rigiro dall'altra parte e sento dei passi che fanno scricchiolare le foglie. Ho la pelle d'oca ma non mi perdo d'animo continuo a camminare senza meta finché una voce non mi fa trasalire, :-E tu?- domanda qualcuno nell'ombra, sbarro gli occhi e urlo più forte che mai. Con il cucciolo ancora in braccio corro da una parte all'altra sentendomi sempre più osservata. Vedo qualcosa brillare in lontananza, ma quando mi dirigo in quella direzione la cosa sparisce. Quando ormai ho perso le speranze riconosco le mie impronte fangose che formano una via, la seguo speranzosa, e carica di paura mi ritrovo nel parco. Riporto il cane alla bambina che è felicissima. Quella è un'immagine che mi scalda il cuore ma che non cambia i fatti. Sono terrorizzata e non smetto di pensare a cosa è successo in quell'inferno di bosco. Torno a casa guardandomi dietro le spalle, e mi rilasso solamente quando sono in salotto, dove credo e spero che niente mi possa spaventare. Pensandoci bene è necessario chiedere a Dylan se sa qualcosa, ma devo aspettare, lui deve pienamente fidarsi di me. La mattina quando vado a scuola incontro Alice con al suo fianco un ragazzo:-Lui è Logan!- esclama lei trionfante. Lui mi fissa quasi sbalordito e io non capisco perché quella strana faccia. Mi presento a mia volta e poi mi dirigo verso la mia classe, con il pensiero di averlo già incontrato. Mi siedo vicino a Dylan che allegro come sempre disegna delle spirali sul suo quaderno. Non posso aspettare tanto, devo chiedergli delle cose...Così scatto e chiedo tutto d'un fiato:-Sai qualcosa sul bosco vicino al parco?- lo vedo irrigidirsi, poi mi guarda e mi dice calmo:-Io so delle cose, ma è meglio non parlarne qui...okay?- annuisco e ammetto nella mia mante che rimango colpita dal fatto che non mi abbia mentito, e ne sono felice. Non lo voglio mettere sotto pressione così cambio argomento:-Ti piace leggere Dylan?- lui sorride e risponde:-Abbastanza...a te non lo chiedo nemmeno, tanto la risposta è si, o sbaglio?- io annuisco paonazza e sorrido. Alla prossima ora devo andare in biblioteca e con una scusa viene anche Dylan. Mentre faccio delle ricerche su alcuni libri vedo Logan che mi fissa attentamente, scuoto la testa nella sua direzione e lui si ritira tra gli scaffali. Chiedo a Dylan se conosce Logan e lui risponde, solo di vista, è da ieri che mi fissa ininterrottamente, solo che non appena me ne accorgo fa finta di niente. Non so cosa ho che non va. Mentre torno a casa Dylan mi dice:-Alle sei passo a casa tua...per parlare...di...beh hai capito!- abbassa lo sguardo sul marciapiede e io noto la tua tensione. Annuisco e continuo a camminare silenziosamente. Quando siamo difronte al cancello di casa mia lo saluto e lui mi ferma:-Ti...devo chiedere una cosa- sorride nervoso e io lo incoraggio a parlare:-Al ballo...con chi ci vai?- domanda teso e nervoso. Sta per succedere? Sta per invitarmi al ballo? Io cosa dovrei rispondere? Prima di giungere a conclusioni affrettate rispondo alla sua precedente domanda:-No con nessuno...- lui annuisce e dice:-Bene...nemmeno io, però vorrei invitare una persona ma non so se accetterà...- sta parlando di me? Non so perché ma spero vivamente di si, voglio andare al ballo con Dylan! Così lo incoraggio a farsi avanti e lui prende la carica ed esclama:-Hai ragione! Domani chiederò a Maia se viene con me al ballo- io non avendo realizzato la frase, ancora tra i miei sogni dico:-Sii Dylan!- e poi assumo una smorfia sorpresa e aggiungo:-C-cosa?- che stupida che sono, mi sono illusa come una sciocca, e ora ci sono rimasta così male che sto per piangere. Una lacrima mi riga il viso e Dylan mi chiede preoccupato:-Ei ei, va tutto bene?- io non gli rispondo ed entro in casa piangendo come una fontana. Sono solo una stupida, mi ripeto. Non so perché, non dovrei sentirmi così se per me Dylan è solo un amico, insomma mi ci sono affezionata tanto in poco tempo ma questo non vuol dire niente. O forse...no no, niente di niente, soprattutto per lui ma... per me?
Autrice:
Erica ha un po' di confusione nella sua mente, tra i misteriosi avvenimenti e il non sapere cosa prova per Dylan. Spero che il capitolo vi piaccia! E secondo voi Erica con chi andrà al ballo?
Bacionii,
D.S.
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The Wood||Dylan O'Brien||
FanfictionDopo la morte della madre, Erica si trasferisce insieme al padre, in una piccola città Americana, MysticRivers, nella quale, durante il suo ultimo anno di liceo stringerà un amicizia speciale per lei,quella con Dylan. Quest'ultimo un giorno scompare...