Credo che tutto quella che succedendo sia un sogno. Licantropi e...Dylan. Dylan é un sogno. Non so precisamente se stiamo insieme o meno, però quello che siamo mi piace, ci diciamo tutto e parliamo ore come dei veri amici, ridiamo e insieme stiamo davvero bene. Oggi c'è la sua festa al lago e io non vedo l'ora di andare, chiamo Dylan e dopo pochi squilli lui risponde:-Eri!- esclama allegro. :-So che la festa inizia tra due ore ma magari hai bisogno di aiuto con i preparativi...io non sto facendo nulla e...- non mi lascia il tempo di finire la frase che lui risponde entusiasta:-Ti aspetto tra dieci minuti- sorrido e chiudo la chiamata. Corro a vestirmi, indosso un abito blu elettrico leggermente a palloncino, un paio di scarpe blu argento con il tacco e una collana scintillante. Solo dopo essere uscita dalla porta di casa mi accorgo che nessuno mi può accompagnare, papà è al lavoro e io sono l'unica che va li prima, prendo il telefono e mi dirigo sul marciapiede, digito il numero di Dylan e mentre clicco sulla cornetta verde qualcuno mi chiama:-Ericaa!- Logan mi saluta con la mano dalla sua macchina sportiva. Mi sorride e accosta vicino a me:-Ciao...- dico un po' titubante, provo una strana sensazione stando vicino a lui, sento sfiducia, qualcosa di strano, ma lui mi riscuote dai miei pensieri:-Ci sei?- chiede scuotendo la testa. Faccio uno sguardo confuso e chiedo:-Scusa stavo pensando...dimmi.- lui mi apre la portiera della macchina e io lo guardo senza muovere un muscolo:-Non capisco- ammetto facendo una leggera smorfia innocente:-Ti accompagno, ovunque tu debba andare- scuoto la testa indecisa, non so se andare o meno, mi serve qualcuno che mi accompagni e Logan è un ragazzo gentile credo. Così mi correggo annuendo e salgo in macchina. Mi faccio accompagnare vicino al lago ma non vicino al luogo di incontro. :-È qui la casa sul....- si ferma a metà frase. Lo guardo stupita. Come fa a sapere della festa se lui è Dylan non si conoscono nemmeno. O forse si? Non presto attenzione alla domanda:-Vieni anche tu?- chiedo disinvolta:-No- dice guardando dritto davanti a se. Allora Dylan non lo ha invitato...ma allora...perché mi faccio così tanti problemi, forse lo avrà sentito mentre Dylan mi invitava...Dio! Dopo il biglietto sono così paranoica, insomma il biglietto è firmato L e Logan è...sbarrò gli occhi, il cuore inizia a battermi forte, come sapeva che avevo bisogno di un passaggio, deve averlo sentito, e lo stesso della casa al lago. Lui non può essere...Oddio. :-L...- sussurro poggiando la mano sul mio petto. Il mio cuore accelera e io divento nervosa. Logan si gira verso di me con un sorriso che mi mette i brividi. :-Lo hai capito! Finalmente, non ci speravo più ormai!- sbianco tutto ad un colpo e inizio a respirare leggermente pesantemente:-C-cosa?- balbetto fingendo di non capire, mi aggrappo allo sportello, sono così ansia che penso di aprirlo e saltare giù dall'auto. Logan accosta proprio dove gli ho chiesto io, vicino al lago e scendo velocemente, mentre mi giro per andarmene lui dice con voce inquietante:-Non deve saperlo nessuno, o potrei....- lascia la frase sospesa a mezz'aria come il mio respiro che si era fermato a quelle parole, guardo la sua macchina finché non sparisce dalla mia vista e guardandomi dietro di continuo mi dirigo verso la casetta. È molto carina, verde scuro, di legno, quasi immersa nella natura, ha delle graziose decorazione sul portico, palloncini colorati e tavoli con sopra tovaglie un po' ristrette per la loro grandezza. Busso così forte che le mie nocche ne risentono, ma il dolore sparisce non appena vedo la porta che si apre:-Sei davvero....Fantastica- Dylan è sulla soglia che mi fissa dalla testa ai piedi, un po' stupito, divento immediatamente rossa:-Grazie...- cambio discorso al più presto:-Ti aiuto a preparare- dico entrando in casa, sorpresa per il bellissimo arredamento, sembrano tutti mobili antichi di legno scuro accostati alla perfezione con divani e oggetti moderni. Mentre passo davanti a una grande cassettiera le foto poste sopra attirano la mia attenzione, foto di famiglia, e poi solo foto di Dylan, da piccolo, sorrido alla vista di quel bambino così sorridente che gioca con le costruzioni, mi scappa anche un versetto divertito, e pensieri tristi ma felici. Sento una mano poggiarsi sul mio fianco e la faccia di Dylan affonda sulla mia spalla con gli occhi rivolti verso la foto che tengo in mano. Con la mano libera prende la foto di famiglia e la posiziona difronte a me, poggio l'altra e la prendo in mano, lui indica le persone con il dito dicendo i nomi:-Mamma, Babbo, Zia, Nonna e Nonno, una famigliola felice eh?- annuisco con un sorriso e lui alza la testa, mi giro verso di lui, e mi mette una mano sul viso, poi si avvicina a me e in un secondo le sua labbra sono sulle mie. Così leggiadramente, mi sento calma, rilassata, e quando lui si allontana non posso fare a meno di saltarle addosso abbracciandolo. :-Ti confesserò una cosa...- inizia lui allontanandosi per prendere dei palloncini:-Tu-Mi-Piaci.- scandisce le parole avvicinandosi a me e dandomi un colpetto con i palloncini:-Anche tu...- dico senza imbarazzato. Per un momento pensavo di vedere apparire tutte le persone invitate alla festa che ridevano di me, e le telecamere agli angoli della casa, ma per mia fortuna niente di questo succede. Apro i mobili della cucina e inizio a sistemare le patatine nelle scodelle di diverso colore, i salatini nelle piccole vaschette e le pizzette nei vassoi tondeggianti. Quando abbiamo finalmente finito i preparativi, mancano solo venti minuti all'inizio dei festeggiamenti. Mi siedo sul divano e poco dopo arriva Dylan, apre bocca per dire qualcosa ma qualcuno bussa alla porta e io sbuffo mentre lo guardo andare ad aprire. Sulla soglia compaiono Aiden Ethan che in mano tengono un grande vassoio impacchettato con carta verde e oro, salutano ed entrano disinvolti, Aiden mi lancia uno sguardo allegro e mi raggiunge:-Eri!- esclama, sorrido e mi alzo, prendo il vassoio e lo poggio sul tavolo, poi guardo i gemelli e dico:-Vi devo...parlare- Dylan mi guarda strano ma lo ignoro, usciamo fuori e mi prendo la testa tra le mani:-Allora...A scrivere il biglietto è stato Logan- mi guardano con aria interrogativa e domandano in contemporanea:-Chi è?- Cerco di dargli una descrizione e poi spiego come ho scoperto del biglietto. :-Ve lo mostrerò a scuola- annuiscono e io mi giro per andarmene ma Aiden mi prende per un braccio:-Aspetta un attimo- Ethan rientra e io rimango sul portico con Aiden davanti a me:-Io devo dirti una cosa...- dice lui guardandomi negli occhi:-Dimmi...- rispondo guardando la casa dai vetri delle finestre. :-Io...provo qualcosa per te...-dice spiazzandomi. Mi giro verso di lui e resto zitta. Il mio silenzio lo fa soffrire lo leggo nei suoi occhi:-È così terribile?- chiede stropicciandosi gli occhi. Non rispondo ancora, e apro la porta per entrare in casa:-Erica? Cosa c'è?- urla. Con le lacrime agli occhi urlo a mia volta:-Perché ho baciato Dylan.-
Autrice:
Salve! Finalmente Erica e Dylan si sono baciati, per due volte adesso:) Spero che il capitolo vi piaccia, e vi dico una cosa importante, a breve succederà una cosa abbastanza triste...Beh non vi dico altro.
Un enorme bacio,
D.S.

STAI LEGGENDO
The Wood||Dylan O'Brien||
FanficDopo la morte della madre, Erica si trasferisce insieme al padre, in una piccola città Americana, MysticRivers, nella quale, durante il suo ultimo anno di liceo stringerà un amicizia speciale per lei,quella con Dylan. Quest'ultimo un giorno scompare...