:-Dylan!- urlo mentre lo vedo varcare la soglia della porta, lui non si ferma e se la richiude con forza alle spalle. Le corro dietro ma quando esco sul portico il cancello è già stato richiuso e rincorrere un lupo arrabbiato è come tentare di afferrare il fumo a mani vuote. Rientro in casa e Aiden viene verso di me, già so che mi vorrà dire un " Te lo avevo detto". :-So quanto ci tieni a lui, e se sarà necessario io...mi farò da parte- le sue parole mi colpiscono come un schiaffo in una guancia e una carezza nell' altra, sono tentata ad annuire ma quando la mia testa ritorna in funzione sbotto:-Non perderò i miei amici perché lui me lo chiede.- sento tirare un sospiro di sollievo da parte di Ethan, che è rimasto in silenzio. Dylan non può farmi questo, non può chiedermi di scegliere, no, no, no. Scaccio via i pensieri e prendo il telefono, "Festa per il mio compleanno, alle 20 a casa mia!" Aggiungo l'indirizzo e mando il messaggio a metà della mia rubrica inclusi i gemelli, il loro cellulare squilla e alzano lo sguardo su di me. :-Che c'è? È il mio compleanno...- cerco di giustificarmi, Ethan indica la porta e fa una specie di faccia stupita:-Dylan è appena uscito da quella porta e tu, organizzi una festa?- annuisco e aggiungo:-Si, non mi toglierà la mia festa, l'ho sempre festeggiato e lo farò anche adesso- so che è lui ad avere torto, non io, ne sono sicura, così sblocco il telefono e dopo aver indugiato sul tasto invio, lo premo e il messaggio con il mio invito viene spedito anche a Dylan. Respirò profondamente e corro in bagno, mi vesto e torno in salotto:-Mi accompagnate a comprare da mangiare?- i gemelli annuiscono e insieme andiamo a fare la spesa, una lunga spesa. :-Prendo anche queste?- chiedo indicando l'ennesimo pacco di patatine al formaggio, Aiden annuisce e io le infilo nel carrello, :-Vado ad ordinare la torta- annuncia Ethan uscendo dal negozio. Finiamo di comprare tutto e torniamo a casa, i gemelli contrariamente alle loro idee mi aiutano ad abbellire il giardino, lanterne colorate, coriandoli, cibo, bevande candele sua alcuni tavoli e sulla superficie della piscina. :-Fantastico- esclamo guardandomi intorno. È tardi e io devo ancora lavarmi, vestirmi, truccarmi e pettinarmi. Aiden e Etham tornano a casa per prepararmi e io lo stesso. Faccio una doccia, strofinò bene i capelli, e ci passò sopra uno strato di olio profumato subito dopo averli asciugati, arriccio leggermente le punte, traccio una sottile linea di eyeliner sopra un leggero strato di ombretto color argento. Un po' di fard, e rossetto rosso sulle labbra. Vado in camera e noto che manca mezz'ora alle 20, apro l'armadio e tolgo fuori un vestito argento, con gonna a palloncino, un corpetto monospalla e qualche brillantino più scuro al limite della gonna. Indosso delle scarpe celesti con sfumature bianco-argento brillante, infine prendo dal mio portagioie la mia amata collana con un acquamarina contornata da brillanti e la indosso, insieme al bracciale che Dylan mi ha regalato, mi piace lo stesso, e non lo lascerò sul mio comodino solo perché ho avuto una "lite" con Dylan. Esco fuori e mi siedo sul divanetto nel portico, mentre aspetto gli invitati, i gemelli arrivano e subito dopo il mio giardino è pieno di persone che mi salutano allegre e mi danno pacchi colorati. Parte la musica e tutti iniziano a ballare, mentre io cammino tra la folla in cerca di Dylan. Non lo vedo fino alle undici, fino a quando un'espressione che conosco spicca tra la gente, cerco di avvicinarmi ma non appena lo vedo mano nella mano con una ragazza mi blocco, quella ragazza è Charlotte. :-Oddio...- sussurro mentre li fisso quasi spaventata. Mi giro per andarmene ma una mano mi prende la spalla e mi fa girare:-Augurii- dice la voce di una ragazza. :-Ti ho portato qualcosa- aggiunge porgendoti una scatolina. Alzò lo sguardo titubante e davanti ai miei occhi trovo Charlotte con Dylan accanto:-Grazie- dico strappandogli il regalo di mano con fretta per andarmene il prima possibile. Corro verso casa mia, dove non c'è nessuno, se non qualche compieta che si sbaciucchia all'entrata del giardino, entro in casa e strizzo gli occhi, torno in bagno e sistemo il trucco, poi riscendo e prendo un pacco regalo a caso e lo scarto, un libro. Lo poggio e dopo aver fatto un profondo respiro trono fuori, salutando i nuovi arrivati. Dopo troppo tempo, più di quanto pensassi, vado da Dylan, che fortunatamente non ha Charlotte tra le braccia:-Non hai esitato a rimpiazzarmi- dico con un sorriso che scompare un secondo dopo:-Non ti ho rimpiazzato.- dice freddo:-Tieni per mano tutte le tue dolci amiche?- chiedo insinuando qualcosa. Non risponde ma se ne va, camminando a passo veloce. Lo seguo senza esitare, chiamandolo per nome, esce dal cancello e io corro per stargli dietro, attraversa la strada e io urlo:-Dylan ti prego fermati- chiudo gli occhi e scuoto la testa, sul punto di piangere, vedo sfuocato ma la figura di Dylan dall'altro capo della strada che si allontana è ben chiara. Cerco di seguirlo ma un frastuono mi fa girare verso destra, mi accorgo di essere in mezzo alla strada, e all'improvviso due luci ne diventano una e poi, niente, solo il mio urlo soffocato che mi spezza il respiro.
Dylan's POV
Quando le urla di Erica giungono alle mie orecchie è ormai tardi. I miei occhi incontrano il suo corpo accasciato inerme sulla strada, una macchina è ferma al suo fianco e una donna è accanto a lei che parla al telefono, chiedendo aiuto ad un ospedale. Corro verso di lei e inizio a piangere disperato, sento il su debole battito, che diventa più leggero, ogni secondo che passa, il suo vestito argenteo sporco di sangue, il suo viso, quasi del tutto intatto, se non per qualche graffio, le sue scarpe sulla strada lasciano i suoi piedi tagliati liberi e le mie lacrime scendono sempre più infretta mentre la donna al mio fianco singhiozza con me, terribilmente preoccupata. Urlo il suo nome, aspettando che apra i suoi occhi e che la sua bocca si apra dicendo che sta bene, che le fa male la gamba ma che sta bene, ma le urla di una folla di ragazzi giunge alle mie orecchie. Tutti gli invitati alla mia festa sono qui e si coprono la bocca con le mani:-Cosa è successo?- sbraita Adien avvicinandosi con il suo gemello a me:-Lei...io...- cerco di spiegare ma non riesco a parlare. :-COSA È SUCCESSO??- ripete urlando disperato buttandosi addosso a Erica, le prende la mano e gliela stringe forte, piangendo così forte da bucarmi i timpani. L'ambulanza arriva e gli infermieri corrono giù con tantissimi attrezzi strani:-Spostatevi- urlano mentre avanzano verso la ragazza adagiata al suolo. Fanno qualche controllo in pochi secondi e un medico con aria preoccupata annuncia:-Dobbiamo fare il prima possibile o...- non finisce la frase ma potrei capire cosa ha da dire. Con una barella la trasportano all'interno dell' ambulanza che corre veloce. Alice mentre continua a piangere chiama il padre e sento la sua voce preoccupata che dice che andrà immediatamente all'ospedale. Come farò io. Con i gemelli alle calcagna giungo nella sala d'attesa ma di lei nessuna notizia, Aiden continua a domandarmi cosa sia successo ma io non riesco a pensare ad alcun altra cosa che a lei. E al fatto che è solo colpa mia.
Autrice:
Tremavo mentre scrivevo dell'incidente. Non aggiungo altro.
A presto piccole arance tristi,
D.S.
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The Wood||Dylan O'Brien||
FanfictionDopo la morte della madre, Erica si trasferisce insieme al padre, in una piccola città Americana, MysticRivers, nella quale, durante il suo ultimo anno di liceo stringerà un amicizia speciale per lei,quella con Dylan. Quest'ultimo un giorno scompare...